lunedì 7 settembre 2015

Tessere con la stoffa: le strisce di jersey

La tessitura con le strisce di stoffa è una tecnica molto usata per realizzare tappeti ("rag rugs", in inglese); è anche un modo per riciclare vecchie stoffe..
Il "filato" per la trama si prepara tagliando la stoffa in strisce continue larghe 1,5 - 2 cm; esistono diverse tecniche e on-line si trovano molti tutorial su come tagliare in maniera efficiente le strisce. Occorre parecchio materiale per fare un tappeto, quindi per la preparazione servono di tempo e pazienza; per iniziare a sperimentare, comunque, meglio partire con qualcosa di non troppo impegnativo (una borsa, un porta-tablet, ecc.) Si possono usare stoffe di ogni tipo, dal tessuto di cotone alla maglina, alle stoffe sottili, alla seta... si possono usare anche stoffe stampate, rigate, colorate. Ovviamente il disegno originale non si distinguerà più, ma si possono ottenere interessanti effetti cromatici. I tessuti che tendono a sfilacciarsi è necessario tagliarli in sbieco.
Per l'ordito si usa del cotone robusto; il colore può essere neutro o coordinato a quello delle strisce di stoffa, anche se resterà per lo più coperto. Per i tappeti si usa in genere il cotone povero.
La riduzione del pettine deve essere tale da consentire una tessitura a ordito coperto, quindi con fili abbastanza distanziati (ad esempio 2 fili al cm).

Per questo progetto ho utilizzato delle strisce di jersey ricavate da vecchie magliette. Le migliori sono le magliette senza cuciture laterali, perchè si possono tagliare delle strisce continue regolari; tagliare una striscia di circa 1,5 cm, poi farne un gomitolo; mentre si fa il gomitolo, tirare con decisione la striscia, che si arrotolerà su se stessa, creando un "filo" rotondeggiante. Normalmente il jersey non si sfilaccia.
In questo caso, ho lasciato i fili ai lati come della frange, ma con un po' di attenzione si possono fare delle cimose accettabili.
Nei cambi di colore, tenere conto che il "filo" di ordito è parecchio spesso, quindi è meglio tagliare la parte iniziale e finale della striscia in diagonale in modo che si assottigli progressivamente e sovrapporre le due estremità assottigliate, così da ottenere uno spessore uniforme anche dove c'è la giunzione.
Siccome il "filo" di jersey tende ad essere abbastanza elastico, cercare di non tirarlo e inserire la trama formando un'"onda", altrimenti il lavoro tenderà a restringersi e ad arrotolarsi; fare anche attenzione che la larghezza del lavoro rimanga costante.
Si può tessere solo con le strisce, oppure alternare una striscia di stoffa e un passaggio di trama in cotone (usando lo stesso cotone dell'ordito); in questo caso si otterrano delle righe verticali e un tessuto dall'aspetto più regolare, come nella fotto qui sopra.
La battuta deve essere ben decisa, in modo da ottenere un tessuto compatto. L'armatura è spesso a tela, ma con rimettaggi diversi (rosengang, a punta, krogabragd, ecc.) si possono ottenere effetti molto interessanti alternando i colori in trama. Si può lavorare anche su pettine-liccio, ma in questo caso è meglio non utilizzare stoffe troppo dure e consistenti, che necessiterebbero di una battuta troppo forte che rischierebbe di danneggiare il pettine.
Per chiudere il lavoro, lasciare sempre delle frange all'inizio e alla fine, abbastanza lunghe da poter essere annodate a due a due (o come si vuole), anche quando si prevede di non rifinire il lavoro con delle frange. Non fate come me, che ho semplicemente lavorato all'inizio e alla fine qualche centimetro con il cotone, pensando poi di rifinire a zig-zag fitto con la macchina per cucire e poi ripiegare l'orlo. Anche con numerosi passaggi a macchina i fili tendono a sfuggire e il lavoro di disfa o si allenta! (per questo motivo i tessuti fotografati in questo post attendono ancora di essere usati...) Magari usando filati meno scivolosi del cotone cablè che ho usato io la situazione è meno critica, però intanto vi metto in guardia!
La cosa migliore è: lavorare un bordo in cotone e lasciare le frange; annodare i fili di ordito unendoli a due a due con un bel nodo saldo; se si vuole, lasciare la frangia e abbellirla a piacere, oppure tagliare i fili della frangia facendo attenzione ai nodi e poi fare l'orlo ripiegato cucendolo a macchina o a mano.