venerdì 18 ottobre 2013

Corso di Arazzo a Roma

 
La Scuola Arti Ornamentali di via San Giacomo a Roma è la scuola dove ho imparato a tessere e dove ho conosciuto molte persone in gamba. Ultimamente, purtroppo, il Comune di Roma, cui la scuola appartiene, non sta valorizzando questa interessante risorsa, che si rivolge agli adulti che vogliono imparare un'arte andando in una "vera" scuola, con bravi insegnanti, spazi attrezzati e un orario "serio", che coinvolge almeno 2-3 pomeriggi a settimana, consentendo così di immergersi davvero in ciò che si sta imparando.
Il corso di Arazzo è sicuramente un'opportunità unica a Roma.
L'insegnante, Federica Luzzi, è un'artista di grande sensibilità che partecipa regolarmente ad esposizioni internazionali (l'ultima è "Shell").
Si lavora su grandi telai verticali, bellissimi, si viene seguiti passo passo e poi stimolati a progettare i propri lavori e a sperimentare numerose tecniche.
Il corso è biennale e si svolge il pomeriggio nella sede centralissima di via di San Giacomo 11 a Roma; ci sono ancora dei posti disponibili per l'anno accademico 2013-2014 !
Per saperne di più:
- le informazioni generali sui corsi del Comune di Roma (costi, modalità di iscrizione, ecc.)
- i recapiti della Scuola Arti Ornamentali con l'elenco dei corsi. 

lunedì 14 ottobre 2013

Le mostre di Filo lungo filo 2013

Qualche immagine dalle esposizioni di quest'anno a Filo lungo filo.
In un post precedente ho già ricordato la mostra "Ore 18, il lavoro è finito" del fotografo Massimiliano Camellini.
Lugi Golin è un incisore che si dedica principalmente alla xilografia. Incuriosito dalla tecnica della tessitura praticata dalla moglie, ha iniziato a utilizzare le stampe di prova come materiale per tessere, inserendo strisce o pezzi di carta xilografata nella tessitura. Spesso le sue opere richiamano i libri, sia nella scelta dei temi che nella forma che assumono i pannelli tessuti, che si possono richiudere a libro.
Luigi Golin, Filo e Xilo
Luigi Golin, Filo e Xilo, gli attrezzi dell'incisore
Luigi Golin, Filo e Xilo
Giulia Rizzo lavora il feltro. Per questa esposizione, intitolata "Vento", ha voluto esprimere la leggerezza del feltro, ispirandosi ai panni stesi ad asciugare al sole e gonfiati dal vento.
Giulia Rizzo, Vento

Giulia Rizzo, Vento, Composizioni aeree in feltro

Infine, il gruppo "Donne ai ferri corti" di Collegno, animatrici di un attivo Knit-cafè, hanno presentato la loro "Knitting Road", con lo spirito ironico e allegro che le contraddistingue; ed ecco il desiderio contagioso di mettersi a sferruzzare !
Donne ai ferri corti, Knitting Road

mercoledì 9 ottobre 2013

Immagini da Leumann 2013 - La vecchia Fabbrica

Alcune immagini dalla vecchia fabbrica del Villaggio Leumann, oramai dismessa da anni.
Questi spazi hanno ospitato quest'anno una anteprima della mostra fotografica "Ore 18, il lavoro è finito" di Massimiliano Camellini, dedicata proprio alla dismissione della fabbrica, che sarà presentata in forma completa al Museo delle Scienze di Torino dal febbraio 2014.
Le finestre della facciata
La scala interna

La rampa delle scale
Vecchi attezzi e una catasta di subbi
Uno degli ampi ambienti, ormai vuoti, della fabbrica

sabato 5 ottobre 2013

Tawashi, chi era costui ?

Se vogliamo essere "cool" dobbiamo descrivere un "Tawashi" come una soluzione ecologica e molto trendy per un'incombenza quotidiana che merita di essere svolta con stile e responsabilità per l'ambiente.
Se vogliamo invece essere più prosaici ma più comprensibili, dobbiamo ammettere che un "Tawashi" è una spugnetta per lavare i piatti.
Nel nostro caso ovviamente è fatta a mano, con cotone organico, lavabile in lavatrice e con una forma molto accattivante e divertente, anche se serve sempre per lavare i piatti.
I vantaggi:
- sostituisce validamente le spugnette in materiale sintetico (primo motivo ecologico)
- la possibilità di recuperare gli avanzi di filati (secondo motivo ecologico)
- la possibilità di lavarla quando si vuole in lavatrice, quindi non diventa ricettacolo di schifezze (terzo motivo ecologico)
- il divertimento di farsi da soli la propria spugnetta, scegliendo colori e materiali
- dura di più e si mantiene meglio della spugnetta che dopo due lavaggi già perde pezzi
- sul piano del lavello fa una figura molto più trendy !

I tawashi qui sopra sono uno a maglia (quello bicolore) e uno all'uncinetto, così si può scegliere la tecnica preferita, o provarle entrambe. Occorrono pochi grammi di cotone un po' grosso, e ovviamente si può giocare con i colori riutilizzando gli avanzi di filato. Si possono anche usare altri filati, purchè non elastici, non pelosi e adatti ad essere lavati spesso (la lana, per esempio, sarebbe poco adatta, e francamente un po' sprecata visto l'uso a cui è destinato il tawashi...).

Tawashi a spirale all'uncinetto
Occorrente: cotone povero, un uncinetto n. 5, un ago da lana
Come si fa:
avviare 21 catenelle lasciando il filo di inizio un po' lungo
Si lavora tutto a maglia bassa, prendendo solo il filo dietro della maglia sottostante; si può usare uno o più colori; cambiando colore ad intervalli regolari si ottiene un bel disegno a spirale.
1 riga: nella seconda catenella dall'uncinetto lavorare 2 maglie basse nella stessa maglia di base (= 1 aumento), poi lavorare 1 maglia bassa in ciascuna delle 17 maglie seguenti; ifine, lavorare 2 maglie basse chiuse insieme nelle ultime 2 maglie (= 1 diminuzione); fare 1 catenella e voltare
2 riga: 1 diminuzione nelle prime due maglie, 17 maglie basse, 1 aumento nell'ultima maglia
3 riga: 1 aumento nella prima maglia, 17 maglie basse, 1 diminuzione nelle ultime 2 maglie
proseguire ripetendo le righe 2 e 3 fino ad ottenere 22 righe totali, poi tagliare il filo lasciandolo un po' lungo.
Infilare il filo finale nell'ago senza punta. Cucire, unendo dritto contro dritto, la riga di inizio e quella finale, formando un tubo. Passare lo stesso filo tutto intorno al bordo del tubo su un lato e stringere; si formerà la spirale su un lato. Con il filo iniziale, fare lo stesso sull'altro lato e stringere. Unire i due fili e annodarli bene, poi nasconderli dentro al tawashi. Se si vuole appendere, fare un piccolo anellino a catenella e fissarlo.


Tawashi a spirale a maglia
Occorrente: cotone povero, ferri n. 5, un ago da lana
Come si fa:
avviare 16 maglie
1 ferro e tutti i ferri dispari: 1 maglia di vivagno, 1 maglia dritto prendendo il filo davanti e 1 maglia dritto prendendo il filo dietro della stessa maglia di base (=1 aumento), 11 maglie a dritto, lavorare le 2 maglie seguenti insieme a dritto (= 1 diminuzione), 1 maglia di vivagno
2 ferro e tutti i ferri pari: a dritto senza aumenti nè diminuzioni
lavorare in questo modo 40 righe; per la rigatura, ho alternato 6 righe in beige e 2 righe in verde, ma si possono alternare i colori e lo spessore delle righe a piacere.
Alla fine tagliare il filo lasciandolo un po' lungo. Infilare il filo finale nell'ago senza punta. Cucire, unendo dritto contro dritto, la riga di inizio e quella finale, formando un tubo. Passare lo stesso filo tutto intorno al bordo del tubo su un lato e stringere; si formerà la spirale su un lato. Con il filo iniziale, fare lo stesso sull'altro lato e stringere. Unire i due fili e annodarli bene, poi nasconderli dentro al tawashi. Se si vuole appendere, fare un piccolo anellino a catenella e fissarlo.

Link utili:
- spiegazioni in inglese del tawashi all'uncinetto su CrochetPatternsOnly
- video su YouTube con l'esecuzione del tawashi all'uncinetto (in inglese, ma molto chiaro; utile soprattutto per capire come chiudere il tawashi)
- un tawashi all'uncinetto su Craftstylish fatto usando più tipi di punti