Mi sono accorta che questo blog ha superato le 50.000 visite !
Non so quanti capitino qui per caso e quanti per scelta, anche perchè gran parte dei lettori è timida e non commenta...
Però sappiate che vedere il numerino che cresce cresce cresce mi fa molto piacere !
Scusate il post autocelebrativo, ma sono quelle piccole cose che migliorano l'umore: una specie di compleanno fuori stagione !
P.S. - quello qui sopra è un astuccio appena completato in lana. Mi scuso per la foto un po' troppo "flou".
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I noticed the blog reached 50,000 visits! I don't know how many arrive here Googling and how many are the "real" readers... also because most of readers seems to be too shy and don't leave any comment... But I'm very happy: thank you !
mercoledì 26 ottobre 2011
venerdì 21 ottobre 2011
Misure per tessuti a mano
Per definire le misure per un nuovo progetto da tessere, la strategia migliore sarebbe quella di prendere un metro da sarto e misurare un oggetto analogo che abbiamo sottomano e che magari utilizziamo e troviamo comodo.
Un'alternativa può essere quella di fare dello "spionaggio" prendendo le misure dei capi nei grandi magazzini (con molta discrezione, ovviamente) o andare nei siti on line e vedere lì le misure proposte per cioò che ci interessa.
Ecco tuttavia qualche suggerimento con le misure medie più comuni.
Chiaramente, valgono in linea generale: se volete regalare una sciarpa all'amica che ama portare sciarponi avvolti più volte attorno al collo, dovrete adattare lunghezza e larghezza di conseguenza!
Sciarpe
Quelle da uomo sono di norma più strette e più corte di quelle da donna, soprattutto nell'abbigliamento formale; le sciarpe da portare annodate al collo con la giacca non devono avere i capi liberi troppo lunghi e il materiale deve essere morbido e sottile.
Per le sciarpe sportive si possono usare filati più grossi e una maggiore lunghezza, soprattutto se destinate e giovani che amano portarle avvolte più volte attorno al collo.
Le sciarpe da donna possono essere di qualsiasi tipo e misura, a seconda del modo preferito di indossarle e dell'abbigliamento a cui si devono abbinare. Ci si può quindi sbizzarrire con le lunghezze e i filati, tenendo però sempre conto che una sciarpa va tenuta vicino al viso, quindi attenzione ai filati che "pizzicano"! Inoltre, cercare di mantenere una certa armonia di proporzioni: una sciarpa stretta e molto lunga non è molto piacevole da vedere e da usare, come anche una sciarpa lunghissima può non stare troppo bene addosso ad una persona non alta.
Gli scialli sono più larghi e più lunghi delle sciarpe, per poter essere avvolti attorno al corpo. Meglio usare filati leggeri e fini, che si possono drappeggiare e non creano l'effetto "infagottato"
sciarpa da uomo formale: da 25 x 120 cm a 30 x 130 cm
sciarpa da donna tipo cravattina da annodare: 15 x120 cm
sciarpa da donna media: 25 x150 cm
sciarpa da donna lunga: 30 x180(200) cm
scialle informale: 45 x 180 cm ; 50 x 200 cm
scialle grande da sera: 80 x 240 cm
Coperte e copertine
Sono lavori in genere di un certo impegno, quindi più che mai bisogna tener conto dell'uso a cui sono destinate, per non farle troppo piccole o troppo grandi.
Per le coperte da mettere come scaldapiedi sul letto si può usare qualsiasi materiale, anche la lana che pizzica, mentre per le coperte da usare tipo plaid usare materiali morbidi anche se di una certa grossezza, in cui sia piacevole avvolgersi.
Per le copertine da bambini scegliere materiali che non provocano allergie ed evitare le frange: fare un orlo rivoltato oppure bordare tutto con una stoffa coordinata.
coperta singola: 140 x 210 cm
coperta doppia: 210 x 210 cm
coperta tipo plaid: 100 x 180 cm
copertina bimbo da carrozzina: 80x80 cm; 90x90 cm
copertina bimbo da lettino: 120 x 120 cm
Biancheria da tavola
Le tovagliette non devono essere troppo piccole, altrimenti non riescono a contenere piatti e posate, ma neppure troppo grandi, se no quando si apparecchia al tavola finiscono col sovrapporsi perchè non c'è sufficiente spazio.
Le tovagliette di solito si fanno in set di almeno 2 tovagliette (set da 2, da 4, da 6, da 12...), anche abbinate al tovagliolo, che può essere anche diverso per fantasia e colori, purchè sempre in armonia; ad esempio, si può fare la tovaglietta a quadri e il tovagliolo in tinta unita in uno dei colori della tovaglietta.
I "runner" in genere devono avere una proporzione di 1:3, cioè il lato lungo deve misurare circa 3 volte il lato corto. I runner si possono usare in due modi: come fascia centrale del tavolo a scopo decorativo (per stabilire la lughezza, misurare il piano del tavolo e aggiungere due volte la misura della "caduta"), oppure come fasce trasversali che attraversano il tavolo e fanno da tovaglietta per due commensali seduti di fronte (in questo caso la larghezza deve essere almeno di 30-35 cm e la lunghezza pari alla misura del lato corto del tavolo + le due "cadute").
Le tovaglie tessute a mano sono un lavoro così prezioso che è bene farle sempre su misura: misurare le dimensioni del piano del tavolo e aggiungere tutto intorno la misura della caduta desiderata (larghezza del tavolo + 2 volte caduta; lunghezza del tavolo + 2 volte caduta)
tovagliette: 30x45 cm; 35x50 cm
tovagliolo: 30x30 cm; 40x40 cm
runner medio: 30x 90 cm; 40 x120 cm
Le misure date sono quelle finali: nel montare l'ordito tenere sempre conto del restringimento di lavorazione e del restringimento in fase di lavaggio! fare perciò sempre un ordito di qualche cm più largo della misura finale desiderata, misurare la lunghezza del lavoro già fatto allentando la tensione e lavorare qualche cm in più della misura finale desiderata.
Per i capi che devono essere uguali tra loro (tovagliette, tovaglioli, pannelli di una coperta o di una tovaglia) essere molto accurati nel misurare sul telaio. In caso di dubbio, lavorare qualche cm in più: si può sempre disfare qualche centimetro eccedente, ma non si può aggiungere tessuto non lavorato!
Infine, annotare sempre le misure di partenza (lunghezza a larghezza dell'ordito), le misure finali dopo il lavaggio e i materiali usati: queste informazioni saranno un utile promemoria di riferimento per lavori futuri.
Un'alternativa può essere quella di fare dello "spionaggio" prendendo le misure dei capi nei grandi magazzini (con molta discrezione, ovviamente) o andare nei siti on line e vedere lì le misure proposte per cioò che ci interessa.
Ecco tuttavia qualche suggerimento con le misure medie più comuni.
Chiaramente, valgono in linea generale: se volete regalare una sciarpa all'amica che ama portare sciarponi avvolti più volte attorno al collo, dovrete adattare lunghezza e larghezza di conseguenza!
Sciarpe
Quelle da uomo sono di norma più strette e più corte di quelle da donna, soprattutto nell'abbigliamento formale; le sciarpe da portare annodate al collo con la giacca non devono avere i capi liberi troppo lunghi e il materiale deve essere morbido e sottile.
Per le sciarpe sportive si possono usare filati più grossi e una maggiore lunghezza, soprattutto se destinate e giovani che amano portarle avvolte più volte attorno al collo.
Le sciarpe da donna possono essere di qualsiasi tipo e misura, a seconda del modo preferito di indossarle e dell'abbigliamento a cui si devono abbinare. Ci si può quindi sbizzarrire con le lunghezze e i filati, tenendo però sempre conto che una sciarpa va tenuta vicino al viso, quindi attenzione ai filati che "pizzicano"! Inoltre, cercare di mantenere una certa armonia di proporzioni: una sciarpa stretta e molto lunga non è molto piacevole da vedere e da usare, come anche una sciarpa lunghissima può non stare troppo bene addosso ad una persona non alta.
Gli scialli sono più larghi e più lunghi delle sciarpe, per poter essere avvolti attorno al corpo. Meglio usare filati leggeri e fini, che si possono drappeggiare e non creano l'effetto "infagottato"
sciarpa da uomo formale: da 25 x 120 cm a 30 x 130 cm
sciarpa da donna tipo cravattina da annodare: 15 x120 cm
sciarpa da donna media: 25 x150 cm
sciarpa da donna lunga: 30 x180(200) cm
scialle informale: 45 x 180 cm ; 50 x 200 cm
scialle grande da sera: 80 x 240 cm
Coperte e copertine
Sono lavori in genere di un certo impegno, quindi più che mai bisogna tener conto dell'uso a cui sono destinate, per non farle troppo piccole o troppo grandi.
Per le coperte da mettere come scaldapiedi sul letto si può usare qualsiasi materiale, anche la lana che pizzica, mentre per le coperte da usare tipo plaid usare materiali morbidi anche se di una certa grossezza, in cui sia piacevole avvolgersi.
Per le copertine da bambini scegliere materiali che non provocano allergie ed evitare le frange: fare un orlo rivoltato oppure bordare tutto con una stoffa coordinata.
coperta singola: 140 x 210 cm
coperta doppia: 210 x 210 cm
coperta tipo plaid: 100 x 180 cm
copertina bimbo da carrozzina: 80x80 cm; 90x90 cm
copertina bimbo da lettino: 120 x 120 cm
Biancheria da tavola
Le tovagliette non devono essere troppo piccole, altrimenti non riescono a contenere piatti e posate, ma neppure troppo grandi, se no quando si apparecchia al tavola finiscono col sovrapporsi perchè non c'è sufficiente spazio.
Le tovagliette di solito si fanno in set di almeno 2 tovagliette (set da 2, da 4, da 6, da 12...), anche abbinate al tovagliolo, che può essere anche diverso per fantasia e colori, purchè sempre in armonia; ad esempio, si può fare la tovaglietta a quadri e il tovagliolo in tinta unita in uno dei colori della tovaglietta.
I "runner" in genere devono avere una proporzione di 1:3, cioè il lato lungo deve misurare circa 3 volte il lato corto. I runner si possono usare in due modi: come fascia centrale del tavolo a scopo decorativo (per stabilire la lughezza, misurare il piano del tavolo e aggiungere due volte la misura della "caduta"), oppure come fasce trasversali che attraversano il tavolo e fanno da tovaglietta per due commensali seduti di fronte (in questo caso la larghezza deve essere almeno di 30-35 cm e la lunghezza pari alla misura del lato corto del tavolo + le due "cadute").
Le tovaglie tessute a mano sono un lavoro così prezioso che è bene farle sempre su misura: misurare le dimensioni del piano del tavolo e aggiungere tutto intorno la misura della caduta desiderata (larghezza del tavolo + 2 volte caduta; lunghezza del tavolo + 2 volte caduta)
tovagliette: 30x45 cm; 35x50 cm
tovagliolo: 30x30 cm; 40x40 cm
runner medio: 30x 90 cm; 40 x120 cm
Le misure date sono quelle finali: nel montare l'ordito tenere sempre conto del restringimento di lavorazione e del restringimento in fase di lavaggio! fare perciò sempre un ordito di qualche cm più largo della misura finale desiderata, misurare la lunghezza del lavoro già fatto allentando la tensione e lavorare qualche cm in più della misura finale desiderata.
Per i capi che devono essere uguali tra loro (tovagliette, tovaglioli, pannelli di una coperta o di una tovaglia) essere molto accurati nel misurare sul telaio. In caso di dubbio, lavorare qualche cm in più: si può sempre disfare qualche centimetro eccedente, ma non si può aggiungere tessuto non lavorato!
Infine, annotare sempre le misure di partenza (lunghezza a larghezza dell'ordito), le misure finali dopo il lavaggio e i materiali usati: queste informazioni saranno un utile promemoria di riferimento per lavori futuri.
venerdì 14 ottobre 2011
Calcolo della riduzione - Determining Sett
Avviso: in questo post ci sarà della matematica. Ma basta saper contare e conoscere le tabelline per potersi districare ottimamente!
Prima di tutto: cos'è la riduzione? Con la parola riduzione si indica il numero di fili per centimetro presenti in ordito (o in trama) in un tessuto.
Con la stessa parola si indica il numero dei denti del pettine: un pettine da 4 ha 4 denti per ogni cm (lo stesso pettine può essere indicato come 40/10, cioè con 40 denti ogni 10 cm).
Un tessuto in cui vi sia la stessa riduzione per la trama e per l'ordito (cioè, per esempio, 6 fili al cm in trama e 6 fili al cm in ordito) si dice che è bilanciato.
Le formule che seguono consentono di calcolare la riduzione per ottenere un tessuto bilanciato usando lo stesso tipo di filato in trama e in ordito. Ovviamente la regoletta è fatta per essere un punto di riferimento e si può decidere di non seguirla, soprattutto se si desidera ottenere un effetto particolare (un tessuto molto compatto o molto rado, ecc.)
La prima cosa da fare è prendere un righello e avvolgere il filo che si intende usare sul righello; il filato non va tirato nè lasciato troppo lento e i fili dell'avvolgimento vanno accostati uno all'altro senza sovrapporsi. Avvolgere un paio di cm e poi osservare quanti fili ci sono in 1 cm. Il numero degli avvolgimenti per 1 cm lo chiameremo A.
Questo numero è importante, perché è da qui che partiremo per i nostri calcoli.
Metodo 1 (a basso tasso di matematica)
Questo metodo è indicato per gli intrecci semplici ed è facile da ricordare e applicare.
- per una tela bilanciata: dividere per 2 il numero A
- per un tessuto in diagonale (saia, batavia ecc.): la riduzione è data da 2/3 di A
- tessuto ad effetto di ordito (trama coperta): moltiplicare A per 1,5 (o più, per un tessuto più compatto)
- tessuto ad effetto di trama (ordito coperto, tipo boundweave): la riduzione è data da A diviso per 3 (o meno)
Ad esempio:
avvolgo il filo sul righello e conto 12 fili per cm (A=12)
per la tela calcolo 12:2=6, cioè devo usare 6 fili al cm
per la diagonale calcolo 2/3 di 12, cioè 8 fili al cm
per il rep di ordito moltiplico 12x1,5= 18, cioè 18 fili al cm
per il rep di trama divido 12:3=4, cioè 4 fili al cm
Metodo 2 (più matematica, più precisione)
Da usare per intrecci più complessi.
Per questo metodo bisogna, oltre ad avvolgere il filo sul righello per ottenere il valore di A, anche guardare lo schema dell'armatura che si vuole usare e determinare:
R = il numero dei fili di ordito presenti in ogni ripetizione. Ad esempio: nella tela l'intreccio si ripete ogni 2 fili, in una saia 2/1 si ripete ogni 3 fili, in una batavia 2/2 si ripete ogni 4 fili, ecc.
I = numero delle intersezioni per ogni ripetizione: osservare quante volte in ogni ripetizione uno stesso filo passa da sopra a sotto e viceversa. Ad esempio, nella tela è 2, nella saia 2/1 sono 2, nella batavia 2/2 sono 2, ecc.
La formula per il calcolo é:
Riduzione = (A x R) : (I + R)
Quindi, usando lo stesso esempio di 12 fili per cm sul righello, per una saia 2/1 calcolerò:
A = numero di avvogimenti per 1cm = 12
R = fili per ripetizione = 3
I = numero di intersezioni per ogni ripetizione = 2
Riduzione = (12 x 3) : (2 + 3) = 7,2 (si userà un pettine da 7 fili al cm)
Oppure, per una tela: (12x2) : (2+2) = 6 fili al cm (notare che per gli intrecci semplici si ottiene lo stesso risultato ottenuto col metodo più empirico spiegato sopra)
Questi calcoli valgono solo nel caso in cui si utilizzino in trama e in ordito filati simili per grossezza.
Se trama e ordito sono entrambi composti da più fili diversi, si possono anche usare le stesse formule, avvolgendo sul righello i vari filati insieme nella proporzione che si intende usare nella tessitura.
Se si vuole realizzare un tessuto in cui sono previste delle aree a tela, di norma è consigliabile usare la riduzione per la tela.
Ovviamente, il risultato del calcolo è un punto di partenza che può servire da riferimento, ma l'effetto finale è determinato da tanti fattori, come il tipo del filato, la sua morbidezza, la "mano" del tessitore, l'uso che si vuol fare del tessuto, ecc. ecc.
La regola sempre valida è quella di fare delle prove, tessendo un campione con la riduzione calcolata con le formule e poi fare i necessari aggiustamenti.
Altra buona abitudine è quella di tenere sempre nota di ciò che si realizza, annotando il tipo di filato, l'armatura usata, la riduzione, ecc. Molto più della matematica, l'esperienza può essere di grandissimo aiuto, ma non possiamo pretendere dalla nostra memoria di ricordare la riduzione usata per quella sciarpa venuta tanto bene 10 anni fa!
La formula matematica è stata elaborata da Sharon Alderman: la trovate anche su Weavolution insieme ad un pratico calcolatore (attenzione però che nei siti americani le misure sono date in inch, cioè pollici, e non in cm!)
Ci sono anche altri metodi, come questo di AllFiberArts, ma quelli che ho spiegato qui sopra mi sembrano i più pratici.
----------------------------
To determine the correct sett, I suggest two methods:
Method 1 (simpler)
Wrap the yarn around a ruler and look how many wraps you have per cm. We will call this number "A". For example: we have 12 wraps per cm.
- tabby : A/2 (example: 12/2 = 6, the sett is 6)
- twill : 2/3 A (example: 2/3* 12 = the sett is 8)
- warp faced : A *1,5 (example: 12x1,5= the sett 18)
- weft faced, boundweave : A/3 (example: 12:3= the sett is 4)
Method 2 (more math!)
You need the ruler as above and the draft of desired pattern.
A = number of wraps per cm
R = the number of ends in a repeat (look at your draft)
I = the number of intersections in a repeat (look at your draft)
The formula is:
Sett = (A * R) : (I + R)
Example: I have 12 wraps on the ruler and I want to weave a 2/1 twill:
A = wraps per 1 cm = 12
R = ends per repeat = 3
I = intersections per repeat = 2
Sett = (12 x 3) : (2 + 3) = 7,2 (I can use a 7 epi reed)
Or, for tabby: (12x2) : (2+2) = 6 epi (note that for basic drafts you will obtain the same sett as from the method 1)
These rules are valid only when you use the same yarn for both warp and weft.
English speaking readers can find a better explanation and a sett calculator on Weavolution (using inches instead of cm).
You can find a similar formula (a little more complicated) on AllFiberArts.
But the most important rule is: sample and take records of your samples and finished works!
Prima di tutto: cos'è la riduzione? Con la parola riduzione si indica il numero di fili per centimetro presenti in ordito (o in trama) in un tessuto.
Con la stessa parola si indica il numero dei denti del pettine: un pettine da 4 ha 4 denti per ogni cm (lo stesso pettine può essere indicato come 40/10, cioè con 40 denti ogni 10 cm).
Un tessuto in cui vi sia la stessa riduzione per la trama e per l'ordito (cioè, per esempio, 6 fili al cm in trama e 6 fili al cm in ordito) si dice che è bilanciato.
Le formule che seguono consentono di calcolare la riduzione per ottenere un tessuto bilanciato usando lo stesso tipo di filato in trama e in ordito. Ovviamente la regoletta è fatta per essere un punto di riferimento e si può decidere di non seguirla, soprattutto se si desidera ottenere un effetto particolare (un tessuto molto compatto o molto rado, ecc.)
La prima cosa da fare è prendere un righello e avvolgere il filo che si intende usare sul righello; il filato non va tirato nè lasciato troppo lento e i fili dell'avvolgimento vanno accostati uno all'altro senza sovrapporsi. Avvolgere un paio di cm e poi osservare quanti fili ci sono in 1 cm. Il numero degli avvolgimenti per 1 cm lo chiameremo A.
Questo numero è importante, perché è da qui che partiremo per i nostri calcoli.
Metodo 1 (a basso tasso di matematica)
Questo metodo è indicato per gli intrecci semplici ed è facile da ricordare e applicare.
- per una tela bilanciata: dividere per 2 il numero A
- per un tessuto in diagonale (saia, batavia ecc.): la riduzione è data da 2/3 di A
- tessuto ad effetto di ordito (trama coperta): moltiplicare A per 1,5 (o più, per un tessuto più compatto)
- tessuto ad effetto di trama (ordito coperto, tipo boundweave): la riduzione è data da A diviso per 3 (o meno)
Ad esempio:
avvolgo il filo sul righello e conto 12 fili per cm (A=12)
per la tela calcolo 12:2=6, cioè devo usare 6 fili al cm
per la diagonale calcolo 2/3 di 12, cioè 8 fili al cm
per il rep di ordito moltiplico 12x1,5= 18, cioè 18 fili al cm
per il rep di trama divido 12:3=4, cioè 4 fili al cm
Metodo 2 (più matematica, più precisione)
Da usare per intrecci più complessi.
Per questo metodo bisogna, oltre ad avvolgere il filo sul righello per ottenere il valore di A, anche guardare lo schema dell'armatura che si vuole usare e determinare:
R = il numero dei fili di ordito presenti in ogni ripetizione. Ad esempio: nella tela l'intreccio si ripete ogni 2 fili, in una saia 2/1 si ripete ogni 3 fili, in una batavia 2/2 si ripete ogni 4 fili, ecc.
I = numero delle intersezioni per ogni ripetizione: osservare quante volte in ogni ripetizione uno stesso filo passa da sopra a sotto e viceversa. Ad esempio, nella tela è 2, nella saia 2/1 sono 2, nella batavia 2/2 sono 2, ecc.
La formula per il calcolo é:
Riduzione = (A x R) : (I + R)
Quindi, usando lo stesso esempio di 12 fili per cm sul righello, per una saia 2/1 calcolerò:
A = numero di avvogimenti per 1cm = 12
R = fili per ripetizione = 3
I = numero di intersezioni per ogni ripetizione = 2
Riduzione = (12 x 3) : (2 + 3) = 7,2 (si userà un pettine da 7 fili al cm)
Oppure, per una tela: (12x2) : (2+2) = 6 fili al cm (notare che per gli intrecci semplici si ottiene lo stesso risultato ottenuto col metodo più empirico spiegato sopra)
Questi calcoli valgono solo nel caso in cui si utilizzino in trama e in ordito filati simili per grossezza.
Se trama e ordito sono entrambi composti da più fili diversi, si possono anche usare le stesse formule, avvolgendo sul righello i vari filati insieme nella proporzione che si intende usare nella tessitura.
Se si vuole realizzare un tessuto in cui sono previste delle aree a tela, di norma è consigliabile usare la riduzione per la tela.
Ovviamente, il risultato del calcolo è un punto di partenza che può servire da riferimento, ma l'effetto finale è determinato da tanti fattori, come il tipo del filato, la sua morbidezza, la "mano" del tessitore, l'uso che si vuol fare del tessuto, ecc. ecc.
La regola sempre valida è quella di fare delle prove, tessendo un campione con la riduzione calcolata con le formule e poi fare i necessari aggiustamenti.
Altra buona abitudine è quella di tenere sempre nota di ciò che si realizza, annotando il tipo di filato, l'armatura usata, la riduzione, ecc. Molto più della matematica, l'esperienza può essere di grandissimo aiuto, ma non possiamo pretendere dalla nostra memoria di ricordare la riduzione usata per quella sciarpa venuta tanto bene 10 anni fa!
La formula matematica è stata elaborata da Sharon Alderman: la trovate anche su Weavolution insieme ad un pratico calcolatore (attenzione però che nei siti americani le misure sono date in inch, cioè pollici, e non in cm!)
Ci sono anche altri metodi, come questo di AllFiberArts, ma quelli che ho spiegato qui sopra mi sembrano i più pratici.
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To determine the correct sett, I suggest two methods:
Method 1 (simpler)
Wrap the yarn around a ruler and look how many wraps you have per cm. We will call this number "A". For example: we have 12 wraps per cm.
- tabby : A/2 (example: 12/2 = 6, the sett is 6)
- twill : 2/3 A (example: 2/3* 12 = the sett is 8)
- warp faced : A *1,5 (example: 12x1,5= the sett 18)
- weft faced, boundweave : A/3 (example: 12:3= the sett is 4)
Method 2 (more math!)
You need the ruler as above and the draft of desired pattern.
A = number of wraps per cm
R = the number of ends in a repeat (look at your draft)
I = the number of intersections in a repeat (look at your draft)
The formula is:
Sett = (A * R) : (I + R)
Example: I have 12 wraps on the ruler and I want to weave a 2/1 twill:
A = wraps per 1 cm = 12
R = ends per repeat = 3
I = intersections per repeat = 2
Sett = (12 x 3) : (2 + 3) = 7,2 (I can use a 7 epi reed)
Or, for tabby: (12x2) : (2+2) = 6 epi (note that for basic drafts you will obtain the same sett as from the method 1)
These rules are valid only when you use the same yarn for both warp and weft.
English speaking readers can find a better explanation and a sett calculator on Weavolution (using inches instead of cm).
You can find a similar formula (a little more complicated) on AllFiberArts.
But the most important rule is: sample and take records of your samples and finished works!
venerdì 7 ottobre 2011
Inkle Loom
L'inkle loom è un telaio portatile che consente di realizzare delle strisce di tessuto, normalmente con effetto di ordito. In Italia è poco conosciuto.
L'ho provato un paio di anni fa a "Tramando Tessendo" e il principio di funzionamento è piuttosto semplice, anche se si possono comunque ottenere disegni complessi. Si può anche utilizzare come supporto per tessere con le tavolette.
Lo classificherei tra le cose che prima o poi vorrei fare.
Intanto, un po' di link (così quando mi deciderò, saprò da dove cominciare!):
- come costruire un inkle loom su Craftzine
- come si usa un inkle loom
- un video che mostra (bene) come funziona un inkle loom
- un altro video che spiega il procedimento (in spagnolo)
- un video su Youtube che spiega come fare l'ordito e i "licci" per l'inkle loom
- foto di quello che si può fare con questa tecnica su flickr
---------------------------
I'd like to learn to use inkle loom (in Italy it is quite unknown). I collected some links I hope will be useful when I'll decide to give a try!
- how to make an inkle loom on Craftzine - how to use an inkle loom - a video which clearly shows how an inkle looms works - a video on warping an inkle loom
- flickr photos from a group of inkle weavers
Foto da Schactspindle.com
L'ho provato un paio di anni fa a "Tramando Tessendo" e il principio di funzionamento è piuttosto semplice, anche se si possono comunque ottenere disegni complessi. Si può anche utilizzare come supporto per tessere con le tavolette.
Lo classificherei tra le cose che prima o poi vorrei fare.
Intanto, un po' di link (così quando mi deciderò, saprò da dove cominciare!):
- come costruire un inkle loom su Craftzine
- come si usa un inkle loom
- un video che mostra (bene) come funziona un inkle loom
- un altro video che spiega il procedimento (in spagnolo)
- un video su Youtube che spiega come fare l'ordito e i "licci" per l'inkle loom
- foto di quello che si può fare con questa tecnica su flickr
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I'd like to learn to use inkle loom (in Italy it is quite unknown). I collected some links I hope will be useful when I'll decide to give a try!
- how to make an inkle loom on Craftzine - how to use an inkle loom - a video which clearly shows how an inkle looms works - a video on warping an inkle loom
- flickr photos from a group of inkle weavers
Foto da Schactspindle.com
lunedì 3 ottobre 2011
Leumann 2011
Qualche immagine da "Filo lungo filo" 2011 al Villaggio Leumann (Collegno, TO).
La solita confusione del nostro banchetto... Per la cronaca: molto ammirati da grandi e piccoli i portamatite arrotolabili, anche se nessuno ha fatto il grande passo di portarsene uno a casa (e a scuola).
I "guerrieri" di Renza Cocchi, esposti in maniera suggestiva e geniale.
Maria Grazia Tonani di Gubbio, bravissima tessitrice, oltre che persona disponibilissima e simpatica, ci ha ricordato con questo alcobaleno tessuto che in contemporanea si è tenuta la Marcia della Pace di Assisi, che quest'anno compie 50 anni!
Un mosaico di colori di origine naturale. A proposito, ho comperato da Michel Garcia, nostro vicino di banco e generoso mastro tintore provenzale, la robbia per cimentarmi anch'io nella tintura naturale. Per vedere un piccolo saggio del lavoro di Michel Garcia guardate questo video su Youtube.
Gomitoli e visitatori... anche a quattro zampe!
E poi, tanti incontri, scambi, consigli. Tra questi, i suggerimenti per le legature dei pedali che mi ha inviato Cristina, giovane tessitrice di Saluggia: trovate i suoi bei lavori qui.
Infine, ho avuto l'onore di una breve chiacchierata con Paola Besana, che mi ha dato alcune dritte per usare meglio il mio telaio contromarcia.
Some snapshots from "Filo lungo filo" 2011 at Villaggio Leumann: colours, people, wonderful discoverings, new friends...
La solita confusione del nostro banchetto... Per la cronaca: molto ammirati da grandi e piccoli i portamatite arrotolabili, anche se nessuno ha fatto il grande passo di portarsene uno a casa (e a scuola).
I "guerrieri" di Renza Cocchi, esposti in maniera suggestiva e geniale.
Maria Grazia Tonani di Gubbio, bravissima tessitrice, oltre che persona disponibilissima e simpatica, ci ha ricordato con questo alcobaleno tessuto che in contemporanea si è tenuta la Marcia della Pace di Assisi, che quest'anno compie 50 anni!
Un mosaico di colori di origine naturale. A proposito, ho comperato da Michel Garcia, nostro vicino di banco e generoso mastro tintore provenzale, la robbia per cimentarmi anch'io nella tintura naturale. Per vedere un piccolo saggio del lavoro di Michel Garcia guardate questo video su Youtube.
Gomitoli e visitatori... anche a quattro zampe!
E poi, tanti incontri, scambi, consigli. Tra questi, i suggerimenti per le legature dei pedali che mi ha inviato Cristina, giovane tessitrice di Saluggia: trovate i suoi bei lavori qui.
Infine, ho avuto l'onore di una breve chiacchierata con Paola Besana, che mi ha dato alcune dritte per usare meglio il mio telaio contromarcia.
Some snapshots from "Filo lungo filo" 2011 at Villaggio Leumann: colours, people, wonderful discoverings, new friends...
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