giovedì 25 febbraio 2016

Il lavoro delle tessitrici

Vi propongo due video dedicati alla creazione di tessuti a mano; si tratta di due tessitrici inglesi che vengono seguite durante il processo di lavorazione dei loro tessuti, dall'orditura alla tessitura.
Buona visione!

il lavoro di Holly Berry

Energy from R&A Collaborations on Vimeo.

il lavoro di Charlotte Grierson
Individual from R&A Collaborations on Vimeo.

giovedì 11 febbraio 2016

Tintura al tino blu

Alcune immagini dal laboratorio fatto presso l'Associazione Elda Salice di Milano lo scorso 30 gennaio con il Coordinamento Tessitori. Il tema era la tecnica del rappezzo giapponese chiamata "boro" e la tintura al tino con il guado e l'indaco.
Questo tipo di tintura si ottiene grazie ad un processo di ossidazione, per cui la stoffa appena immersa nel liquido colorante appare verde, ma poi, esposta all'aria, diventa progressivamente sempre più blu. Una vera magia!
Piccoli campioni tessuti da me. Si vede come la tintura attecchisca in maniera diversa secondo il materiale.
Da destra a sinistra (ordito sempre in cotone, cambia il materiale della trama):
- lana naturale e cotone, con tintura indaco
- cotone con inserti in lana e seta bourette con tintura di guado (scarica)
- seta bourette con tintura indaco
- lino-cotone color ecrù con tintura di guado (scarica)
Altri campioni di materiali diversi (feltro, cotone, juta, seta).

Per conoscere meglio il procedimento della tintura con il guado, dalla coltivazione della pianta alla preprazione del tino, si può esplòorare questo sito ricchissimo di informazioni (in inglese):

martedì 9 febbraio 2016

Guado


Il guado è una pianta tintoria (Isatis tinctoria L.) dalla quale si ottiene il colore blu.
Usata fin da tempi remoti per tingere i tessuti, era conosciuta in tutta Europa, ma raggiunse la massima diffusione nel Medioevo, quando la sua coltivazione fu praticata soprattutto in Francia e in diverse regioni italiane. Il colore intenso era ricercatissimo, favorendo il prosperare delle comunità che si dedicavano alla coltivazione della pianta e al suo uso tintorio. L'arrivo dell'Indaco indiano, intorno al XVII secolo, causò progressivamente il declino dell'uso del guado.
La pianta è una erbacea biennale. Al primo anno produce rosette di foglie ricche di indigotina, che si raccolgono più volte l'anno in primavera-estate. Al secondo anno la pianta fiorisce con piccoli fiori gialli e produce i semi, poi muore.
Le foglie vengono utilizzate per l’estrazione dell’indaco. Attraverso processi di macerazione e fermentazione in acqua, si ottiene una colorazione gialla verdastra; la soluzione, agitata ed ossidata, fa precipitare i fiocchi d’indaco (indigotina) di colore blu.
Si ottiene una colorazione molto solida ed insolubile in acqua, utilizzata principalmente in campo tessile per colorare lana, seta, cotone, lino, ecc., ma se può essere anche usata per ottenere acquerelli e colori per belle arti. Il colore resiste bene alla luce, ma meno allo sfregamento.
Per saperne di più sulla pianta e le sue proprietà:
- un articolo su Isatis Tinctoria tra storia e botanica (in italiano)
- un post con informazioni e curiosità sul guado (in italiano)