domenica 31 ottobre 2010

Tappeti in Turchia

In Turchia è inevitabile, prima o poi, imbattersi in una manifattura di tappeti. Esistono delle cooperative e delle scuole governative che tramandano quest'arte, ma sono soprattutto le donne, nelle loro case, a lavorare ai telai e a mantenere viva questa tradizione, che nasce dalla necessità di un arredo nomade, che si possa portare con sè in ogni spostamento.
La tessitura dei tappeti turchi avviene su telai verticali, in genere metallici. Il telaio ha la misura del tappeto finito e l'ordito è un grande anello che fa il giro attorno al subbio superiore e inferiore e viene spostato man mano che il lavoro procede. C'è un sistema di tensionamento che viene allentato per favorire l'avanzamento del tappeto già fatto verso il basso, così da consentire alla tessitrice di avere sempre la zona da lavorare davanti alle proprie mani.
L'ordito può essere di lana o di cotone, secondo il tipo di tappeto; il colore è comunque bianco.
Nella parte alta del telaio sono sistemate delle matasse o delle rocche del filato usato per la trama, nei vari colori necessari. Ogni due passaggi di tela si fa una fila di nodi, seguendo il disegno sistemato vicino al lavoro.
Il nodo usato è il nodo "ghiordes" o turco, che dà ai tappeti una grande resistenza all'usura.
A scuola ho imparato anch'io questo nodo, che in Scandinavia viene chiamato "rya"; nella versione scolastica e in quella del nodo "rya" si tagliano dei pezzetti di filo che poi si usano per fare il nodo, mentre le tessitrici turche usano il filo prendendone un capo direttamente dalla rocca o dal gomitolo, fanno poi il movimento del nodo attorno a due fili di ordito e poi, con un coltello che tengono nella mano, tagliano il filo dal gomitolo e proseguono a fare il nodo successivo allo stesso modo. Sono velocissime, sia nel fare i nodi, sia nel seguire il disegno cambiando colore di volta in volta, però per fare un tappeto ci vogliono milioni di nodi e servono perciò mesi, se non anni, per completarne uno!
Terminata la fila dei nodi, questi vengono battuti con un pettine (nella foto è lo strumento a sinistra sulla panca) e poi il "pelo" viene pareggiato con delle grosse forbici.
La trama può essere di lana, di cotone mercerizzato (ha un colore brillante e somiglia alla seta, ma è più grossolano), o, per i tappeti più pregiati, di seta.
Un curiosità: il nodo "ghiordes" sembrerebbe avere una parentela con il "nodo gordiano" della mitologia (non ho trovato conferme, ma un ripasso della storia fa sempre bene...)

1 commento:

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