martedì 24 dicembre 2013

Auguri !

Buone Feste a tutti...
... con l'augurio che siano un tempo di serenità, di riflessione, di entusiasmo per nuovi progetti !

giovedì 12 dicembre 2013

Saori Weaving

da http://www.gypseeart.com
La tessitura Saori viene "inventata" nel 1969 dalla giapponese Misao Jo.
Si tratta di una tessitura libera, che non ha regole nè per quanto riguarda la tecnica che per i colore; l'idea di fondo è che la tessitura deve dare gioia e consentire alla persona di esprimersi in assoluta libertà: tutti possono tessere, e la tessitura può essere una forma d'arte e di espressione anche senza avere conoscenze tecniche o particolari abilità.
Questo movimento vuole mettere l'accento sull'unicità delle persone e sulle capacità di ognuno. Ogni pezzo è diverso e personale e la tessitura non deve assomigliare alle cose prodotte industrialmente. Gli errori sono una ricchezza e non vanno cancellati.
Insomma, si tratta di una vera e propria filosofia, e molti tessitori si sono avvicinati alla tessitura Saori, ritrovando semplicità e libertà espressiva che in alcuni casi la tessitura troppo strutturata rischia di mettere da parte.
Per saperne di più, ecco alcuni link sulla tessitura saori:
- dal sito Saori
- da Saoriglobal
- da Curiosweaver
- un articolo in pdf sulla tessitura saori, sempre di CuriousWeaver

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Some links (in English) to know more about Saori weaving.

sabato 7 dicembre 2013

Bianca ciniglia - White chenille

Sto lavorando su due sciarpe di cotone e ciniglia, tutte bianche.
L'ordito è di cotone lanato, molto morbido, mentre la trama è di ciniglia sottile messa tripla. Il rimettaggio è un'alternanza di panama e spina di pesce.
Il lavoro va molto a rilento, perchè sto dedicando poco tempo alla tessitura, però non ho scadenza, quindi va bene anche così...
La navetta è un acquisto da Leumann di quest'anno. L'ha fatta Matteo Salusso ed è in legno di  maggiociondolo: la pianta ha dei fiori bellissimi e il legno, piacevolissimo al tatto, ha la caratteristica di scurirsi progressivamente. Il ferretto porta-rocchetto si blocca con una ingegnosa calamita ed è comodo da usare. Alcuni rocchetti supplementari li ho fatti con cerchi di carta (di riciclo, ovviamente) avvolti su se stessi a formare una "sigaretta": funzionano!

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This is my current project: two scarves in cotton and chenille. They are both white. 
I'm using herringbone and hopsack.
I'm going very slowly, because I'm not weaving a lot in these weeks.
The shuttle is new: I bought it in Leumann last september. The shuttle was made by Matteo Salusso using the wood from this wonderful tree. It will become darker and darker. I like it very much!

venerdì 6 dicembre 2013

lunedì 2 dicembre 2013

Nuovo arrivo

Normalmente lavoro su un telaio contromarcia a 4 licci al quale sono molto affezionata e che midà gran soddisfazione; avendo imparato a tessere su telai a leve, ho dovuto poi imparare da sola a usare i pedali e a ragionare con la contromarcia, ma una volta provato è una meraviglia!
Da qualche tempo avevo in mente di prendere un piccolo telaio portatile, semplice semplice, da poter usare per qualche campionatura, piccole prove, lavoretti veloci, ecc.
Come sempre, la riflessione è stata lunga e la scelta meditata per mesi, poi, un giorno, capita l'occasione...
...ed ecco quindi il nuovo arrivato, un telaio a pettine liccio da 30 cm, con i suoi accessori, opera di Giorgio Simonella. L'ho preso ieri, ma come si vede ho già montato un ordito e iniziato a lavorarci: non potevo mica resistere!

mercoledì 20 novembre 2013

Mostra di feltro a Roma

Segnalo questa iniziativa che si terrà dal 21 al 24 novembre presso il Bibliocaffè Letterario di Roma.
In particolare, non perdete i burattini di Maria Letizia Volpicelli domenica pomeriggio!
Il programma completo lo trovate qui.

venerdì 18 ottobre 2013

Corso di Arazzo a Roma

 
La Scuola Arti Ornamentali di via San Giacomo a Roma è la scuola dove ho imparato a tessere e dove ho conosciuto molte persone in gamba. Ultimamente, purtroppo, il Comune di Roma, cui la scuola appartiene, non sta valorizzando questa interessante risorsa, che si rivolge agli adulti che vogliono imparare un'arte andando in una "vera" scuola, con bravi insegnanti, spazi attrezzati e un orario "serio", che coinvolge almeno 2-3 pomeriggi a settimana, consentendo così di immergersi davvero in ciò che si sta imparando.
Il corso di Arazzo è sicuramente un'opportunità unica a Roma.
L'insegnante, Federica Luzzi, è un'artista di grande sensibilità che partecipa regolarmente ad esposizioni internazionali (l'ultima è "Shell").
Si lavora su grandi telai verticali, bellissimi, si viene seguiti passo passo e poi stimolati a progettare i propri lavori e a sperimentare numerose tecniche.
Il corso è biennale e si svolge il pomeriggio nella sede centralissima di via di San Giacomo 11 a Roma; ci sono ancora dei posti disponibili per l'anno accademico 2013-2014 !
Per saperne di più:
- le informazioni generali sui corsi del Comune di Roma (costi, modalità di iscrizione, ecc.)
- i recapiti della Scuola Arti Ornamentali con l'elenco dei corsi. 

lunedì 14 ottobre 2013

Le mostre di Filo lungo filo 2013

Qualche immagine dalle esposizioni di quest'anno a Filo lungo filo.
In un post precedente ho già ricordato la mostra "Ore 18, il lavoro è finito" del fotografo Massimiliano Camellini.
Lugi Golin è un incisore che si dedica principalmente alla xilografia. Incuriosito dalla tecnica della tessitura praticata dalla moglie, ha iniziato a utilizzare le stampe di prova come materiale per tessere, inserendo strisce o pezzi di carta xilografata nella tessitura. Spesso le sue opere richiamano i libri, sia nella scelta dei temi che nella forma che assumono i pannelli tessuti, che si possono richiudere a libro.
Luigi Golin, Filo e Xilo
Luigi Golin, Filo e Xilo, gli attrezzi dell'incisore
Luigi Golin, Filo e Xilo
Giulia Rizzo lavora il feltro. Per questa esposizione, intitolata "Vento", ha voluto esprimere la leggerezza del feltro, ispirandosi ai panni stesi ad asciugare al sole e gonfiati dal vento.
Giulia Rizzo, Vento

Giulia Rizzo, Vento, Composizioni aeree in feltro

Infine, il gruppo "Donne ai ferri corti" di Collegno, animatrici di un attivo Knit-cafè, hanno presentato la loro "Knitting Road", con lo spirito ironico e allegro che le contraddistingue; ed ecco il desiderio contagioso di mettersi a sferruzzare !
Donne ai ferri corti, Knitting Road

mercoledì 9 ottobre 2013

Immagini da Leumann 2013 - La vecchia Fabbrica

Alcune immagini dalla vecchia fabbrica del Villaggio Leumann, oramai dismessa da anni.
Questi spazi hanno ospitato quest'anno una anteprima della mostra fotografica "Ore 18, il lavoro è finito" di Massimiliano Camellini, dedicata proprio alla dismissione della fabbrica, che sarà presentata in forma completa al Museo delle Scienze di Torino dal febbraio 2014.
Le finestre della facciata
La scala interna

La rampa delle scale
Vecchi attezzi e una catasta di subbi
Uno degli ampi ambienti, ormai vuoti, della fabbrica

sabato 5 ottobre 2013

Tawashi, chi era costui ?

Se vogliamo essere "cool" dobbiamo descrivere un "Tawashi" come una soluzione ecologica e molto trendy per un'incombenza quotidiana che merita di essere svolta con stile e responsabilità per l'ambiente.
Se vogliamo invece essere più prosaici ma più comprensibili, dobbiamo ammettere che un "Tawashi" è una spugnetta per lavare i piatti.
Nel nostro caso ovviamente è fatta a mano, con cotone organico, lavabile in lavatrice e con una forma molto accattivante e divertente, anche se serve sempre per lavare i piatti.
I vantaggi:
- sostituisce validamente le spugnette in materiale sintetico (primo motivo ecologico)
- la possibilità di recuperare gli avanzi di filati (secondo motivo ecologico)
- la possibilità di lavarla quando si vuole in lavatrice, quindi non diventa ricettacolo di schifezze (terzo motivo ecologico)
- il divertimento di farsi da soli la propria spugnetta, scegliendo colori e materiali
- dura di più e si mantiene meglio della spugnetta che dopo due lavaggi già perde pezzi
- sul piano del lavello fa una figura molto più trendy !

I tawashi qui sopra sono uno a maglia (quello bicolore) e uno all'uncinetto, così si può scegliere la tecnica preferita, o provarle entrambe. Occorrono pochi grammi di cotone un po' grosso, e ovviamente si può giocare con i colori riutilizzando gli avanzi di filato. Si possono anche usare altri filati, purchè non elastici, non pelosi e adatti ad essere lavati spesso (la lana, per esempio, sarebbe poco adatta, e francamente un po' sprecata visto l'uso a cui è destinato il tawashi...).

Tawashi a spirale all'uncinetto
Occorrente: cotone povero, un uncinetto n. 5, un ago da lana
Come si fa:
avviare 21 catenelle lasciando il filo di inizio un po' lungo
Si lavora tutto a maglia bassa, prendendo solo il filo dietro della maglia sottostante; si può usare uno o più colori; cambiando colore ad intervalli regolari si ottiene un bel disegno a spirale.
1 riga: nella seconda catenella dall'uncinetto lavorare 2 maglie basse nella stessa maglia di base (= 1 aumento), poi lavorare 1 maglia bassa in ciascuna delle 17 maglie seguenti; ifine, lavorare 2 maglie basse chiuse insieme nelle ultime 2 maglie (= 1 diminuzione); fare 1 catenella e voltare
2 riga: 1 diminuzione nelle prime due maglie, 17 maglie basse, 1 aumento nell'ultima maglia
3 riga: 1 aumento nella prima maglia, 17 maglie basse, 1 diminuzione nelle ultime 2 maglie
proseguire ripetendo le righe 2 e 3 fino ad ottenere 22 righe totali, poi tagliare il filo lasciandolo un po' lungo.
Infilare il filo finale nell'ago senza punta. Cucire, unendo dritto contro dritto, la riga di inizio e quella finale, formando un tubo. Passare lo stesso filo tutto intorno al bordo del tubo su un lato e stringere; si formerà la spirale su un lato. Con il filo iniziale, fare lo stesso sull'altro lato e stringere. Unire i due fili e annodarli bene, poi nasconderli dentro al tawashi. Se si vuole appendere, fare un piccolo anellino a catenella e fissarlo.


Tawashi a spirale a maglia
Occorrente: cotone povero, ferri n. 5, un ago da lana
Come si fa:
avviare 16 maglie
1 ferro e tutti i ferri dispari: 1 maglia di vivagno, 1 maglia dritto prendendo il filo davanti e 1 maglia dritto prendendo il filo dietro della stessa maglia di base (=1 aumento), 11 maglie a dritto, lavorare le 2 maglie seguenti insieme a dritto (= 1 diminuzione), 1 maglia di vivagno
2 ferro e tutti i ferri pari: a dritto senza aumenti nè diminuzioni
lavorare in questo modo 40 righe; per la rigatura, ho alternato 6 righe in beige e 2 righe in verde, ma si possono alternare i colori e lo spessore delle righe a piacere.
Alla fine tagliare il filo lasciandolo un po' lungo. Infilare il filo finale nell'ago senza punta. Cucire, unendo dritto contro dritto, la riga di inizio e quella finale, formando un tubo. Passare lo stesso filo tutto intorno al bordo del tubo su un lato e stringere; si formerà la spirale su un lato. Con il filo iniziale, fare lo stesso sull'altro lato e stringere. Unire i due fili e annodarli bene, poi nasconderli dentro al tawashi. Se si vuole appendere, fare un piccolo anellino a catenella e fissarlo.

Link utili:
- spiegazioni in inglese del tawashi all'uncinetto su CrochetPatternsOnly
- video su YouTube con l'esecuzione del tawashi all'uncinetto (in inglese, ma molto chiaro; utile soprattutto per capire come chiudere il tawashi)
- un tawashi all'uncinetto su Craftstylish fatto usando più tipi di punti

giovedì 26 settembre 2013

Sono su TessereAMano !

Una delle belle sorprese dell'avventura a Filo lungo filo 2013 è stato avere tra le mani l'ultimo numero di Tessere A Mano, la rivista del Coordinamento Tessitori, dove è stata pubblicata la "ricetta di tessitura" della mia sciarpa traforata infeltrita !
Così l'ho orgogliosamente esposta vicino alla sciarpa originale.
 (scusate l'immodestia, ma sono cose che non capitano spesso... )

martedì 24 settembre 2013

Di ritorno da Filo lungo filo 2013

Anche quest'anno ho partecipato a "Filo lungo filo" al Villaggio Leumann di Collegno.
Ogni anno si rivela un'esperienza ricca di incontri e scambi che mi aiutano a ricaricare il mio desiderio di imparare ancora tanto sulla tessitura e le arti "sorelle". Ogni anno trovo nuovi spunti e idee, grazie alle mostre, al convegno (stavolta dedicato alla formazione tessile con le esperienze nel privato) e alla mostra-mercato, dove si incontrano o si ri-incontrano tessitori, artisti ed artigiani tessili, fornitori di materiali, ecc.
Questo è il banchetto appena allestito, presto cercherò di postare altre impressioni e immagini di questi giorni pieni di belle esperienze (sto ancora metabolizzando...)

lunedì 16 settembre 2013

Link: tutorial di fiori - Flower links


Un po' di link per fare fiori di carta o di stoffa con tecniche diverse (in inglese, ma le immagini sono chiare):

- un mazzo di rose con carta velina e carta stampata di HappyHourProjects
 - una spilla di stoffa a forma di garofano, realizzata con una tecnica simile a quella usata per fare i pom-pom, da LittleTreasures

- una rosa in organza, sempre in forma di spilla e sempre da LittleTreasures

- fiori in carta decorativi fatti con fil di ferro e carta di riciclo da Stow&tellU

-fiori cuciti e ricamati a macchina con tecnica libera (idea da cui si può partire per innumerevoli varianti di fantasia) da SugarBeeCraft

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Some links to make funny paper and fabric flowers (in english)


giovedì 12 settembre 2013

Ceramica a sorpresa

A Grottaglie può capitare di imbattersi in un telefono a gettoni di quelli vecchio stile, come questo:

siccome però (ricordate?) siamo a Grottaglie, patria della ceramica, il bellissimo telefono dall'aria "vintage" ha un segreto: è ... di ceramica ! (guardate meglio la foto e leggete la targhetta)
L'autore è un ragazzo dalle idee strepitose che si chiama Giorgio Di Palma, ed ha la sua bottega poco più in là; una bottega piena di oggetti comuni, talvolta dall'aria un po' retrò, fatti tutti in ceramica: dal telefono a disco alle mollette per il bucato, dalla macchina per scrivere alle musicassette, dai pennelli alle gomme per cancellare, dallo scopettone alle chiavi inglesi... più si curiosa e più si scoprono meraviglie!
Ogni cosa è riprodotta con cura e con una gran dose di ironia, che torna anche nei titoli dei quadri-scultura con ritratti di animali buffi e sorprendenti. Una bellissima scoperta, arricchita dall'entusiasmo contagioso con cui Giorgio parla del suo lavoro (trovate una breve biografia e foto anche qui).
Quindi... se passeggiando per Grottaglie vedete un porta come questa...

... entrate e salite le scale, poi abbandonatevi allo stupore (sì, anche i palloncini che volano vicino alla porta sono di ceramica, ...magici e geniali!!!)
Lui dice che sono "ceramiche di cui non c'era bisogno", ma credo che la poesia e l'incanto di queste piccole cose siano assolutamente necessarie... almeno per me.

giovedì 5 settembre 2013

Filo lungo filo 2013

Anche quest'anno andrò a "Filo lungo filo" al Villaggio Leumann di Collegno (Torino).
Un'esperienza che aspetto con gioia e che mi dà occasione di rivedere altri tessitori, confrontarmi con loro, e darmi qualche obiettivo...
in vista della partecipazione, infatti, mi metto al telaio con più convinzione e cerco di darmi da fare!
L'appuntamento quest'anno sarà dal 20 al 22 settembre.
Qui sotto trovate il pieghevole con tutte le informazioni (non ci sarà solo la mostra mercato, ma anche un convegno, una sfilata di moda tessuta a mano e tante belle mostre di arte tessile ...).
cliccare sull'immagine per ingrandire
cliccare sull'immagine per ingrandire

Trovate altre informazioni anche sul sito degli Amici del Villaggio Leumann
Se venite, vi piacerà di sicuro (e, se vi va, passate a salutarmi...)!

sabato 24 agosto 2013

Bordo di Lamponi all'Uncinetto - Crochet Border

Un bordo estivo fatto all'uncinetto secondo una tecnica molto diffusa in Turchia. Questi bordi si usano per abbellire i foulard, che, leggermente appesantiti lungo gli orli dalle perline, cadono meglio e non svolazzano in caso di colpi di vento!
Questo motivo l'ho elaborato personalmente, quindi posso condividerlo.
Il lavoro con le perline e il filato sottile richiede un po' di esperienza e manualità nel lavoro all'uncinetto. Chi ha poca esperienza potrebbe aver bisogno di qualche prova prima di ottenere un risultato soddisfacente!

Occorrente:
- filato di cotone n.8, colore verde
- uncinetto n. 8
- perline di vetro piccole, colore rosso; ne occorrono 28 per ogni lampone
- ago per infilare le perline

Come si fa:
La prima cosa da fare è calcolare il totale delle perline necessarie. Infilare tutte le perline che occorrono sul filato di cotone; è bene infilarne qualcuna in più.
1) avviare 9 catenelle
2) far scorrere 4 perline sul filo fino all'uncinetto e fermarle con 1 maglia bassissima
3) far scorrere 6 perline, fermarle con una maglia bassissima; eseguire una maglia bassa tra la prima e la seconda perlina del punto 2), ripetere avanzando di 1 perlina per altre 3 volte; si ottengono 4 petali di 6 perline ognuna
4) 3 catenelle (rimarranno all'interno del lampone), 1 maglia bassissima tra la terza e la quarta perlina del primo petalo, 1 catenella, 1 maglia bassissima tra terza e quarta perlina del secondo petalo; ripetere per tutti i petali. Tenere la catenella iniziale all'interno del frutto e concludere chiudendo in tondo con una maglia bassissima sulla prima maglia bassissima del giro
5) 1 maglia bassa sulla catenella di inizio, nella catenella più vicina alla sommità del frutto
6) 11 catenelle, 1 maglia bassissima nella quinta catenella dall'uncinetto
7) nel cerchietto appena formato lavorare: 1 maglia bassa, 1 maglia mezza alta, 1 maglia alta, 1 maglia alta doppia, 1 pippiolino, 1 maglia alta doppia, 1 maglia alta, 1 maglia mezza alta, 1 maglia bassa, 1 maglia bassissima
8) 10 catenelle
Ripetere dal punto 2) al punto 8) fino ad ottenere la lunghezza voluta.

venerdì 16 agosto 2013

Braccialetti d'estate 4: links!


L'estate è il momento giusto per i braccialetti! Sono lavori relativamente facili e veloci, e poi si può giocare con i colori, imparare qualche nuova tecnica e infine indossare la propria... opera!

Sul blog elcuadernodeideas (in spagnolo) si trovano alcune idee semplici e divertenti per braccialetti coloratissimi. Mi piacciono moltissimo i colori utilizzati e inoltre i braccialetti sono montati in maniera semplice ma rifinita:

- un braccialetto con la tecnica del kumihimo
- un braccialetto "a catena" all'uncinetto (non a catenella...)
- un braccialetto con una sorta di "tessitura" su un'anima di fili di cuoio (o corda)
Può essere una ottima idea per riciclare gli avanzi di ordito che rimangono alla fine di un lavoro, che in genere sono troppo corti per qualsiasi altro uso, ma che spesso è un peccato buttare... ci proverò!

Altri braccialetti:
- un braccialetto macramè multicolore con motivo "a foglie"
- un braccialetto macramè con piccoli dadi come "perline"
- un braccialetto a treccia multicolore con una tecnica insolita
- istruzioni per una collana alla maniera di Anni Albers, con rondelle da ferramenta, facilmente adattabile per un braccialetto
- un braccialetto-scoubidou in pelle (un'occasione per ripassare la tecnica)
- un braccialetto fatto avvolgendo dei fili colorati
- un braccialetto di fili colorati che formano un finto intreccio
- un braccialetto annodato e con perle, semplice ma d'effetto
- un braccialetto macramè adatto anche a un ragazzo
- un braccialetto con perline con tecnica semplice e ingegnosa

Inoltre, sul canale YouTube di TIAT (TyingItAllTogether) ci sono una gran quantità di video con spiegazioni chiare per tantissimi braccialetti annodati e intrecciati.

Per chi vuole provare il kumihimo, anche a portata di bambino, ci sono delle istruzioni "for dummies" (me compresa) sia per fare il telaietto che per lavorare la cordicella :
- istruzioni kumihimo per bambini (in inglese, con foto)

giovedì 8 agosto 2013

Braccialetti d'estate 3: treccia a 8 capi - Summer bracelets 3


Questo braccialetto è realizzato facendo una treccia con 8 fili.
Per il primo esperimento, meglio usare 4 colori diversi per rendersi conto del giusto ordine, poi una volta imparato si può giocare a piacere con le combinazioni!

Occorrente:
- 4 fili di cordino cerato di 4 colori (per la prima treccia ho usato: giallo, arancione, rosso, bordeaux) lunghi 1,5 metri (verranno piegati a metà, diventando così 8 capi)
- un piano d'appoggio (un cuscinetto, una tovaglietta di sughero, ecc) a cui fissare il lavoro con degli spilli
- spilli

Come si fa:
Piegare a metà i fili e fare un nodo a cappio per unirli.
Fissare il lavoro al piano di appoggio puntando un paio di spilli nel nodo.
Disporre i fili con questa sequenza:
Bordeaux - Rosso - Arancione - Giallo - Giallo - Arancione - Rosso Bordeaux
Dividere i fili in due gruppi (mantenendo l'ordine del colori di cui sopra) di 4 fili ognuno: 4 fili a destra, 4 fili a sinistra.
Prendere il primo filo a sinistra (Bordeaux) e passarlo sopra il secondo filo (Rosso), sotto al terzo (Arancione) sopra al quarto (Giallo), portandolo così nel gruppo di destra, che avrà quindi 5 fili.
Prendere il primo filo a destra e passarlo sottoal secondo (Rosso), sopra al terzo (Arancione), sotto al quarto (Giallo), sopra al quinto (Bordeaux).
Procedere così alternando:
il primo filo a sinistra che fa: sopra, sotto, sopra
il filo di destra che fa: sotto, sopra, sotto, sopra
Uno schema grafico molto utile è su howdidyoumakethis.
La seconda treccia è realizzata con 4 fili blu e 4 turchese, sistemati così: 2 turchese, 4 blu, 2 turchese.


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This bracelet is a 8-strand flat braid.
You can find a clear explanation in English on howdidyoumakethis.

giovedì 1 agosto 2013

Seta riciclata (aka "sari silk")


Nelle scorse edizioni di "Filo lungo Filo" al villaggio Leumann di Collegno non ho saputo resistere ai gomitoli e alle matasse di seta riciclata vendute al banchetto di Namaste Sahti, un importatore francese che vende filati attenti all'ambiente e solidali. In particolare, la seta riciclata che ho preso io viene dal Nepal.
Il filato viene ottenuto filando i fili residui della lavorazione della seta, oppure riciclando le fibre dei sari. Si tratta quindi di un filato che recupera materiali altrimenti destinati ad essere buttati (quindi ecologico), realizzato da cooperative di donne che così contribuiscono al benessere delle loro famiglie (e quindi solidale).
Proprio perchè la materia prima è la seta dei sari, i colori sono meravigliosi. I sari indiani (e non solo) hanno colori fantastici, che in questi filati sono mescolati tra loro dando un risultato brillante e imprevedibile, secondo me di grandissimo fascino. Un fascino reso ancora più intenso dal pensiero che queste fibre, prima di essere un gomitolo, sono state abiti bellissimi che hanno accompagnato la vita di donne di Paesi lontani, magari nelle feste o nei matrimoni... mi piace pensare che il filo si porta dietro una storia, e che questa storia sia tramandata dalle donne: prima come abito femminile (sari), poi come fibra filata dalle donne nepalesi, infine come filato che tesserò sul mio telaio !

La seta riciclata può essere lavorata a maglia, all'uncinetto, al telaio, ecc. Alcuni tipi sono più morbidi (ad esempio la matassa nella foto sopra), altri più rigidi; dipende spesso dal modo in cui è stata filata: a volte la filatura è molto stretta e avvolta, quindi il filo resta più rigido e compatto. Quando la filatura è più morbida il filato è più adatto per il lavoro all'uncinetto o a maglia da indossare, mentre i filati più rigidi sono più consigliabili per le borse e gli accessori.
E' in generale meglio fare gomitoli ben compatti e stretti, altrimenti il filato tende a scappare e ad avvoltolarsi, con conseguenze molto fastidiose! La cosa migliore è fare il gomitolo a mano (con la gomitolatrice il filato si impiglia e comunque il gomitolo resta troppo lento, rischiando di disfarsi e aggrovigliare il filo) e poi conservarlo dentro ad un pezzo di collant; quando si lavora, mettere il gomitolo in un sacchetto (tipo quelli per il freezer) chiuso con un laccetto in modo che il sacchetto rimanga abbastanza accostato al gomitolo: il gomitolo deve girare solo il poco che basta per far uscire il filo che man mano viene lavorato.

Il filato di seta riciclata è composto in gran parte da fibre corte, quindi risulta peloso. Bisogna tenerne conto sia perchè un po' perde i pelucchi, e poi perchè è abbastanza caldo: per gli accessori va benissimo per tutte le stagioni, mentre per capi da indossare non è un filato da clima caldo (ovviamente se usato come rifinitura o decorazione va benissimo sempre).
Se viene sottoposto a forte trazione il filato può sfilacciarsi. Non è quindi molto adatto in tessitura come ordito. Meglio usare per l'ordito un filato di colore coordinato ma liscio e resistente, mentre per la trama via libera alla seta riciclata!
Meglio non lasciare frange o capi liberi, perchè col tempo rischiano di spelacchiarsi o disfarsi. Nelle sciarpe, fare le frange arrotolate e strette all'estremità con un nodo, oppure fare una treccia, sempre fermata da un nodo.
Per lo stesso motivo, volendo usare la seta riciclata per un cordino, meglio intrecciarlo o arrotolarlo o al massimo annodarlo di tanto in tanto (e soprattutto alle estremità), invece di usare il filo libero che invece tenderà molto presto a perdere l'avvolgimento e man mano il filo si disferà...

La seta riciclata è in genere irregolare nello spessore, con tratti più sottili e più spessi che si alternano in maniera casuale. Anche i colori si alternano spesso in maniera casuale, ed è questa la caratteristica sicuramente più affascinante di questo filato; talvolta i gomitoli e le matasse hanno un colore dominante (più verso il blu, o verso il rosso, ecc.), ma soprattutto per i gomitoli è possibile che all'interno ci siano altri colori che all'inizio non si vedono. Se si progetta un lavoro in cui il colore è importante, preferire le matasse, in modo da poter verificare che i colori siano quelli voluti.
In ogni caso l'aspetto multicolore e sorprendente del filato dà al lavoro un carattere unico e speciale!


Di solito il filato riciclato non stinge: la seta trattiene bene i coloranti, e il fatto che la materia prima siano i sari fa sì che si tratti di materiali che sono stati già lavati. In ogni caso, proprio la diversa provenienza della materia prima consiglia di essere prudenti: meglio non accostare nello stesso lavoro la seta riciclata a filati bianchi o chiari e uniformi, a meno di non aver prima lavato il filato verificando la solidità dei colori di TUTTO il filato (è materiale riciclato: basta un solo tratto di filo che stinge per macchiare il bianco...)
Normalmente, tuttavia, non ci sono problemi.
Per andare sul sicuro, chi mi ha venduto il filato mi ha consigliato di mettere il capo finito a bagno in acqua e aceto per almeno un quarto d'ora prima di fare il primo lavaggio. Lavare a mano in acqua fredda con detergente delicato (lo shampoo va benissimo), non strizzare, ma rimuovere l'eccesso d'acqua avvolgendo il capo in un asciugamano e poi far asciugare in piano all'ombra, come per tutte le cose delicate e/o fatte a mano.
Procedendo così non ho avuto sorprese, se non la meraviglia dei colori!
Qui trovate un post con una mia sciarpa realizzata con la seta riciclata.

venerdì 26 luglio 2013

Sciarpa in seta con fili colorati

Ecco una nuova sciarpa, in seta bourette blu e seta riciclata.
L'ordito è tutto in seta bourette blu, 136 fili lunghi 2.75 m.
Trama in seta bourette blu.
Ho usato un pettine da 60/10, passando 1 filo per dente come segue:
32 fili (1 per dente)
*saltare 4 denti del pettine
24 fili*
ripetere la parte tra gli asterischi e finire con 4 denti saltati e 32 fili.
Il rimettaggio è seguito, con intreccio a tela (quindi si può fare anche con un telaio a due licci o a pettine-liccio).
La sciarpa sul telaio: si vedono gli spazi lasciati al pettine

Ho poi tagliato 16 fili di seta riciclata multicolore lunghi 2,10 metri e li ho uniti a gruppi di 4 fili. Ho fatto passare i gruppi di fili di seta riciclata nelle fasce verticali "vuote" che si sono formate laddove avevo saltano i 4 denti del pettine: ogni 6 passaggi a tela ho passato i fili alternativamente una volta tutti sopra e la volta dopo tutti sotto, usando semplicemente le mani. Quando i fili sono lughi, meglio avvolgerli a farfallina per maneggiarli meglio.
Durante la tessitura, dopo 6 passaggi a tela, i gruppi di fili colorati vengono infilati negli spazi dell'ordito.

Ho usato questo metodo perchè il filato di seta riciclata è un po' delicato e soprattutto è irregolare (il che è il suo bello), con parti sottili e spesse. Non mi sembrava adatto ad essere usato come ordito, perchè temevo che le parti spesse potessero incastrarsi nel pettine rovinando il filato anche a causa dello strofinio.
La sciarpa è lunga circa 190 cm (frange escluse) e larga circa 25 cm.
Le frange sono avvolte e fermate con un nodo in fondo; usando la seta riciclata è indispensabile fare le frange avvolte, perchè con l'uso e il lavaggio il filato tende a rovinarsi.
Dopo il lavaggio e l'asciugatura, avvolgere la sciarpa a "rotolo" intorno ad un mattarello o ad un bastone e rullarla su un tavolo, così da renderla ancora più morbida.
Lo stesso procedimento si può usare per ottenere righe in ordito di filati grossi, irregolari o delicati. La tecnica è facilissima e mette in evidenza i colori e la texture di filati particolari. E' inoltre possibile, montando un ordito adeguatamente lungo, fare più sciarpe usando filati diversi per le righe verticali.

mercoledì 24 luglio 2013

Portapennelli - Brush-roll

Questo è un portapennelli di mia invenzione.
In un astuccio di stoffa i pennelli rischiano di rovinarsi, perchè le setole si piegano e rimangono schiacciate, perdendo la forma. Con un "rotolo" rigido come questo, invece, stanno in ordine e protetti, e si possono mettere in borsa senza paura che si rompano o si deformino.
Con lo stesso principio si possono fare anche:
porta-matite o pennarelli o pastelli
porta-attrezzi (cacciaviti, sgorbie, lime...)
portapennelli da trucco
ecc. ecc.

Occorrente:
- una tovaglietta di bambù (si trovano a poco prezzo sulle bancarelle o nei negozi di casalinghi)
- una striscia di tessuto elastico tipo lycra lunga 70 cm e alta 2-3 cm (si può recuperare da qualche vecchio indumento elasticizzato), oppure un pezzo equivalente di nastro di elastico.

Come si fa:
"tessere" la striscia di lycra a circa 2/3 dell'altezza della tovaglietta, passando sopra e sotto alle stecche di bambù; i passaggi dovrebbero essere lunghi 2-3 cm, anche in base allo spessore dei pennelli (o degli oggetti) che si vogliono inserire. L'operazione può essere disagevole, perchè le stecche sono molto vicine: per aiutarmi ho usato un ago passato tra le stecche per "catturare" un pezzettino della stoffa, così da poter poi tirare il resto. Fare attenzione a non attorcigliare la stoffa e a non tirarla troppo: deve essere un po' tesa, ma non tanto da impedire che la tovaglietta resti ben stesa una volta appoggiata su un piano.
Lasciare liberi su ciascun lato della tovaglietta 15-20 cm di nastro.
Inserire i pennelli (o quel che si vuole); la prima volta, verificare che il nastro sia abbastanza teso da non lasciarli scivolare via, ed eventualmente aggiustare la tensione. Piegare a metà e arrotolare. Avvolgere il nastro intorno al rotolo e fare un fiocco.

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I made this "brush-roll" using a bamboo table mat and a strip of elastic cloth (recycled from old clothes).
I wove the strip through the bamboo sticks, creating the holes for the brushes. It is a little tricky, because the sticks are very close, but you can use a needle to catch the strip. Be careful not to twist and not to pull too tight the strip. Leave 15-20 cm of strip on each end: the will be your closure.
Put your brushes (or pencils, or whatever you want) inside, fold in half and roll. Use the ends of the strip to tie.
This "brush-roll" is useful to carry brushes that could be damaged inside a softer bag; you can also find them more easily.

giovedì 18 luglio 2013

Braccialetti d'estate 2: bottoni - Summer bracelets 2

Ecco un braccialetto molto facile da fare ma dall'effetto molto grazioso. E' un lavoro che anche i bambini e quelli con non troppa pazienza possono fare, perchè è anche piuttosto veloce.
Si possono ottenere infinite varianti usando bottoni e perline diverse.

Occorrente:
60-70 cm di cordino sottile di nylon
8 bottoni di legno di 1,5 cm di diametro con 2 fori
8 perline di legno di 0,5 cm di diametro
Questi sono i materiali che ho usato per un braccialetto di 20 cm; si può usare qualsiasi altro tipo/misura di bottone e di perline, ne serviranno magari di più o di meno, ovviamente... Si può usare qualsiasi tipo di filo/cordino; è meglio però che sia di un materiale che non si sfilaccia troppo facilmente. Verificare che il cordino messo doppio passi agevolmente nei fori dei bottoni.

Infilare i due capi del cordino ciascuno in un foro del primo bottone e tirare fino ad avere il bottone a metà del filo.
Infilare entrambi i capi del filo in una perla.
A questo punto, per capirci meglio, chiamiamo i capi  del filo A e B e individuiamo il davanti e il dietro del bottone (se sono diversi, altrimenti non c'è problema). Prendere il secondo bottone e infilare il capo A nel primo foro passando da davanti a dietro; poi infilare il capo B nello stesso foro ma passando da dietro a davanti. Far scorrere il bottone vicino alla perla precedente, poi: infilare il capo B nel secondo foro passando da davanti a dietro; e infilare il capo A nello stesso foro passando da dietro a davanti.
(E' molto più difficile da dire che da fare: in pratica, i due fili passano alternatamente sopra e sotto al bottone in maniera scambiata)
Unire i due capi e passarli in una perla.
Proseguire alternando un bottone una perla fino alla lunghezza voluta, terminando con una perla.
Misurare il braccialetto sul polso: la parte di bottoni deve essere un poco più corta della circonferenza. Facendo passare i cordini uniti attorno al primo bottone, individuare la misura giusta del cappiolino che farà da asola. Fare un nodo a cappio con i due cordini e stringerlo bene.
Tagliare i capi del cordino poco sotto il nodo e scaldare le estremità con un accendino per farle leggermente fondere.
Per indossare il braccialetto, passare il bottone nell'asola e ammirare!

mercoledì 10 luglio 2013

Braccialetti d'estate 1: scubidou - Summer bracelets 1


Per l'estate ho pensato di inaugurare una piccola serie di post dedicati ai braccialetti intrecciati, annodati, ecc.
Il  primo è un classicissimo: lo scubidou.
Da ragazzina non avevo mai imparato (nonostante sia stata adolescente nel periodo in cui tutti sapevano farlo !!!), quindi ho recuperato adesso...
Per fare un braccialetto di circa 20 cm occorrono:
- 2 metri di cordino piatto (3mm) di finta pelle azzurro
- 2 metri di cordino piatto (3mm) di finta pelle verde

Per fare lo scubidou, ecco alcune spiegazioni utili:
- video dell'inizio (in inglese; l'autore è mancino, quindi fa tutte le operazioni con la sinistra, ma è facile adattare )
- video dell'intreccio (in inglese)
- video della chiusura (in inglese)
- video di spiegazione generale di come si fa lo scubidou (in italiano, il video è un po' artigianale ma abbastanza chiaro)
- schema e spiegazione in forma di testo (in italiano); quello che ho fatto io è quello quadrato.

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In Italian we call this kind of bracelet "scubidou". They were very popular among teens during the 70s and 80s, when I was a teen, too; but I didn't learn how to make them at that time!
I have learned, now, and made this bracelet from faux leather.
Here are some links to make one.

mercoledì 3 luglio 2013

Inkle loom

Due lavoretti in corso con l'inkle loom.



domenica 30 giugno 2013

Tartan (o quasi) - Almost Tartan

La serie di suggerimenti relativi a link sul Tartan dei posti precedenti è stata il frutto di una ricerca fatta sull'argomento nel corso delle ultime settimane, finalizzata a dare spunti e contesti ad un nuovo lavoro.
Eccolo qui

Il sett di questa reinterpretazione del tartan nasce dal tartan Buchanan, ma i colori sono chiaramente reinventati in base al mio gusto e ai filati che avevo a disposizione (credo di averlo già accennato: ho accumulato un tale "deposito" di lane e filati che mi sono autoimposta di utilizzare solo quelli - o almeno ci provo!...).
Ho usato una lana molto sottile messa quadrupla e un pettine da 60/10 (1 filo quadruplo per dente).
L'armatura è ovviamente una batavia.
Il tartan è divertente da tessere perchè la sequenza del movimenti licci prende subito un suo rilassante ritmo "in automatico", ma l'attenzione è tenuta desta dalla necessità di contare i passaggi di trama per cambiare colore al momento giusto. Inoltre, veder crescere i quadretti e comporsi il disegno dà visivamente la sensazione del procedere del lavoro e quindi anche tessendo un pezza relativamente lunga ci si rende conto di quanto si stia andando avanti (... e son soddisfazioni!)

Ho poi tessuto lo stesso ordito usando una trama tutta turchese, sempre a batavia: si ottiene un effetto completamente diverso ma ugualmente piacevole, da tenere presente se si vogliono fare sciarpe montando un ordito lungo, ma non si ha voglia di farle tutte uguali (è interessante anche usare come ordito uno degli altri colori dominanti del tartan).

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During the last few weeks I searched and learned a little about tartans, so I found some links that I shared in some previous posts.
Finally, I wove an (almost) tartan! The thread count is from Buchanan tartan, but I changed the colors, because I wanted to use yarn from my stash (which is now too big, so I'm trying to use material from it!)
It is a twill 2/2 with 6 ends per cm (the wool is thin, so I used 4 strands for each end).
Weaving a tartan is pleasant: the treadling is easy, but you see your work going on seeing the squares growing!
From the same warp, I wove another piece using only a turquoise weft. It's a good idea to use a long warp and weave several scarves using tartan sett, and then monochrome wefts with the dominat colors of the warp.