venerdì 7 maggio 2010

Il prezzo "giusto"

Dare un prezzo alle cose fatte con le proprie mani non è affatto facile. Entrano in gioco tanti fattori, dal costo dei materiali al valore del proprio lavoro e del proprio tempo. Siccome anche la stima che si ha di sè ha un suo ruolo, e spesso si rischia di svalutare capacità e risultati, un suggerimento sempre valido resta quello di consultarsi con qualche amico/a fidato.
Molto utile è un giretto in mercatini e fiere, oppure sul web (ad esempio su etsy.com, dove si vendono oggetti fatti mano) per vedere i prezzi degli altri e avere una base di partenza. Poi si deve valutare il motivo per cui si vende: si può decidere di vendere le proprie "opere" semplicemente per vedere se altri le apprezzano, o per ricavarne qualche utile da reinvestire in materiali, o per fare del proprio passatempo un lavoro "vero"... e per mille altri motivi!
Faccio qualche riflessione sparsa che vuol essere solo una condivisione di idee o uno spunto di discussione
Un prezzo troppo alto è controproducente (e si capisce bene perché), ma anche un prezzo basso ha delle conseguenze importanti per noi e per gli altri:
- in un mondo in cui tutto oramai si valuta in base al suo prezzo, una cosa che costa poco viene valutata come una cosa che vale poco; credo, invece, che abbiamo il dovere di far capire alle persone quanto vale il lavoro delle nostre mani e della nostra testa
- non esistono due oggetti uguali, se sono fatti a mano; anche l'unicità ha un valore (e anche quel piccolo difetto - di cui normalmente ci accorgiamo solo noi - è un segno dell'unicità di ciò che abbiamo creato)
- chi acquista un prodotto fatto a mano non vuole fare "un affare", ma vuole una cosa di qualità: teniamone conto quando facciamo il prezzo e soprattutto quando scegliamo le cose da mettere in vendita
- proporre prezzi stracciati mette in difficoltà gli altri artigiani che producono cose simili per guadagnarsi da vivere: i compratori impiegano un millisecondo a pensare che i prezzi più alti sono un furto, mentre noi sappiamo bene quanta fatica c'è dietro ogni cosa; se proprio vogliamo toglierci dai piedi quel pezzo mettendolo in vendita a poco, segnaliamo chiaramente che non è quello il suo reale valore!
- vendere le proprie creazioni è un'occasione ottima per far conoscere alle persone come nasce un oggetto e quanta passione ci mettiamo: approfittiamone per scambiare due chiacchiere e spiegare qualcosa sulla tecnica, i materiali, l'idea, l'uso che se ne può fare... non tanto per vendere, quanto per avvicinare le persone al nostro mondo

Nel calcolo del prezzo vanno tenuti in conto i seguenti parametri:
- il costo dei materiali: va calcolato il costo normale; non importa se ci è capitata l'occasione di acquistarli in offerta o in saldo; poichè può capitare di ricevere commissioni per oggetti simili a quelli già realizzati, dobbiamo essere sicuri di poterli rifare allo stesso prezzo; è bene tenere presenti anche i costi accessori: luce, ricambio e manutenzione degli strumenti di lavoro, costo di etichette, imballaggi ecc.
- il costo del lavoro: è bene stabilire un costo orario per il proprio lavoro che comprenda tutte le fasi, dalla progettazione alla rifinitura; teniamo come riferimento il costo orario di un lavoro medio-basso, e moltiplichiamolo per le ore necessarie a completare il lavoro; ho visto alcuni tessitori segnalare sull'etichetta le ore di lavoro impiegate: mi sembra un'idea interessante, anche per far capire quanto impegno ci vuole!
- il costo dello spazio-vendita: anche il costo dell'affitto del proprio posto al mercatino va calcolato.
Per regolarsi, chiedersi se si sarebbe disposti ad acquistare quell'oggetto a quel prezzo e se si sarebbe disposti a rifare quell'oggetto per lo stesso prezzo. Se la risposta è "no", è meglio non metterlo in vendita o cambiare qualcosa (ad esempio, studiare un modo per fare la stessa cosa in maniera più veloce o più semplice). Inoltre il parere di qualche persona affidabile è sempre un buon aiuto.
Mettere sugli oggetti il cartellino con il prezzo e alcune informazioni di base (tecnica, materiali, istruzioni per il lavaggio, ecc.)
Tenere d'occhio le reazioni dei potenziali compratori e fare un bilancio a fine giornata aiuterà a fare scelte più mirate alla prossima occasione!
Qualche buona idea e riflessione per approfodire il tema, in particolare per gli oggetti tessuti a mano, si trova infine qui (in inglese).

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