Segnalo la conferenza internazionale "L'archeologia del Tessuto: Produzione e contesti nel I Millennio a.C." che si terrà a Roma l'11 e 12 febbraio.
Ho partecipato alla giornata di studi organizzata la scorso anno, apprezzando sia gli interventi interessanti, sia le ottime doti scientifiche, organizzative e umane delle curatrici, che sono specialiste della materia, un campo che in Italia è ancora poco conosciuto.
Si tratta di un ambito ovviamente molto specialistico, ma è sempre stimolante confrontarsi con esperienze nuove (...anche se si parla di tremila anni fa!)
Per conoscere il programma completo ed avere tutte le informazioni potete cliccare qui.
mercoledì 20 gennaio 2016
lunedì 18 gennaio 2016
Nido d'ape a 3 licci - vecchi lavori
L'intreccio a nido d'ape su tre licci mi ha incuriosito molto presto.
Ne avevo fatto dei campionari già nel 2009 e diversi cuscini erano stati realizzati e regalati per quel Natale.
Eccone due esempi.
Dallo stesso ordito in cotone nero avevo ottenuto tante varianti, che sembrano complicate e che difficilmente un non-tessitore potrà immaginare ottenute soltanto cambiando pedalatura e alternanza dei colori!
Sullo stesso ordito, infatti, avevo realizzato anche:
questo (diventato anche lui un cuscino; qui il tessuto è in tensione sul telaio e l'ordito è in orizzontale)
questo (borsina; tessuto dopo il lavaggio; ordito in orizzontale)
questo (trasformato in taschina con zip e tracolla)
e questo: qui sopra si vede il tessuto sul telaio in tensione...
...mentre qui si vede il tessuto dopo il lavaggio: i fili si assestano e l'effetto è completamente differente (particolarmente enfatizzato perchè il filato verde è in lana sottile messa a più fili mentre il resto è in cotone).
Ne avevo fatto dei campionari già nel 2009 e diversi cuscini erano stati realizzati e regalati per quel Natale.
Eccone due esempi.
Dallo stesso ordito in cotone nero avevo ottenuto tante varianti, che sembrano complicate e che difficilmente un non-tessitore potrà immaginare ottenute soltanto cambiando pedalatura e alternanza dei colori!
Sullo stesso ordito, infatti, avevo realizzato anche:
questo (diventato anche lui un cuscino; qui il tessuto è in tensione sul telaio e l'ordito è in orizzontale)
questo (borsina; tessuto dopo il lavaggio; ordito in orizzontale)
questo (trasformato in taschina con zip e tracolla)
e questo: qui sopra si vede il tessuto sul telaio in tensione...
...mentre qui si vede il tessuto dopo il lavaggio: i fili si assestano e l'effetto è completamente differente (particolarmente enfatizzato perchè il filato verde è in lana sottile messa a più fili mentre il resto è in cotone).
giovedì 3 dicembre 2015
Nido d'ape a tre licci
Ecco una armatura che mi piace molto, perchè si possono ottenere tanti effetti diversi da un solo ordito.
martedì 27 ottobre 2015
Venitemi a trovare
Alla Fiera di Roma, per Abilmente 2015, ci sarò anch'io.
Mi trovate nell'area Tessitura, dove farò diversi corsi. Per saperne di più, potete consultare il calendario delle attività qui. Se volete fare un salto a curiosare, o a salutarmi... sapete dove trovarmi!
lunedì 7 settembre 2015
Tessere con la stoffa: le strisce di jersey
La tessitura con le strisce di stoffa è una tecnica molto usata per realizzare tappeti ("rag rugs", in inglese); è anche un modo per riciclare vecchie stoffe..
Il "filato" per la trama si prepara tagliando la stoffa in strisce continue larghe 1,5 - 2 cm; esistono diverse tecniche e on-line si trovano molti tutorial su come tagliare in maniera efficiente le strisce. Occorre parecchio materiale per fare un tappeto, quindi per la preparazione servono di tempo e pazienza; per iniziare a sperimentare, comunque, meglio partire con qualcosa di non troppo impegnativo (una borsa, un porta-tablet, ecc.) Si possono usare stoffe di ogni tipo, dal tessuto di cotone alla maglina, alle stoffe sottili, alla seta... si possono usare anche stoffe stampate, rigate, colorate. Ovviamente il disegno originale non si distinguerà più, ma si possono ottenere interessanti effetti cromatici. I tessuti che tendono a sfilacciarsi è necessario tagliarli in sbieco.
Per l'ordito si usa del cotone robusto; il colore può essere neutro o coordinato a quello delle strisce di stoffa, anche se resterà per lo più coperto. Per i tappeti si usa in genere il cotone povero.
La riduzione del pettine deve essere tale da consentire una tessitura a ordito coperto, quindi con fili abbastanza distanziati (ad esempio 2 fili al cm).
Per questo progetto ho utilizzato delle strisce di jersey ricavate da vecchie magliette. Le migliori sono le magliette senza cuciture laterali, perchè si possono tagliare delle strisce continue regolari; tagliare una striscia di circa 1,5 cm, poi farne un gomitolo; mentre si fa il gomitolo, tirare con decisione la striscia, che si arrotolerà su se stessa, creando un "filo" rotondeggiante. Normalmente il jersey non si sfilaccia.
In questo caso, ho lasciato i fili ai lati come della frange, ma con un po' di attenzione si possono fare delle cimose accettabili.
Nei cambi di colore, tenere conto che il "filo" di ordito è parecchio spesso, quindi è meglio tagliare la parte iniziale e finale della striscia in diagonale in modo che si assottigli progressivamente e sovrapporre le due estremità assottigliate, così da ottenere uno spessore uniforme anche dove c'è la giunzione.
Siccome il "filo" di jersey tende ad essere abbastanza elastico, cercare di non tirarlo e inserire la trama formando un'"onda", altrimenti il lavoro tenderà a restringersi e ad arrotolarsi; fare anche attenzione che la larghezza del lavoro rimanga costante.
Si può tessere solo con le strisce, oppure alternare una striscia di stoffa e un passaggio di trama in cotone (usando lo stesso cotone dell'ordito); in questo caso si otterrano delle righe verticali e un tessuto dall'aspetto più regolare, come nella fotto qui sopra.
La battuta deve essere ben decisa, in modo da ottenere un tessuto compatto. L'armatura è spesso a tela, ma con rimettaggi diversi (rosengang, a punta, krogabragd, ecc.) si possono ottenere effetti molto interessanti alternando i colori in trama. Si può lavorare anche su pettine-liccio, ma in questo caso è meglio non utilizzare stoffe troppo dure e consistenti, che necessiterebbero di una battuta troppo forte che rischierebbe di danneggiare il pettine.
Per chiudere il lavoro, lasciare sempre delle frange all'inizio e alla fine, abbastanza lunghe da poter essere annodate a due a due (o come si vuole), anche quando si prevede di non rifinire il lavoro con delle frange. Non fate come me, che ho semplicemente lavorato all'inizio e alla fine qualche centimetro con il cotone, pensando poi di rifinire a zig-zag fitto con la macchina per cucire e poi ripiegare l'orlo. Anche con numerosi passaggi a macchina i fili tendono a sfuggire e il lavoro di disfa o si allenta! (per questo motivo i tessuti fotografati in questo post attendono ancora di essere usati...) Magari usando filati meno scivolosi del cotone cablè che ho usato io la situazione è meno critica, però intanto vi metto in guardia!
La cosa migliore è: lavorare un bordo in cotone e lasciare le frange; annodare i fili di ordito unendoli a due a due con un bel nodo saldo; se si vuole, lasciare la frangia e abbellirla a piacere, oppure tagliare i fili della frangia facendo attenzione ai nodi e poi fare l'orlo ripiegato cucendolo a macchina o a mano.
Il "filato" per la trama si prepara tagliando la stoffa in strisce continue larghe 1,5 - 2 cm; esistono diverse tecniche e on-line si trovano molti tutorial su come tagliare in maniera efficiente le strisce. Occorre parecchio materiale per fare un tappeto, quindi per la preparazione servono di tempo e pazienza; per iniziare a sperimentare, comunque, meglio partire con qualcosa di non troppo impegnativo (una borsa, un porta-tablet, ecc.) Si possono usare stoffe di ogni tipo, dal tessuto di cotone alla maglina, alle stoffe sottili, alla seta... si possono usare anche stoffe stampate, rigate, colorate. Ovviamente il disegno originale non si distinguerà più, ma si possono ottenere interessanti effetti cromatici. I tessuti che tendono a sfilacciarsi è necessario tagliarli in sbieco.
Per l'ordito si usa del cotone robusto; il colore può essere neutro o coordinato a quello delle strisce di stoffa, anche se resterà per lo più coperto. Per i tappeti si usa in genere il cotone povero.
La riduzione del pettine deve essere tale da consentire una tessitura a ordito coperto, quindi con fili abbastanza distanziati (ad esempio 2 fili al cm).
Per questo progetto ho utilizzato delle strisce di jersey ricavate da vecchie magliette. Le migliori sono le magliette senza cuciture laterali, perchè si possono tagliare delle strisce continue regolari; tagliare una striscia di circa 1,5 cm, poi farne un gomitolo; mentre si fa il gomitolo, tirare con decisione la striscia, che si arrotolerà su se stessa, creando un "filo" rotondeggiante. Normalmente il jersey non si sfilaccia.
In questo caso, ho lasciato i fili ai lati come della frange, ma con un po' di attenzione si possono fare delle cimose accettabili.
Nei cambi di colore, tenere conto che il "filo" di ordito è parecchio spesso, quindi è meglio tagliare la parte iniziale e finale della striscia in diagonale in modo che si assottigli progressivamente e sovrapporre le due estremità assottigliate, così da ottenere uno spessore uniforme anche dove c'è la giunzione.
Siccome il "filo" di jersey tende ad essere abbastanza elastico, cercare di non tirarlo e inserire la trama formando un'"onda", altrimenti il lavoro tenderà a restringersi e ad arrotolarsi; fare anche attenzione che la larghezza del lavoro rimanga costante.
Si può tessere solo con le strisce, oppure alternare una striscia di stoffa e un passaggio di trama in cotone (usando lo stesso cotone dell'ordito); in questo caso si otterrano delle righe verticali e un tessuto dall'aspetto più regolare, come nella fotto qui sopra.
La battuta deve essere ben decisa, in modo da ottenere un tessuto compatto. L'armatura è spesso a tela, ma con rimettaggi diversi (rosengang, a punta, krogabragd, ecc.) si possono ottenere effetti molto interessanti alternando i colori in trama. Si può lavorare anche su pettine-liccio, ma in questo caso è meglio non utilizzare stoffe troppo dure e consistenti, che necessiterebbero di una battuta troppo forte che rischierebbe di danneggiare il pettine.
Per chiudere il lavoro, lasciare sempre delle frange all'inizio e alla fine, abbastanza lunghe da poter essere annodate a due a due (o come si vuole), anche quando si prevede di non rifinire il lavoro con delle frange. Non fate come me, che ho semplicemente lavorato all'inizio e alla fine qualche centimetro con il cotone, pensando poi di rifinire a zig-zag fitto con la macchina per cucire e poi ripiegare l'orlo. Anche con numerosi passaggi a macchina i fili tendono a sfuggire e il lavoro di disfa o si allenta! (per questo motivo i tessuti fotografati in questo post attendono ancora di essere usati...) Magari usando filati meno scivolosi del cotone cablè che ho usato io la situazione è meno critica, però intanto vi metto in guardia!
La cosa migliore è: lavorare un bordo in cotone e lasciare le frange; annodare i fili di ordito unendoli a due a due con un bel nodo saldo; se si vuole, lasciare la frangia e abbellirla a piacere, oppure tagliare i fili della frangia facendo attenzione ai nodi e poi fare l'orlo ripiegato cucendolo a macchina o a mano.
sabato 29 agosto 2015
Come nasce una coperta
Un bel video sul processo di tessitura di una coperta in lana mohair.
da Nantucket Looms
giovedì 20 agosto 2015
Borsa semplice
Un piccolo esperimento estivo di tessitura a tela su pettine-liccio.
Cotone messo a più capi e cotone bouclè per l'ordito. Cotone bianco a più capi per la trama.
Pettine: 4 fili al cm
Larghezza al pettine: 30 cm
Etichette:
borse bags,
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tessitura,
weaving
domenica 16 agosto 2015
Libri di tessitura (storici)
Ho recentemente iniziato ad esplorare archive.org, un sito dove è possibile trovare molti testi liberi da copyright, digitalizzati, consultabili e spesso scaricabili. I libri sono conservati nelle biblioteche pubbliche, che sempre più spesso ricorrono alla digitalizzazione per conservare meglio e rendere più facilmente accessibili i libri, soprattutto quelli che iniziano ad avere una certa età.
Tra i libri di tessitura meritano di essere sfogliati e letti, anche se un po' datati:
Harriet Tidball, The Weaver's Book. Fundamentals in handweaving,1961
Un manuale ancora decisamente valido. Fornisce indicazioni per tutto il processo di tessitura a mano e analizza le varie tipologie di intrecci, con schemi ed esempi.
Mary Meigs Atwater, The Shuttle-craft Book of American Hand-weaving, 1928
Oramai un classico, contiene teoria, storia, e tanti schemi per motivi lanciati (overshot).
Pietro Pinchetti, Manuale del Compositore di Tessuti, Hoepli 1910
Finalmente una risorsa in italiano. Ha la sua bella età, ma i principi generali, la nomenclatura e la struttura delle armature (sono analizzate in particolare quelle complesse) sono tuttora validi.
Seguendo i link sotto ciascun titolo si arriva alla pagina da cui è possibile consultare on line il testo, oppure scaricarlo sul proprio computer (con varie opzioni di formato sulla destra della schermata). Il sito merita ulteriori esplorazioni utilizzando lo strumento di ricerca. Buona lettura!
----------
On archive.org you can find interesting weaving resources. They are old books, digitalized and downloadable, really useful also for the modern weaver. Try it!
Harriet Tidball, The Weaver's Book. Fundamentals in handweaving,1961
Mary Meigs Atwater, The Shuttle-craft Book of American Hand-weaving, 1928
are both highly recommended (clear instructions and a lot of patterns)
Tra i libri di tessitura meritano di essere sfogliati e letti, anche se un po' datati:
Harriet Tidball, The Weaver's Book. Fundamentals in handweaving,1961
Un manuale ancora decisamente valido. Fornisce indicazioni per tutto il processo di tessitura a mano e analizza le varie tipologie di intrecci, con schemi ed esempi.
Mary Meigs Atwater, The Shuttle-craft Book of American Hand-weaving, 1928
Oramai un classico, contiene teoria, storia, e tanti schemi per motivi lanciati (overshot).
Pietro Pinchetti, Manuale del Compositore di Tessuti, Hoepli 1910
Finalmente una risorsa in italiano. Ha la sua bella età, ma i principi generali, la nomenclatura e la struttura delle armature (sono analizzate in particolare quelle complesse) sono tuttora validi.
Seguendo i link sotto ciascun titolo si arriva alla pagina da cui è possibile consultare on line il testo, oppure scaricarlo sul proprio computer (con varie opzioni di formato sulla destra della schermata). Il sito merita ulteriori esplorazioni utilizzando lo strumento di ricerca. Buona lettura!
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On archive.org you can find interesting weaving resources. They are old books, digitalized and downloadable, really useful also for the modern weaver. Try it!
Harriet Tidball, The Weaver's Book. Fundamentals in handweaving,1961
Mary Meigs Atwater, The Shuttle-craft Book of American Hand-weaving, 1928
are both highly recommended (clear instructions and a lot of patterns)
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