Alcuni modelli di borse, con cartamodello e istruzioni, sono sul blog Bag'n-telle.
Sempre per non perdere, anche durante le Feste, il gusto di sognare che prima o poi mi rimetterò all'opera!
martedì 27 dicembre 2011
giovedì 15 dicembre 2011
Tessitura da salvare - Al Sadu weaving
Nella lista del patrimonio immateriale dell'Umanità dell'UNESCO è stata inserita la tessitura tradizionale Al Sadu, un tempo diffusa presso le popolazioni beduine degli Emirati Arabi, ed oggi in via di estinzione, poichè ormai praticata solo dalle donne anziane.
Si spera che l'inserimento nella lista UNESCO spinga le giovani ad imparare questa tecnica, che è anche custode di tradizioni antichissime, simbologie in via di sparizione e occasione di socialità tra le donne intente al lavoro del telaio e della filatura.
La tessitura Al Sadu è eseguita su un telaio molto semplice, composto di bastoni e paletti inseriti nella sabbia. Un vero telaio "nomade"!
L'intreccio di base è la tela ad effetto di ordito, con lane locali usate nei colori naturali, oppure tinte in nero, rosso e talvolta in altri colori. Gli uomini si occupano della cura delle pecore e della tosatura, mentre le donne filano e tingono la lana, utilizzandola poi per tessere.
La filatura e tutti i procedimenti della tessitura, dall'orditura alla tessitura vera e propria, vengono eseguite dalle donne riunite in gruppi, quindi la produzione di questi tessuti è anche strettamente legata alla conservazione del patrimonio di tradizione orale di queste popolazioni, perchè tessendo si racconta, si canta, si trasmettono proverbi, storie, poesie, canti...
Uno sguardo a queste tradizioni è in questo video sul sito dell'UNESCO (in inglese, ma le immagini sono un linguaggio universale!).
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Si spera che l'inserimento nella lista UNESCO spinga le giovani ad imparare questa tecnica, che è anche custode di tradizioni antichissime, simbologie in via di sparizione e occasione di socialità tra le donne intente al lavoro del telaio e della filatura.
La tessitura Al Sadu è eseguita su un telaio molto semplice, composto di bastoni e paletti inseriti nella sabbia. Un vero telaio "nomade"!
L'intreccio di base è la tela ad effetto di ordito, con lane locali usate nei colori naturali, oppure tinte in nero, rosso e talvolta in altri colori. Gli uomini si occupano della cura delle pecore e della tosatura, mentre le donne filano e tingono la lana, utilizzandola poi per tessere.
La filatura e tutti i procedimenti della tessitura, dall'orditura alla tessitura vera e propria, vengono eseguite dalle donne riunite in gruppi, quindi la produzione di questi tessuti è anche strettamente legata alla conservazione del patrimonio di tradizione orale di queste popolazioni, perchè tessendo si racconta, si canta, si trasmettono proverbi, storie, poesie, canti...
Uno sguardo a queste tradizioni è in questo video sul sito dell'UNESCO (in inglese, ma le immagini sono un linguaggio universale!).
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UNESCO's Intangible Cultural Heritage list protects intangible aspects of cultural heritage, including knowledge of traditional crafts endangered by industrialization. One of the most recent additions to the list is Al Sadu weaving, a traditional warp-faced plain weave practiced by Bedouin women in the rural United Arab Emirates (U.A.E.). This video shows the Al Sadu textile tradition.
lunedì 12 dicembre 2011
Nel soffitto di una stanza di Palazzo Farnese a Caprarola ho scovato questa raffigurazione del mito di Aracne, abilissima tessitrice che osò sfidare la dea Atena e fu trasformata in ragno (animale tessitore per eccellenza).
La sala era usata come guardaroba, perciò è decorata con mitologie riguardanti gli oggetti che vi si conservavano, come i tessuti.
La sala era usata come guardaroba, perciò è decorata con mitologie riguardanti gli oggetti che vi si conservavano, come i tessuti.
lunedì 5 dicembre 2011
Googling
A volte basta poco per guardare le solite cose con occhi diversi!
Poetici, simpatici, geniali... guardatene altri su Eyebombing e soprattutto sul gruppo Flickr.
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Let's look at the world with different eyes!
Poetic, hilarious, smart... take a look at Eyebombing and flickr group
venerdì 2 dicembre 2011
Fiocchi di neve
Fa freddo e arriva Natale...
Per chi avesse voglia di fare all'uncinetto dei bellissimi fiocchi di neve da usare come decorazione, una tappa nel blog di Snowcatcher è d'obbligo.
Ogni lunedì posta il progetto con le spiegazioni di un fiocco di neve: ce ne sono tantissimi, basta guardare i post segnati come "snowflake monday".
Per chi avesse voglia di fare all'uncinetto dei bellissimi fiocchi di neve da usare come decorazione, una tappa nel blog di Snowcatcher è d'obbligo.
Ogni lunedì posta il progetto con le spiegazioni di un fiocco di neve: ce ne sono tantissimi, basta guardare i post segnati come "snowflake monday".
sabato 19 novembre 2011
Cucire: astucci, borsine e una coperta-cuscino
Piccole idee da cucire, utili per i regali di Natale e per usare scampoli e avanzi di tessuto:
- un'idea divertente e utile: un portachiavi che porta anche le cuffie del lettore MP3 di erinerikson
- un portamatite cilidrico con zip, molto ben rifinito su sewmamasew
- un portapenne per quaderno ad anelli su sewmamasew
- un portapenne classico, ma con un tocco speciale: andate a vederlo su noodlehead
- un portafogli maschile basico, con ampio spazio per la personalizzazione su noodlehead
- un portamonete molto grazioso fatto da sewtimeless
- una borsa (perchè non se ne può mai fare a meno!)
- e infine un "quillow", cioè una coperta patchwork che si trasforma in cuscino (quilt + pillow = quillow)
- un'idea divertente e utile: un portachiavi che porta anche le cuffie del lettore MP3 di erinerikson
- un portamatite cilidrico con zip, molto ben rifinito su sewmamasew
- un portapenne per quaderno ad anelli su sewmamasew
- un portapenne classico, ma con un tocco speciale: andate a vederlo su noodlehead
- un portafogli maschile basico, con ampio spazio per la personalizzazione su noodlehead
- un portamonete molto grazioso fatto da sewtimeless
- una borsa (perchè non se ne può mai fare a meno!)
- e infine un "quillow", cioè una coperta patchwork che si trasforma in cuscino (quilt + pillow = quillow)
martedì 15 novembre 2011
Borse da fare - Bags tutorials
Le borse (forse si sarà capito) sono una mia passione: mi piace farle, quando posso, e alcune me le porto orgogliosamente a spasso, anche se di solito finisco con l'avere una preferita che dura per anni, senza nessuna cura per l'abbinamento con i vestiti.
Mi piacciono perchè possono essere di tutti i tipi, colorate, fantasiose, consentono di sperimentare materiali e soluzioni, e poi, come le sciarpe, stanno bene a tutte, indipendentemente dalla taglia!
Ecco qualche nuovo modello apparso sul web che mi piacerebbe sperimentare:
- una borsa per artisti di ByNight da Whipup (questa mi piace tanto, per i colori e le fantasie che sono state usate, e anche per le cose meravigliose che può contenere!)
- una borsa molto femminile con un bel nodo da Mesewcrazy
- una classica shopper, molto ben rifinita e ben spiegata da The crafty cpa
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I love bags! I like to make bags and carry them around, although I usually use the same bag for years! Here are some new tutorials on the web: - an artist's bag made by ByNight from Whipup (I like it very much!) - a knot tote from Mesewcrazy - a classic tote from The crafty cpa
Mi piacciono perchè possono essere di tutti i tipi, colorate, fantasiose, consentono di sperimentare materiali e soluzioni, e poi, come le sciarpe, stanno bene a tutte, indipendentemente dalla taglia!
Ecco qualche nuovo modello apparso sul web che mi piacerebbe sperimentare:
- una borsa per artisti di ByNight da Whipup (questa mi piace tanto, per i colori e le fantasie che sono state usate, e anche per le cose meravigliose che può contenere!)
- una borsa molto femminile con un bel nodo da Mesewcrazy
- una classica shopper, molto ben rifinita e ben spiegata da The crafty cpa
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I love bags! I like to make bags and carry them around, although I usually use the same bag for years! Here are some new tutorials on the web: - an artist's bag made by ByNight from Whipup (I like it very much!) - a knot tote from Mesewcrazy - a classic tote from The crafty cpa
lunedì 14 novembre 2011
Sciarpe sorelle
Queste due sciarpe nascono dallo stesso ordito, per questo le considero "sorelle", anche se non gemelle, perchè hanno gli stessi geni, ma non sono uguali!
L'ordito è in ciniglia verde, con alcuni fili viola e vinaccia.
Per la prima sciarpa ho usato in trama la stessa ciniglia verde dell'ordito, mentre per la seconda ho aggiunto all'ordito alcuni fili di filato peloso multicolore verde/rosso e alcuni fili di filato fantasia con delle "palline" verdi. Non ho cambiato il rimettaggio, ma ho semplicemente passato insieme ad alcuni dei fili verdi già montati i nuovi fili lunghi 2,5 m, annodati sul davanti e poi fissati dietro con un peso per tenerli in tensione.
La trama della seconda sciarpa è in viscosa nera sottile.
Il risultato sono due sciarpe simili, ma con effetti cromatici e pesantezza diversa: la prima può essere una sciarpa anche maschile, robusta e consistente; la seconda, più leggera, colorata e caratterizzata dal filato peloso, è una sciarpa decisamente femminile.
La tessitura è una semplicissima tela poco battuta.
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I wove two chenille scarves that I consider "sisters"; the warp is the same, but in the second scarf I added some other ends of fancy and novelty yarns.
The weft is deep green chenille for the first scarf, and thin black viscose for the second.
I think the first can be a male scarf, the second is definitely feminine.
I used tabby for both.
L'ordito è in ciniglia verde, con alcuni fili viola e vinaccia.
Per la prima sciarpa ho usato in trama la stessa ciniglia verde dell'ordito, mentre per la seconda ho aggiunto all'ordito alcuni fili di filato peloso multicolore verde/rosso e alcuni fili di filato fantasia con delle "palline" verdi. Non ho cambiato il rimettaggio, ma ho semplicemente passato insieme ad alcuni dei fili verdi già montati i nuovi fili lunghi 2,5 m, annodati sul davanti e poi fissati dietro con un peso per tenerli in tensione.
La trama della seconda sciarpa è in viscosa nera sottile.
Il risultato sono due sciarpe simili, ma con effetti cromatici e pesantezza diversa: la prima può essere una sciarpa anche maschile, robusta e consistente; la seconda, più leggera, colorata e caratterizzata dal filato peloso, è una sciarpa decisamente femminile.
La tessitura è una semplicissima tela poco battuta.
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I wove two chenille scarves that I consider "sisters"; the warp is the same, but in the second scarf I added some other ends of fancy and novelty yarns.
The weft is deep green chenille for the first scarf, and thin black viscose for the second.
I think the first can be a male scarf, the second is definitely feminine.
I used tabby for both.
mercoledì 26 ottobre 2011
50.000... wow !
Mi sono accorta che questo blog ha superato le 50.000 visite !
Non so quanti capitino qui per caso e quanti per scelta, anche perchè gran parte dei lettori è timida e non commenta...
Però sappiate che vedere il numerino che cresce cresce cresce mi fa molto piacere !
Scusate il post autocelebrativo, ma sono quelle piccole cose che migliorano l'umore: una specie di compleanno fuori stagione !
P.S. - quello qui sopra è un astuccio appena completato in lana. Mi scuso per la foto un po' troppo "flou".
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I noticed the blog reached 50,000 visits! I don't know how many arrive here Googling and how many are the "real" readers... also because most of readers seems to be too shy and don't leave any comment... But I'm very happy: thank you !
Non so quanti capitino qui per caso e quanti per scelta, anche perchè gran parte dei lettori è timida e non commenta...
Però sappiate che vedere il numerino che cresce cresce cresce mi fa molto piacere !
Scusate il post autocelebrativo, ma sono quelle piccole cose che migliorano l'umore: una specie di compleanno fuori stagione !
P.S. - quello qui sopra è un astuccio appena completato in lana. Mi scuso per la foto un po' troppo "flou".
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I noticed the blog reached 50,000 visits! I don't know how many arrive here Googling and how many are the "real" readers... also because most of readers seems to be too shy and don't leave any comment... But I'm very happy: thank you !
venerdì 21 ottobre 2011
Misure per tessuti a mano
Per definire le misure per un nuovo progetto da tessere, la strategia migliore sarebbe quella di prendere un metro da sarto e misurare un oggetto analogo che abbiamo sottomano e che magari utilizziamo e troviamo comodo.
Un'alternativa può essere quella di fare dello "spionaggio" prendendo le misure dei capi nei grandi magazzini (con molta discrezione, ovviamente) o andare nei siti on line e vedere lì le misure proposte per cioò che ci interessa.
Ecco tuttavia qualche suggerimento con le misure medie più comuni.
Chiaramente, valgono in linea generale: se volete regalare una sciarpa all'amica che ama portare sciarponi avvolti più volte attorno al collo, dovrete adattare lunghezza e larghezza di conseguenza!
Sciarpe
Quelle da uomo sono di norma più strette e più corte di quelle da donna, soprattutto nell'abbigliamento formale; le sciarpe da portare annodate al collo con la giacca non devono avere i capi liberi troppo lunghi e il materiale deve essere morbido e sottile.
Per le sciarpe sportive si possono usare filati più grossi e una maggiore lunghezza, soprattutto se destinate e giovani che amano portarle avvolte più volte attorno al collo.
Le sciarpe da donna possono essere di qualsiasi tipo e misura, a seconda del modo preferito di indossarle e dell'abbigliamento a cui si devono abbinare. Ci si può quindi sbizzarrire con le lunghezze e i filati, tenendo però sempre conto che una sciarpa va tenuta vicino al viso, quindi attenzione ai filati che "pizzicano"! Inoltre, cercare di mantenere una certa armonia di proporzioni: una sciarpa stretta e molto lunga non è molto piacevole da vedere e da usare, come anche una sciarpa lunghissima può non stare troppo bene addosso ad una persona non alta.
Gli scialli sono più larghi e più lunghi delle sciarpe, per poter essere avvolti attorno al corpo. Meglio usare filati leggeri e fini, che si possono drappeggiare e non creano l'effetto "infagottato"
sciarpa da uomo formale: da 25 x 120 cm a 30 x 130 cm
sciarpa da donna tipo cravattina da annodare: 15 x120 cm
sciarpa da donna media: 25 x150 cm
sciarpa da donna lunga: 30 x180(200) cm
scialle informale: 45 x 180 cm ; 50 x 200 cm
scialle grande da sera: 80 x 240 cm
Coperte e copertine
Sono lavori in genere di un certo impegno, quindi più che mai bisogna tener conto dell'uso a cui sono destinate, per non farle troppo piccole o troppo grandi.
Per le coperte da mettere come scaldapiedi sul letto si può usare qualsiasi materiale, anche la lana che pizzica, mentre per le coperte da usare tipo plaid usare materiali morbidi anche se di una certa grossezza, in cui sia piacevole avvolgersi.
Per le copertine da bambini scegliere materiali che non provocano allergie ed evitare le frange: fare un orlo rivoltato oppure bordare tutto con una stoffa coordinata.
coperta singola: 140 x 210 cm
coperta doppia: 210 x 210 cm
coperta tipo plaid: 100 x 180 cm
copertina bimbo da carrozzina: 80x80 cm; 90x90 cm
copertina bimbo da lettino: 120 x 120 cm
Biancheria da tavola
Le tovagliette non devono essere troppo piccole, altrimenti non riescono a contenere piatti e posate, ma neppure troppo grandi, se no quando si apparecchia al tavola finiscono col sovrapporsi perchè non c'è sufficiente spazio.
Le tovagliette di solito si fanno in set di almeno 2 tovagliette (set da 2, da 4, da 6, da 12...), anche abbinate al tovagliolo, che può essere anche diverso per fantasia e colori, purchè sempre in armonia; ad esempio, si può fare la tovaglietta a quadri e il tovagliolo in tinta unita in uno dei colori della tovaglietta.
I "runner" in genere devono avere una proporzione di 1:3, cioè il lato lungo deve misurare circa 3 volte il lato corto. I runner si possono usare in due modi: come fascia centrale del tavolo a scopo decorativo (per stabilire la lughezza, misurare il piano del tavolo e aggiungere due volte la misura della "caduta"), oppure come fasce trasversali che attraversano il tavolo e fanno da tovaglietta per due commensali seduti di fronte (in questo caso la larghezza deve essere almeno di 30-35 cm e la lunghezza pari alla misura del lato corto del tavolo + le due "cadute").
Le tovaglie tessute a mano sono un lavoro così prezioso che è bene farle sempre su misura: misurare le dimensioni del piano del tavolo e aggiungere tutto intorno la misura della caduta desiderata (larghezza del tavolo + 2 volte caduta; lunghezza del tavolo + 2 volte caduta)
tovagliette: 30x45 cm; 35x50 cm
tovagliolo: 30x30 cm; 40x40 cm
runner medio: 30x 90 cm; 40 x120 cm
Le misure date sono quelle finali: nel montare l'ordito tenere sempre conto del restringimento di lavorazione e del restringimento in fase di lavaggio! fare perciò sempre un ordito di qualche cm più largo della misura finale desiderata, misurare la lunghezza del lavoro già fatto allentando la tensione e lavorare qualche cm in più della misura finale desiderata.
Per i capi che devono essere uguali tra loro (tovagliette, tovaglioli, pannelli di una coperta o di una tovaglia) essere molto accurati nel misurare sul telaio. In caso di dubbio, lavorare qualche cm in più: si può sempre disfare qualche centimetro eccedente, ma non si può aggiungere tessuto non lavorato!
Infine, annotare sempre le misure di partenza (lunghezza a larghezza dell'ordito), le misure finali dopo il lavaggio e i materiali usati: queste informazioni saranno un utile promemoria di riferimento per lavori futuri.
Un'alternativa può essere quella di fare dello "spionaggio" prendendo le misure dei capi nei grandi magazzini (con molta discrezione, ovviamente) o andare nei siti on line e vedere lì le misure proposte per cioò che ci interessa.
Ecco tuttavia qualche suggerimento con le misure medie più comuni.
Chiaramente, valgono in linea generale: se volete regalare una sciarpa all'amica che ama portare sciarponi avvolti più volte attorno al collo, dovrete adattare lunghezza e larghezza di conseguenza!
Sciarpe
Quelle da uomo sono di norma più strette e più corte di quelle da donna, soprattutto nell'abbigliamento formale; le sciarpe da portare annodate al collo con la giacca non devono avere i capi liberi troppo lunghi e il materiale deve essere morbido e sottile.
Per le sciarpe sportive si possono usare filati più grossi e una maggiore lunghezza, soprattutto se destinate e giovani che amano portarle avvolte più volte attorno al collo.
Le sciarpe da donna possono essere di qualsiasi tipo e misura, a seconda del modo preferito di indossarle e dell'abbigliamento a cui si devono abbinare. Ci si può quindi sbizzarrire con le lunghezze e i filati, tenendo però sempre conto che una sciarpa va tenuta vicino al viso, quindi attenzione ai filati che "pizzicano"! Inoltre, cercare di mantenere una certa armonia di proporzioni: una sciarpa stretta e molto lunga non è molto piacevole da vedere e da usare, come anche una sciarpa lunghissima può non stare troppo bene addosso ad una persona non alta.
Gli scialli sono più larghi e più lunghi delle sciarpe, per poter essere avvolti attorno al corpo. Meglio usare filati leggeri e fini, che si possono drappeggiare e non creano l'effetto "infagottato"
sciarpa da uomo formale: da 25 x 120 cm a 30 x 130 cm
sciarpa da donna tipo cravattina da annodare: 15 x120 cm
sciarpa da donna media: 25 x150 cm
sciarpa da donna lunga: 30 x180(200) cm
scialle informale: 45 x 180 cm ; 50 x 200 cm
scialle grande da sera: 80 x 240 cm
Coperte e copertine
Sono lavori in genere di un certo impegno, quindi più che mai bisogna tener conto dell'uso a cui sono destinate, per non farle troppo piccole o troppo grandi.
Per le coperte da mettere come scaldapiedi sul letto si può usare qualsiasi materiale, anche la lana che pizzica, mentre per le coperte da usare tipo plaid usare materiali morbidi anche se di una certa grossezza, in cui sia piacevole avvolgersi.
Per le copertine da bambini scegliere materiali che non provocano allergie ed evitare le frange: fare un orlo rivoltato oppure bordare tutto con una stoffa coordinata.
coperta singola: 140 x 210 cm
coperta doppia: 210 x 210 cm
coperta tipo plaid: 100 x 180 cm
copertina bimbo da carrozzina: 80x80 cm; 90x90 cm
copertina bimbo da lettino: 120 x 120 cm
Biancheria da tavola
Le tovagliette non devono essere troppo piccole, altrimenti non riescono a contenere piatti e posate, ma neppure troppo grandi, se no quando si apparecchia al tavola finiscono col sovrapporsi perchè non c'è sufficiente spazio.
Le tovagliette di solito si fanno in set di almeno 2 tovagliette (set da 2, da 4, da 6, da 12...), anche abbinate al tovagliolo, che può essere anche diverso per fantasia e colori, purchè sempre in armonia; ad esempio, si può fare la tovaglietta a quadri e il tovagliolo in tinta unita in uno dei colori della tovaglietta.
I "runner" in genere devono avere una proporzione di 1:3, cioè il lato lungo deve misurare circa 3 volte il lato corto. I runner si possono usare in due modi: come fascia centrale del tavolo a scopo decorativo (per stabilire la lughezza, misurare il piano del tavolo e aggiungere due volte la misura della "caduta"), oppure come fasce trasversali che attraversano il tavolo e fanno da tovaglietta per due commensali seduti di fronte (in questo caso la larghezza deve essere almeno di 30-35 cm e la lunghezza pari alla misura del lato corto del tavolo + le due "cadute").
Le tovaglie tessute a mano sono un lavoro così prezioso che è bene farle sempre su misura: misurare le dimensioni del piano del tavolo e aggiungere tutto intorno la misura della caduta desiderata (larghezza del tavolo + 2 volte caduta; lunghezza del tavolo + 2 volte caduta)
tovagliette: 30x45 cm; 35x50 cm
tovagliolo: 30x30 cm; 40x40 cm
runner medio: 30x 90 cm; 40 x120 cm
Le misure date sono quelle finali: nel montare l'ordito tenere sempre conto del restringimento di lavorazione e del restringimento in fase di lavaggio! fare perciò sempre un ordito di qualche cm più largo della misura finale desiderata, misurare la lunghezza del lavoro già fatto allentando la tensione e lavorare qualche cm in più della misura finale desiderata.
Per i capi che devono essere uguali tra loro (tovagliette, tovaglioli, pannelli di una coperta o di una tovaglia) essere molto accurati nel misurare sul telaio. In caso di dubbio, lavorare qualche cm in più: si può sempre disfare qualche centimetro eccedente, ma non si può aggiungere tessuto non lavorato!
Infine, annotare sempre le misure di partenza (lunghezza a larghezza dell'ordito), le misure finali dopo il lavaggio e i materiali usati: queste informazioni saranno un utile promemoria di riferimento per lavori futuri.
venerdì 14 ottobre 2011
Calcolo della riduzione - Determining Sett
Avviso: in questo post ci sarà della matematica. Ma basta saper contare e conoscere le tabelline per potersi districare ottimamente!
Prima di tutto: cos'è la riduzione? Con la parola riduzione si indica il numero di fili per centimetro presenti in ordito (o in trama) in un tessuto.
Con la stessa parola si indica il numero dei denti del pettine: un pettine da 4 ha 4 denti per ogni cm (lo stesso pettine può essere indicato come 40/10, cioè con 40 denti ogni 10 cm).
Un tessuto in cui vi sia la stessa riduzione per la trama e per l'ordito (cioè, per esempio, 6 fili al cm in trama e 6 fili al cm in ordito) si dice che è bilanciato.
Le formule che seguono consentono di calcolare la riduzione per ottenere un tessuto bilanciato usando lo stesso tipo di filato in trama e in ordito. Ovviamente la regoletta è fatta per essere un punto di riferimento e si può decidere di non seguirla, soprattutto se si desidera ottenere un effetto particolare (un tessuto molto compatto o molto rado, ecc.)
La prima cosa da fare è prendere un righello e avvolgere il filo che si intende usare sul righello; il filato non va tirato nè lasciato troppo lento e i fili dell'avvolgimento vanno accostati uno all'altro senza sovrapporsi. Avvolgere un paio di cm e poi osservare quanti fili ci sono in 1 cm. Il numero degli avvolgimenti per 1 cm lo chiameremo A.
Questo numero è importante, perché è da qui che partiremo per i nostri calcoli.
Metodo 1 (a basso tasso di matematica)
Questo metodo è indicato per gli intrecci semplici ed è facile da ricordare e applicare.
- per una tela bilanciata: dividere per 2 il numero A
- per un tessuto in diagonale (saia, batavia ecc.): la riduzione è data da 2/3 di A
- tessuto ad effetto di ordito (trama coperta): moltiplicare A per 1,5 (o più, per un tessuto più compatto)
- tessuto ad effetto di trama (ordito coperto, tipo boundweave): la riduzione è data da A diviso per 3 (o meno)
Ad esempio:
avvolgo il filo sul righello e conto 12 fili per cm (A=12)
per la tela calcolo 12:2=6, cioè devo usare 6 fili al cm
per la diagonale calcolo 2/3 di 12, cioè 8 fili al cm
per il rep di ordito moltiplico 12x1,5= 18, cioè 18 fili al cm
per il rep di trama divido 12:3=4, cioè 4 fili al cm
Metodo 2 (più matematica, più precisione)
Da usare per intrecci più complessi.
Per questo metodo bisogna, oltre ad avvolgere il filo sul righello per ottenere il valore di A, anche guardare lo schema dell'armatura che si vuole usare e determinare:
R = il numero dei fili di ordito presenti in ogni ripetizione. Ad esempio: nella tela l'intreccio si ripete ogni 2 fili, in una saia 2/1 si ripete ogni 3 fili, in una batavia 2/2 si ripete ogni 4 fili, ecc.
I = numero delle intersezioni per ogni ripetizione: osservare quante volte in ogni ripetizione uno stesso filo passa da sopra a sotto e viceversa. Ad esempio, nella tela è 2, nella saia 2/1 sono 2, nella batavia 2/2 sono 2, ecc.
La formula per il calcolo é:
Riduzione = (A x R) : (I + R)
Quindi, usando lo stesso esempio di 12 fili per cm sul righello, per una saia 2/1 calcolerò:
A = numero di avvogimenti per 1cm = 12
R = fili per ripetizione = 3
I = numero di intersezioni per ogni ripetizione = 2
Riduzione = (12 x 3) : (2 + 3) = 7,2 (si userà un pettine da 7 fili al cm)
Oppure, per una tela: (12x2) : (2+2) = 6 fili al cm (notare che per gli intrecci semplici si ottiene lo stesso risultato ottenuto col metodo più empirico spiegato sopra)
Questi calcoli valgono solo nel caso in cui si utilizzino in trama e in ordito filati simili per grossezza.
Se trama e ordito sono entrambi composti da più fili diversi, si possono anche usare le stesse formule, avvolgendo sul righello i vari filati insieme nella proporzione che si intende usare nella tessitura.
Se si vuole realizzare un tessuto in cui sono previste delle aree a tela, di norma è consigliabile usare la riduzione per la tela.
Ovviamente, il risultato del calcolo è un punto di partenza che può servire da riferimento, ma l'effetto finale è determinato da tanti fattori, come il tipo del filato, la sua morbidezza, la "mano" del tessitore, l'uso che si vuol fare del tessuto, ecc. ecc.
La regola sempre valida è quella di fare delle prove, tessendo un campione con la riduzione calcolata con le formule e poi fare i necessari aggiustamenti.
Altra buona abitudine è quella di tenere sempre nota di ciò che si realizza, annotando il tipo di filato, l'armatura usata, la riduzione, ecc. Molto più della matematica, l'esperienza può essere di grandissimo aiuto, ma non possiamo pretendere dalla nostra memoria di ricordare la riduzione usata per quella sciarpa venuta tanto bene 10 anni fa!
La formula matematica è stata elaborata da Sharon Alderman: la trovate anche su Weavolution insieme ad un pratico calcolatore (attenzione però che nei siti americani le misure sono date in inch, cioè pollici, e non in cm!)
Ci sono anche altri metodi, come questo di AllFiberArts, ma quelli che ho spiegato qui sopra mi sembrano i più pratici.
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To determine the correct sett, I suggest two methods:
Method 1 (simpler)
Wrap the yarn around a ruler and look how many wraps you have per cm. We will call this number "A". For example: we have 12 wraps per cm.
- tabby : A/2 (example: 12/2 = 6, the sett is 6)
- twill : 2/3 A (example: 2/3* 12 = the sett is 8)
- warp faced : A *1,5 (example: 12x1,5= the sett 18)
- weft faced, boundweave : A/3 (example: 12:3= the sett is 4)
Method 2 (more math!)
You need the ruler as above and the draft of desired pattern.
A = number of wraps per cm
R = the number of ends in a repeat (look at your draft)
I = the number of intersections in a repeat (look at your draft)
The formula is:
Sett = (A * R) : (I + R)
Example: I have 12 wraps on the ruler and I want to weave a 2/1 twill:
A = wraps per 1 cm = 12
R = ends per repeat = 3
I = intersections per repeat = 2
Sett = (12 x 3) : (2 + 3) = 7,2 (I can use a 7 epi reed)
Or, for tabby: (12x2) : (2+2) = 6 epi (note that for basic drafts you will obtain the same sett as from the method 1)
These rules are valid only when you use the same yarn for both warp and weft.
English speaking readers can find a better explanation and a sett calculator on Weavolution (using inches instead of cm).
You can find a similar formula (a little more complicated) on AllFiberArts.
But the most important rule is: sample and take records of your samples and finished works!
Prima di tutto: cos'è la riduzione? Con la parola riduzione si indica il numero di fili per centimetro presenti in ordito (o in trama) in un tessuto.
Con la stessa parola si indica il numero dei denti del pettine: un pettine da 4 ha 4 denti per ogni cm (lo stesso pettine può essere indicato come 40/10, cioè con 40 denti ogni 10 cm).
Un tessuto in cui vi sia la stessa riduzione per la trama e per l'ordito (cioè, per esempio, 6 fili al cm in trama e 6 fili al cm in ordito) si dice che è bilanciato.
Le formule che seguono consentono di calcolare la riduzione per ottenere un tessuto bilanciato usando lo stesso tipo di filato in trama e in ordito. Ovviamente la regoletta è fatta per essere un punto di riferimento e si può decidere di non seguirla, soprattutto se si desidera ottenere un effetto particolare (un tessuto molto compatto o molto rado, ecc.)
La prima cosa da fare è prendere un righello e avvolgere il filo che si intende usare sul righello; il filato non va tirato nè lasciato troppo lento e i fili dell'avvolgimento vanno accostati uno all'altro senza sovrapporsi. Avvolgere un paio di cm e poi osservare quanti fili ci sono in 1 cm. Il numero degli avvolgimenti per 1 cm lo chiameremo A.
Questo numero è importante, perché è da qui che partiremo per i nostri calcoli.
Metodo 1 (a basso tasso di matematica)
Questo metodo è indicato per gli intrecci semplici ed è facile da ricordare e applicare.
- per una tela bilanciata: dividere per 2 il numero A
- per un tessuto in diagonale (saia, batavia ecc.): la riduzione è data da 2/3 di A
- tessuto ad effetto di ordito (trama coperta): moltiplicare A per 1,5 (o più, per un tessuto più compatto)
- tessuto ad effetto di trama (ordito coperto, tipo boundweave): la riduzione è data da A diviso per 3 (o meno)
Ad esempio:
avvolgo il filo sul righello e conto 12 fili per cm (A=12)
per la tela calcolo 12:2=6, cioè devo usare 6 fili al cm
per la diagonale calcolo 2/3 di 12, cioè 8 fili al cm
per il rep di ordito moltiplico 12x1,5= 18, cioè 18 fili al cm
per il rep di trama divido 12:3=4, cioè 4 fili al cm
Metodo 2 (più matematica, più precisione)
Da usare per intrecci più complessi.
Per questo metodo bisogna, oltre ad avvolgere il filo sul righello per ottenere il valore di A, anche guardare lo schema dell'armatura che si vuole usare e determinare:
R = il numero dei fili di ordito presenti in ogni ripetizione. Ad esempio: nella tela l'intreccio si ripete ogni 2 fili, in una saia 2/1 si ripete ogni 3 fili, in una batavia 2/2 si ripete ogni 4 fili, ecc.
I = numero delle intersezioni per ogni ripetizione: osservare quante volte in ogni ripetizione uno stesso filo passa da sopra a sotto e viceversa. Ad esempio, nella tela è 2, nella saia 2/1 sono 2, nella batavia 2/2 sono 2, ecc.
La formula per il calcolo é:
Riduzione = (A x R) : (I + R)
Quindi, usando lo stesso esempio di 12 fili per cm sul righello, per una saia 2/1 calcolerò:
A = numero di avvogimenti per 1cm = 12
R = fili per ripetizione = 3
I = numero di intersezioni per ogni ripetizione = 2
Riduzione = (12 x 3) : (2 + 3) = 7,2 (si userà un pettine da 7 fili al cm)
Oppure, per una tela: (12x2) : (2+2) = 6 fili al cm (notare che per gli intrecci semplici si ottiene lo stesso risultato ottenuto col metodo più empirico spiegato sopra)
Questi calcoli valgono solo nel caso in cui si utilizzino in trama e in ordito filati simili per grossezza.
Se trama e ordito sono entrambi composti da più fili diversi, si possono anche usare le stesse formule, avvolgendo sul righello i vari filati insieme nella proporzione che si intende usare nella tessitura.
Se si vuole realizzare un tessuto in cui sono previste delle aree a tela, di norma è consigliabile usare la riduzione per la tela.
Ovviamente, il risultato del calcolo è un punto di partenza che può servire da riferimento, ma l'effetto finale è determinato da tanti fattori, come il tipo del filato, la sua morbidezza, la "mano" del tessitore, l'uso che si vuol fare del tessuto, ecc. ecc.
La regola sempre valida è quella di fare delle prove, tessendo un campione con la riduzione calcolata con le formule e poi fare i necessari aggiustamenti.
Altra buona abitudine è quella di tenere sempre nota di ciò che si realizza, annotando il tipo di filato, l'armatura usata, la riduzione, ecc. Molto più della matematica, l'esperienza può essere di grandissimo aiuto, ma non possiamo pretendere dalla nostra memoria di ricordare la riduzione usata per quella sciarpa venuta tanto bene 10 anni fa!
La formula matematica è stata elaborata da Sharon Alderman: la trovate anche su Weavolution insieme ad un pratico calcolatore (attenzione però che nei siti americani le misure sono date in inch, cioè pollici, e non in cm!)
Ci sono anche altri metodi, come questo di AllFiberArts, ma quelli che ho spiegato qui sopra mi sembrano i più pratici.
----------------------------
To determine the correct sett, I suggest two methods:
Method 1 (simpler)
Wrap the yarn around a ruler and look how many wraps you have per cm. We will call this number "A". For example: we have 12 wraps per cm.
- tabby : A/2 (example: 12/2 = 6, the sett is 6)
- twill : 2/3 A (example: 2/3* 12 = the sett is 8)
- warp faced : A *1,5 (example: 12x1,5= the sett 18)
- weft faced, boundweave : A/3 (example: 12:3= the sett is 4)
Method 2 (more math!)
You need the ruler as above and the draft of desired pattern.
A = number of wraps per cm
R = the number of ends in a repeat (look at your draft)
I = the number of intersections in a repeat (look at your draft)
The formula is:
Sett = (A * R) : (I + R)
Example: I have 12 wraps on the ruler and I want to weave a 2/1 twill:
A = wraps per 1 cm = 12
R = ends per repeat = 3
I = intersections per repeat = 2
Sett = (12 x 3) : (2 + 3) = 7,2 (I can use a 7 epi reed)
Or, for tabby: (12x2) : (2+2) = 6 epi (note that for basic drafts you will obtain the same sett as from the method 1)
These rules are valid only when you use the same yarn for both warp and weft.
English speaking readers can find a better explanation and a sett calculator on Weavolution (using inches instead of cm).
You can find a similar formula (a little more complicated) on AllFiberArts.
But the most important rule is: sample and take records of your samples and finished works!
venerdì 7 ottobre 2011
Inkle Loom
L'inkle loom è un telaio portatile che consente di realizzare delle strisce di tessuto, normalmente con effetto di ordito. In Italia è poco conosciuto.
L'ho provato un paio di anni fa a "Tramando Tessendo" e il principio di funzionamento è piuttosto semplice, anche se si possono comunque ottenere disegni complessi. Si può anche utilizzare come supporto per tessere con le tavolette.
Lo classificherei tra le cose che prima o poi vorrei fare.
Intanto, un po' di link (così quando mi deciderò, saprò da dove cominciare!):
- come costruire un inkle loom su Craftzine
- come si usa un inkle loom
- un video che mostra (bene) come funziona un inkle loom
- un altro video che spiega il procedimento (in spagnolo)
- un video su Youtube che spiega come fare l'ordito e i "licci" per l'inkle loom
- foto di quello che si può fare con questa tecnica su flickr
---------------------------
I'd like to learn to use inkle loom (in Italy it is quite unknown). I collected some links I hope will be useful when I'll decide to give a try!
- how to make an inkle loom on Craftzine - how to use an inkle loom - a video which clearly shows how an inkle looms works - a video on warping an inkle loom
- flickr photos from a group of inkle weavers
Foto da Schactspindle.com
L'ho provato un paio di anni fa a "Tramando Tessendo" e il principio di funzionamento è piuttosto semplice, anche se si possono comunque ottenere disegni complessi. Si può anche utilizzare come supporto per tessere con le tavolette.
Lo classificherei tra le cose che prima o poi vorrei fare.
Intanto, un po' di link (così quando mi deciderò, saprò da dove cominciare!):
- come costruire un inkle loom su Craftzine
- come si usa un inkle loom
- un video che mostra (bene) come funziona un inkle loom
- un altro video che spiega il procedimento (in spagnolo)
- un video su Youtube che spiega come fare l'ordito e i "licci" per l'inkle loom
- foto di quello che si può fare con questa tecnica su flickr
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I'd like to learn to use inkle loom (in Italy it is quite unknown). I collected some links I hope will be useful when I'll decide to give a try!
- how to make an inkle loom on Craftzine - how to use an inkle loom - a video which clearly shows how an inkle looms works - a video on warping an inkle loom
- flickr photos from a group of inkle weavers
Foto da Schactspindle.com
lunedì 3 ottobre 2011
Leumann 2011
Qualche immagine da "Filo lungo filo" 2011 al Villaggio Leumann (Collegno, TO).
La solita confusione del nostro banchetto... Per la cronaca: molto ammirati da grandi e piccoli i portamatite arrotolabili, anche se nessuno ha fatto il grande passo di portarsene uno a casa (e a scuola).
I "guerrieri" di Renza Cocchi, esposti in maniera suggestiva e geniale.
Maria Grazia Tonani di Gubbio, bravissima tessitrice, oltre che persona disponibilissima e simpatica, ci ha ricordato con questo alcobaleno tessuto che in contemporanea si è tenuta la Marcia della Pace di Assisi, che quest'anno compie 50 anni!
Un mosaico di colori di origine naturale. A proposito, ho comperato da Michel Garcia, nostro vicino di banco e generoso mastro tintore provenzale, la robbia per cimentarmi anch'io nella tintura naturale. Per vedere un piccolo saggio del lavoro di Michel Garcia guardate questo video su Youtube.
Gomitoli e visitatori... anche a quattro zampe!
E poi, tanti incontri, scambi, consigli. Tra questi, i suggerimenti per le legature dei pedali che mi ha inviato Cristina, giovane tessitrice di Saluggia: trovate i suoi bei lavori qui.
Infine, ho avuto l'onore di una breve chiacchierata con Paola Besana, che mi ha dato alcune dritte per usare meglio il mio telaio contromarcia.
Some snapshots from "Filo lungo filo" 2011 at Villaggio Leumann: colours, people, wonderful discoverings, new friends...
La solita confusione del nostro banchetto... Per la cronaca: molto ammirati da grandi e piccoli i portamatite arrotolabili, anche se nessuno ha fatto il grande passo di portarsene uno a casa (e a scuola).
I "guerrieri" di Renza Cocchi, esposti in maniera suggestiva e geniale.
Maria Grazia Tonani di Gubbio, bravissima tessitrice, oltre che persona disponibilissima e simpatica, ci ha ricordato con questo alcobaleno tessuto che in contemporanea si è tenuta la Marcia della Pace di Assisi, che quest'anno compie 50 anni!
Un mosaico di colori di origine naturale. A proposito, ho comperato da Michel Garcia, nostro vicino di banco e generoso mastro tintore provenzale, la robbia per cimentarmi anch'io nella tintura naturale. Per vedere un piccolo saggio del lavoro di Michel Garcia guardate questo video su Youtube.
Gomitoli e visitatori... anche a quattro zampe!
E poi, tanti incontri, scambi, consigli. Tra questi, i suggerimenti per le legature dei pedali che mi ha inviato Cristina, giovane tessitrice di Saluggia: trovate i suoi bei lavori qui.
Infine, ho avuto l'onore di una breve chiacchierata con Paola Besana, che mi ha dato alcune dritte per usare meglio il mio telaio contromarcia.
Some snapshots from "Filo lungo filo" 2011 at Villaggio Leumann: colours, people, wonderful discoverings, new friends...
lunedì 26 settembre 2011
... mi avete trovata!
Davvero in tanti mi hanno riconosciuta a "Filo lungo filo" facendomi dei bellissimi complimenti per il blog. Proprio non me lo aspettavo.
Anche se mi sento un po' imbarazzata per tanta "fama" (chissà se davvero meritata), mi ha fatto davvero tantissimo piacere incontrare i miei ... lettori!
Allora approfitto del blog per ringraziare:
quelli che sono passati al Villaggio Leumann a salutarmi e dei quali ora conosco il sorriso,
quelli che mi seguono silenziosi,
quelli che capitano qui per caso...
Grazie a tutti.
Anche se mi sento un po' imbarazzata per tanta "fama" (chissà se davvero meritata), mi ha fatto davvero tantissimo piacere incontrare i miei ... lettori!
Allora approfitto del blog per ringraziare:
quelli che sono passati al Villaggio Leumann a salutarmi e dei quali ora conosco il sorriso,
quelli che mi seguono silenziosi,
quelli che capitano qui per caso...
Grazie a tutti.
giovedì 22 settembre 2011
Se mi cercate...
lunedì 19 settembre 2011
Pupazzi Tessuti - Handwoven dolls
Sperimentando con i tessuti doppi sono nati questi pupazzi.
Sono completamente eseguiti sul telaio e senza cuciture. Mi sono proprio divertita ad inventarmi come realizzarli e sono contenta di come sono venuti!
I made these handwoven dolls with doubleweave. No sewing, everything was made on the loom (except the "girl's" skirt).
They are funny, and I'm proud of them!
Sono completamente eseguiti sul telaio e senza cuciture. Mi sono proprio divertita ad inventarmi come realizzarli e sono contenta di come sono venuti!
I made these handwoven dolls with doubleweave. No sewing, everything was made on the loom (except the "girl's" skirt).
They are funny, and I'm proud of them!
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venerdì 16 settembre 2011
Esperimenti di tessuto doppio - Doubleweave
Con il tessuto doppio ho sperimentato un rimettaggio di mia "invenzione" (magari da qualche parte altri lo hanno già usato, ma per me è stato il frutto di un lungo ragionamento...), per ottenere un tessuto a taschine, che si formano senza bisogno di cuciture.
Dalla prima prova, che si vedeva sul telaio nel precedente post, è nato questo porta-blocco+matite.
Con un nuovo ordito, di colori decisamente più allegri, ho invece fatto degli astucci per le matite come questo:
Le rifiniture non mi convincono ancora, ma è molto divertente riuscire a creare un tessuto che è praticamente già "finito" sul telaio.
I'm experimenting with doubleweave, and found a way to obtain little pockets in the cloth.
It works! So I made some pencil rolls; the first one has also a pocket to hold a little sketchbook, but I like most the bright colored one!
Dalla prima prova, che si vedeva sul telaio nel precedente post, è nato questo porta-blocco+matite.
Con un nuovo ordito, di colori decisamente più allegri, ho invece fatto degli astucci per le matite come questo:
Le rifiniture non mi convincono ancora, ma è molto divertente riuscire a creare un tessuto che è praticamente già "finito" sul telaio.
I'm experimenting with doubleweave, and found a way to obtain little pockets in the cloth.
It works! So I made some pencil rolls; the first one has also a pocket to hold a little sketchbook, but I like most the bright colored one!
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giovedì 8 settembre 2011
Lavori in corso - Works in progress
Dopo aver terminato questa sciarpa in lana mohair (vista l'afa delle ultime settimane, mi sento giustificata per essere andata molto a rilento) ...
... mi sto dedicando ad esperimenti di tessuti doppi, con un rimettaggio di mia invenzione che (miracolosamente!) funziona.
Showing my latest works on the loom.
I'm experimenting and I'm pretty happy because I was able to create a new draft in doubleweave. It works!
... mi sto dedicando ad esperimenti di tessuti doppi, con un rimettaggio di mia invenzione che (miracolosamente!) funziona.
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lunedì 29 agosto 2011
Telaio Sardo - Sardinian Loom
Circa un mese fa mi è stato chiesto aiuto per montare un antico telaio sardo. Quando il telaio era stato impacchettato, l'ordito era stato lasciato al suo posto, così a fine giornata abbiamo potuto ammirare il frutto della nostra fatica senza dover passare i fili nei licci e nel pettine (!)
E' stata una esperienza piacevole ed istruttiva e ringrazio chi mi ha invitato ed ha creduto nelle mie (scarse) capacità!
Non avevo mai montato un telaio sardo prima, e ne avevo per la verità visti solo alcuni lo scorso anno in Sardegna, nei musei, quindi non è che fossi proprio un'esperta in materia...
La differenza maggiore rispetto ai telai più "moderni" è la mancanza del pettorale e della barra trasversale posteriore, per cui l'ordito è in pratica teso direttamente tra i due subbi. Inoltre i subbi si bloccano con una legatura alla struttura del telaio.
Un grande aiuto per capire meglio come è fatto un telaio sardo, come si fissa l'ordito al subbio anteriore e come si blocca il subbio l'ho trovato in questo interessantissimo forum su GentediSardegna, dove si trova anche un disegno esemplificativo con i nomi di tutte le parti anche in lingua sarda. Ringrazio in particolare Milly73, che è l'attiva animatrice della discussione sulla tessitura sarda e che realizza lavori molto belli con le tecniche tradizionali!
Per conoscere meglio le meraviglie della tessitura sarda, si può scaricare - gratuitamente e legalmente! - questo ottimo testo sui Tessuti Sardi (l'avevo già segnalato in un precedente post: scusate la ripetizione ma vale la pena ricordarlo perchè è molto interessante).
P.S. - Questo è il post numero 100 ! (chi l'avrebbe mai detto!?)
A month ago, I happened to help with a Sardinian loom, which is a traditional loom, a little different from modern looms.
I found very useful information in this forum: Gente di Sardegna (in Italian)
If you are interested in traditional weaving from Sardinia, you can download this wonderful book from Sardegna Digital Library (in Italian, but the pictures are worth seeing, anyway!)
E' stata una esperienza piacevole ed istruttiva e ringrazio chi mi ha invitato ed ha creduto nelle mie (scarse) capacità!
Non avevo mai montato un telaio sardo prima, e ne avevo per la verità visti solo alcuni lo scorso anno in Sardegna, nei musei, quindi non è che fossi proprio un'esperta in materia...
La differenza maggiore rispetto ai telai più "moderni" è la mancanza del pettorale e della barra trasversale posteriore, per cui l'ordito è in pratica teso direttamente tra i due subbi. Inoltre i subbi si bloccano con una legatura alla struttura del telaio.
Un grande aiuto per capire meglio come è fatto un telaio sardo, come si fissa l'ordito al subbio anteriore e come si blocca il subbio l'ho trovato in questo interessantissimo forum su GentediSardegna, dove si trova anche un disegno esemplificativo con i nomi di tutte le parti anche in lingua sarda. Ringrazio in particolare Milly73, che è l'attiva animatrice della discussione sulla tessitura sarda e che realizza lavori molto belli con le tecniche tradizionali!
Per conoscere meglio le meraviglie della tessitura sarda, si può scaricare - gratuitamente e legalmente! - questo ottimo testo sui Tessuti Sardi (l'avevo già segnalato in un precedente post: scusate la ripetizione ma vale la pena ricordarlo perchè è molto interessante).
P.S. - Questo è il post numero 100 ! (chi l'avrebbe mai detto!?)
A month ago, I happened to help with a Sardinian loom, which is a traditional loom, a little different from modern looms.
I found very useful information in this forum: Gente di Sardegna (in Italian)
If you are interested in traditional weaving from Sardinia, you can download this wonderful book from Sardegna Digital Library (in Italian, but the pictures are worth seeing, anyway!)
giovedì 18 agosto 2011
Verso Sud
Alcuni ricordi a tema tessile del viaggio estivo nel Sud Italia.
Il telaio a 4 licci, navette e un'antica coperta al Museo della Cultura Arbereshe di Civita (piccolo centro di cultura albanese in provicia di Cosenza)
Alcuni licci in un angolo di MateraUna coperta tessuta a 4 licci in uno dei Sassi di Matera
Some textiles images from my recent trip to South Italy (Calabria, Sicily and Basilicata).
Il telaio a 4 licci, navette e un'antica coperta al Museo della Cultura Arbereshe di Civita (piccolo centro di cultura albanese in provicia di Cosenza)
Alcuni licci in un angolo di MateraUna coperta tessuta a 4 licci in uno dei Sassi di Matera
Some textiles images from my recent trip to South Italy (Calabria, Sicily and Basilicata).
domenica 24 luglio 2011
Sciarpa turchese : una metamorfosi - Metamorphosis
All'inizio era una matassa di seta di colore bianco.
L'ho tessuta usando come trama della seta bourette più sottile, di colore giallo senape.
L'interazione tra i due colori non mi piaceva: l'effetto era un po' smorto, troppo somigliante ad un sacco per le cipolle...
Poi, un'idea: e se provassi a tingere la sciarpa?
Un bel tuffo nel blu fiordaliso...
... e dai vapori del pentolone emerge la sciarpa "nuova": il bianco grezzo è diventato un bel turchese e il giallo senape un verde militare. Due colori che forse non avrei mai abbinato, ma che invece stanno bene insieme e che, venendo dallo stesso "bagno" si armonizzano delicatamente.
Insomma, una storia a lieto fine!
Tempo fa, avevo letto questo articolo su Weavezine, che suggeriva di tingere i filati che hanno colori che non ci piacciono o che sembrano disarmonici, così da poterli usare insieme in un progetto. Ovviamente, occhio alla composizione dei filati!
Little story of a scarf: I found a skein of silk and wove it in a scarf, using some dark yellow silk as weft.
The scarf seemed too dull and looked like an old sack, so I tried to overdye it using a blue dye. I like the "new" tourquoise and military green scarf!
In Weavezine you can find this inspiring article about overdyeing.
L'ho tessuta usando come trama della seta bourette più sottile, di colore giallo senape.
L'interazione tra i due colori non mi piaceva: l'effetto era un po' smorto, troppo somigliante ad un sacco per le cipolle...
Poi, un'idea: e se provassi a tingere la sciarpa?
Un bel tuffo nel blu fiordaliso...
... e dai vapori del pentolone emerge la sciarpa "nuova": il bianco grezzo è diventato un bel turchese e il giallo senape un verde militare. Due colori che forse non avrei mai abbinato, ma che invece stanno bene insieme e che, venendo dallo stesso "bagno" si armonizzano delicatamente.
Insomma, una storia a lieto fine!
Tempo fa, avevo letto questo articolo su Weavezine, che suggeriva di tingere i filati che hanno colori che non ci piacciono o che sembrano disarmonici, così da poterli usare insieme in un progetto. Ovviamente, occhio alla composizione dei filati!
Little story of a scarf: I found a skein of silk and wove it in a scarf, using some dark yellow silk as weft.
The scarf seemed too dull and looked like an old sack, so I tried to overdye it using a blue dye. I like the "new" tourquoise and military green scarf!
In Weavezine you can find this inspiring article about overdyeing.
venerdì 15 luglio 2011
Realizzare capi da uomo
Credo che sia una esperienza abbastanza comune: regalare ad un uomo (marito, findanzato, papà, nonno, fratello, amico...) qualcosa di fatto da noi e rendersi conto che il frutto della nostra fatica viene usato pochissimo; forse è stato indossato un paio di volte per farci piacere, ma poi è finito in un angolo buio dell'armadio e lì è rimasto.
Può capitare anche con regali fatti alle donne, ovviamente, ma con gli uomini succede più spesso, come anche è molto più difficile, e forse - diciamocelo - anche meno entusiasmante, progettare qualcosa che possa essere adatto ad pubblico maschile.
Un interessante articolo di David Burchall su Crochet Insider tratta proprio di questo tema. Consiglierei la lettura dell'originale, anche perchè l'autore ha spirito e, essendo uomo, conosce bene l'argomento, ma siccome penso che il tema sia di interesse generale, ho preparato un "riassunto" che può esser utile come piccolo promemoria (lo rispolvereremo verso Natale, credo).
Non ho resistito a inserire anche mie osservazioni e commenti, quindi diciamo che è una versione riveduta e corretta...
Ovviamente, le "regole" valgono come punto di partenza e riferimento, non sono leggi assolute!
Possono essere inoltre molto utili per realizzare capi maschili che non abbiano un destinatario specifico (ad esempio, destinati alla vendita).
Primo suggerimento fondamentale: se volete regalare qualcosa ad una persona in particolare, specie se uomo, osservate con attenzione cosa usa ed indossa più spesso: quali capi preferisce, quali colori, quali materiali. Guardate anche che tipo di vita fa: è una persona sportiva o elegante? meticoloso o sbadato? viaggia, vive all'aria aperta, o fa un lavoro sedentario? ecc. ecc.
Se non lo avete mai visto con un maglione di cashmere, probabilmente è perchè non gli interessa, o perchè la lana gli irrita la pelle, o perchè non saprebbe che farsene di un maglione che non si può appallottolare senza pensieri in valigia...
Colore
Per gli uomini meglio scegliere colori sobri. I colori vivaci e i contrasti troppo forti li mettono in difficoltà, mentre i colori pastello sono spesso associati all'idea di "baby".
Con i colori classici e scuri in genere non si rischia di sbagliare: nero, grigio, marrone e blu sono senza tempo e si abbinano alla maggioranza dei guardaroba.
Anche gli altri colori si possono usare, avendo però l'accortezza di scegliere tonalità scure; rosso, giallo e verde si possono usare, purchè in una tonalità medio-scura: il rosso bordeaux, il giallo senape scuro, il verde militare...
In genere gli uomini preferiscono pezzi di abbigliamento di un unico colore o al massimo con accenti di un secondo colore. Questo sia perchè non amano le cose molto variopinte e vistose, sia perchè ciò facilita l'abbinamento con altri capi.
Quindi: bene il tono su tono, ma in generale non usare più di due colori in un unico capo.
Ovviamente la regola di base è quella di osservare le abitudini della persona in questione: alcuni adorano un certo colore e ne evitano altri, quindi è sempre bene basarsi sul gusto personale del destinatario.
Scollo
Punto dolente: lo scollo sbagliato è la prima ragione per cui un maglione non viene indossato.
Lo scollo deve essere confortevole, non troppo largo e non troppo stretto.
Bene gli scolli tondi girocollo, purchè della giusta misura, e gli scolli a "V": Questi ultimi sono particolarmente indicati per gli uomini con il collo corto e robusto, o per quanti amano portare il maglione sopra la camicia.
Il collo alto in genere non è molto amato, sia perchè visto come una scomoda costrizione, anche se negli ultimi tempi è molto di moda e gli stilisti lo propongono spesso. La maggioranza, se vuole tenere il collo al caldo, preferisce portare una sciarpa piuttosto che un collo alto, anche perchè, una volta arrivato a casa o al lavoro, può toglierla per stare più comodo.
I ragazzi giovani portano volentieri i colli arrotolati, che però non stanno tanto bene ad uomini adulti, soprattutto se un po' robusti.
Da evitare lo scollo a barchetta, lo scollo quadrato e lo scollo a scialle, troppo femminili o simili all'idea delle antiquate giacche da camera.
Evitare gli scolli troppo larghi, che sformano il capo, ma accertarsi anche con grande cura che lo scollo sia sempre sufficientemente largo per far passare comodamente la testa: se è difficile da indossare, il vostro pullover sarà presto messo da parte.
Chiusure
Per andare sul sicuro, preferite la lampo ai bottoni. Meglio se la zip ha un colore scuro o è di metallo antichizzato. Evitare con cura qualsiasi cosa sia troppo vivace o luccicante.
Se si vogliono usare i bottoni, sceglierli semplici e non decorati, di un colore abbinato al capo (uguale o più scuro). Non metterne troppi, perchè gli uomini non amano perdere troppo tempo ad allacciarli e slacciarli.
Non usare bottoni per capi destinati a uomini che di solito non indossano maglioni abbottonati e, soprattutto, non regalare capi con bottoni a persone in età che potrebbero avere difficoltà ad allacciarli da soli.
Struttura
Tenersi alla larga dai maglioni troppo fluttuanti, agli uomini piacciono capi di una certa consistenza. Benissimo le cuciture definite e visibili, anche nel caso in cui siano false cuciture decorative; assicurarsi però che creino linee definite e pulite (non ondulate!)
I capi sottili, che seguono troppo le curve del corpo, riveleranno anche i difetti (qualche rotolino...), cosa che non piace a nessuno!
Lo sprone rotondo, adatto al massimo per i maglioni da sci, fa sembrare cascanti le spalle più vigorose e quindi va evitato: se si ama lavorare in tondo, optare per un taglio raglan con le cuciture (vere o finte) bene in evidenza.
Filato
Meglio non fare un capo da uomo in un filato pregiato e delicato. Gli uomini guardano di più alla praticità, quindi probabilmente ameranno di più un maglione che si può mettere in lavatrice rispetto ad uno che va portato in tintoria.
Evitare i filati pelosi e fantasia. I filati lisci e uniti sono in genre la scelta migliore; magari si possono abbinare ad un filato nello stesso colore con leggere sfumature, ma sempre con sobrietà.
Non usare filati molto grossi che rischiano di far sembrare chi li indossa un Eschimese che si è perso in città!
Fare attenzione alle allergie o al semplice fastidio: molti uomini sostengono che la lana "pizzica" sulla loro pelle, quindi non portano volentieri capi di lana. Guardate con attenzione: se un uomo non porta mai maglioni in lana, non fategliene dono!
Ci sono comunque molti bei filati alternativi che non contengono lana (cotone, misti, bambù, ecc.)
Stile
Agli uomini di solito piace lo stile classico. Inoltre, un design alla moda potrà essere usato per un paio di stagioni, ma poi verrà messo da parte, quindi il lavoro paziente di tante ore sarà presto dimenticato.
Gli uomini preferiscono non farsi troppo notare, quindi evitate i capi vistosi. Pensate a capi funzionali, non ad opere d'arte; resistete alla tentazione di essere "creativi", se dovete fare un capo da uomo.
Texture
Evitate le strutture troppo a rilievo, come le palline, le grosse trecce, ecc. Dimenticare anche le bordature elaborate, le frange, le traforature...
Maglioni con molte trecce o onde in genere richiedono tanto lavoro e sono poco apprezzati, perchè considerati troppo vistosi, quindi usate le trecce con parsimonia.
Preferite le trecce piccole e strette e, in generale, le linee dritte piuttosto che le cruve.
Consigli strategici
- Agli uomini non piace fare le prove degli abiti. Se serve fare una prova, cercare di prendere tutte le misure necessarie in una volta sola e annotarle con cura, così da poterle riutilizzare nelle prossime occasioni. Si possono anche prendere le misure da altri capi che indossa di frequente, dando la preferenza a quelli che usa più volentieri e in cui si sente a suo agio.
- Gli uomini si infastidiscono se gli si chiede cosa gli piace. Meglio osservare con cura cosa indossano di solito, guardando i colori, i materiali, le forme preferite... se ci si basa su queste indicazioni, di solito è difficile sbagliare (anche se sembra una mossa poco creativa).
- Non cercate di cambiare i gusti di un uomo: gli si regala qualcosa per fargli piacere e come gesto di affetto, non per combattere una battaglia per cambiare i suoi gusti. Meglio fare qualcosa che sarà indossato volentieri, anche se sembra simile a ciò che ha già (si può variare col colore, una finitura, una zip).
Quale migliore ricompensa che vedergli portare giorno dopo giorno il maglione frutto di tante fatiche ?
Le immagini sono tratte dal divertente blog di Franklin Habit
La didascalia della prima vignetta dice: "Pizzica!"
Può capitare anche con regali fatti alle donne, ovviamente, ma con gli uomini succede più spesso, come anche è molto più difficile, e forse - diciamocelo - anche meno entusiasmante, progettare qualcosa che possa essere adatto ad pubblico maschile.
Un interessante articolo di David Burchall su Crochet Insider tratta proprio di questo tema. Consiglierei la lettura dell'originale, anche perchè l'autore ha spirito e, essendo uomo, conosce bene l'argomento, ma siccome penso che il tema sia di interesse generale, ho preparato un "riassunto" che può esser utile come piccolo promemoria (lo rispolvereremo verso Natale, credo).
Non ho resistito a inserire anche mie osservazioni e commenti, quindi diciamo che è una versione riveduta e corretta...
Ovviamente, le "regole" valgono come punto di partenza e riferimento, non sono leggi assolute!
Possono essere inoltre molto utili per realizzare capi maschili che non abbiano un destinatario specifico (ad esempio, destinati alla vendita).
Primo suggerimento fondamentale: se volete regalare qualcosa ad una persona in particolare, specie se uomo, osservate con attenzione cosa usa ed indossa più spesso: quali capi preferisce, quali colori, quali materiali. Guardate anche che tipo di vita fa: è una persona sportiva o elegante? meticoloso o sbadato? viaggia, vive all'aria aperta, o fa un lavoro sedentario? ecc. ecc.
Se non lo avete mai visto con un maglione di cashmere, probabilmente è perchè non gli interessa, o perchè la lana gli irrita la pelle, o perchè non saprebbe che farsene di un maglione che non si può appallottolare senza pensieri in valigia...
Colore
Per gli uomini meglio scegliere colori sobri. I colori vivaci e i contrasti troppo forti li mettono in difficoltà, mentre i colori pastello sono spesso associati all'idea di "baby".
Con i colori classici e scuri in genere non si rischia di sbagliare: nero, grigio, marrone e blu sono senza tempo e si abbinano alla maggioranza dei guardaroba.
Anche gli altri colori si possono usare, avendo però l'accortezza di scegliere tonalità scure; rosso, giallo e verde si possono usare, purchè in una tonalità medio-scura: il rosso bordeaux, il giallo senape scuro, il verde militare...
In genere gli uomini preferiscono pezzi di abbigliamento di un unico colore o al massimo con accenti di un secondo colore. Questo sia perchè non amano le cose molto variopinte e vistose, sia perchè ciò facilita l'abbinamento con altri capi.
Quindi: bene il tono su tono, ma in generale non usare più di due colori in un unico capo.
Ovviamente la regola di base è quella di osservare le abitudini della persona in questione: alcuni adorano un certo colore e ne evitano altri, quindi è sempre bene basarsi sul gusto personale del destinatario.
Scollo
Punto dolente: lo scollo sbagliato è la prima ragione per cui un maglione non viene indossato.
Lo scollo deve essere confortevole, non troppo largo e non troppo stretto.
Bene gli scolli tondi girocollo, purchè della giusta misura, e gli scolli a "V": Questi ultimi sono particolarmente indicati per gli uomini con il collo corto e robusto, o per quanti amano portare il maglione sopra la camicia.
Il collo alto in genere non è molto amato, sia perchè visto come una scomoda costrizione, anche se negli ultimi tempi è molto di moda e gli stilisti lo propongono spesso. La maggioranza, se vuole tenere il collo al caldo, preferisce portare una sciarpa piuttosto che un collo alto, anche perchè, una volta arrivato a casa o al lavoro, può toglierla per stare più comodo.
I ragazzi giovani portano volentieri i colli arrotolati, che però non stanno tanto bene ad uomini adulti, soprattutto se un po' robusti.
Da evitare lo scollo a barchetta, lo scollo quadrato e lo scollo a scialle, troppo femminili o simili all'idea delle antiquate giacche da camera.
Evitare gli scolli troppo larghi, che sformano il capo, ma accertarsi anche con grande cura che lo scollo sia sempre sufficientemente largo per far passare comodamente la testa: se è difficile da indossare, il vostro pullover sarà presto messo da parte.
Chiusure
Per andare sul sicuro, preferite la lampo ai bottoni. Meglio se la zip ha un colore scuro o è di metallo antichizzato. Evitare con cura qualsiasi cosa sia troppo vivace o luccicante.
Se si vogliono usare i bottoni, sceglierli semplici e non decorati, di un colore abbinato al capo (uguale o più scuro). Non metterne troppi, perchè gli uomini non amano perdere troppo tempo ad allacciarli e slacciarli.
Non usare bottoni per capi destinati a uomini che di solito non indossano maglioni abbottonati e, soprattutto, non regalare capi con bottoni a persone in età che potrebbero avere difficoltà ad allacciarli da soli.
Struttura
Tenersi alla larga dai maglioni troppo fluttuanti, agli uomini piacciono capi di una certa consistenza. Benissimo le cuciture definite e visibili, anche nel caso in cui siano false cuciture decorative; assicurarsi però che creino linee definite e pulite (non ondulate!)
I capi sottili, che seguono troppo le curve del corpo, riveleranno anche i difetti (qualche rotolino...), cosa che non piace a nessuno!
Lo sprone rotondo, adatto al massimo per i maglioni da sci, fa sembrare cascanti le spalle più vigorose e quindi va evitato: se si ama lavorare in tondo, optare per un taglio raglan con le cuciture (vere o finte) bene in evidenza.
Filato
Meglio non fare un capo da uomo in un filato pregiato e delicato. Gli uomini guardano di più alla praticità, quindi probabilmente ameranno di più un maglione che si può mettere in lavatrice rispetto ad uno che va portato in tintoria.
Evitare i filati pelosi e fantasia. I filati lisci e uniti sono in genre la scelta migliore; magari si possono abbinare ad un filato nello stesso colore con leggere sfumature, ma sempre con sobrietà.
Non usare filati molto grossi che rischiano di far sembrare chi li indossa un Eschimese che si è perso in città!
Fare attenzione alle allergie o al semplice fastidio: molti uomini sostengono che la lana "pizzica" sulla loro pelle, quindi non portano volentieri capi di lana. Guardate con attenzione: se un uomo non porta mai maglioni in lana, non fategliene dono!
Ci sono comunque molti bei filati alternativi che non contengono lana (cotone, misti, bambù, ecc.)
Stile
Agli uomini di solito piace lo stile classico. Inoltre, un design alla moda potrà essere usato per un paio di stagioni, ma poi verrà messo da parte, quindi il lavoro paziente di tante ore sarà presto dimenticato.
Gli uomini preferiscono non farsi troppo notare, quindi evitate i capi vistosi. Pensate a capi funzionali, non ad opere d'arte; resistete alla tentazione di essere "creativi", se dovete fare un capo da uomo.
Texture
Evitate le strutture troppo a rilievo, come le palline, le grosse trecce, ecc. Dimenticare anche le bordature elaborate, le frange, le traforature...
Maglioni con molte trecce o onde in genere richiedono tanto lavoro e sono poco apprezzati, perchè considerati troppo vistosi, quindi usate le trecce con parsimonia.
Preferite le trecce piccole e strette e, in generale, le linee dritte piuttosto che le cruve.
Consigli strategici
- Agli uomini non piace fare le prove degli abiti. Se serve fare una prova, cercare di prendere tutte le misure necessarie in una volta sola e annotarle con cura, così da poterle riutilizzare nelle prossime occasioni. Si possono anche prendere le misure da altri capi che indossa di frequente, dando la preferenza a quelli che usa più volentieri e in cui si sente a suo agio.
- Gli uomini si infastidiscono se gli si chiede cosa gli piace. Meglio osservare con cura cosa indossano di solito, guardando i colori, i materiali, le forme preferite... se ci si basa su queste indicazioni, di solito è difficile sbagliare (anche se sembra una mossa poco creativa).
- Non cercate di cambiare i gusti di un uomo: gli si regala qualcosa per fargli piacere e come gesto di affetto, non per combattere una battaglia per cambiare i suoi gusti. Meglio fare qualcosa che sarà indossato volentieri, anche se sembra simile a ciò che ha già (si può variare col colore, una finitura, una zip).
Quale migliore ricompensa che vedergli portare giorno dopo giorno il maglione frutto di tante fatiche ?
Le immagini sono tratte dal divertente blog di Franklin Habit
La didascalia della prima vignetta dice: "Pizzica!"
mercoledì 13 luglio 2011
sabato 25 giugno 2011
Borse e ancora borse
Cucire borse è divertente e permette di portarsi dietro i propri... capolavori!
Ecco alcuni link a spiegazioni che prima o poi mi piacerebbe provare:
- una coloratissima borsa bella capiente, adatta anche come portatutto in cui infilare i "lavori in corso" (gomitoli, ferri, macramè, libri...)
- un astuccio per fotocamera dall'aspetto molto rifinito e professionale
- una borsetta a tracolla con taschina interna nascosta e fodera
Come al solito, le spiegazioni sono in inglese, ma ci sono schemi e foto che possono aiutare.
I like so much sewing bags... you can learn a lot and you can carry around your little "masterpiece"!
Here are some links to beatiful tutorials I'd like to try:
- a roomy and colourful bag
- a camera pouch
- a funny bag with pocket inside
Ecco alcuni link a spiegazioni che prima o poi mi piacerebbe provare:
- una coloratissima borsa bella capiente, adatta anche come portatutto in cui infilare i "lavori in corso" (gomitoli, ferri, macramè, libri...)
- un astuccio per fotocamera dall'aspetto molto rifinito e professionale
- una borsetta a tracolla con taschina interna nascosta e fodera
Come al solito, le spiegazioni sono in inglese, ma ci sono schemi e foto che possono aiutare.
I like so much sewing bags... you can learn a lot and you can carry around your little "masterpiece"!
Here are some links to beatiful tutorials I'd like to try:
- a roomy and colourful bag
- a camera pouch
- a funny bag with pocket inside
martedì 21 giugno 2011
Mostra alla scuola di Arti Ornamentali di Roma
E' in corso, dal 20 al 24 giugno, la mostra di fine anno degli allievi della Scuola di Arti Ornamentali di via San Giacomo a Roma.
Si tratta di una scuola storica, e una delle poche scuole pubbliche (unica a Roma) dove si può imparare la tessitura, oltre a tantissime altre discipline d'arte, come restauro, pittura, scultura, incisione, arazzo, macramè, oreficeria, ceramica...
I lavori sono bellissimi e la ricerca che gli insegnanti fanno con gli allievi è di altissimo livello (anche se ogni tanto qualcuno vuol far passare l'idea che chi frequenta la scuola lo faccia tanto per passare il tempo; ma quando si "spendono" 12 ore alla settimana in un laboratorio si fa sul serio!)
Purtroppo la mostra è poco pubblicizzata, nonostante la scuola sia una delle realtà più vivaci e interessanti di Roma.
Il Comune, che la gestisce, non ne fa neppure un cenno nel sito istituzionale (!!!)
Secondo me, vale la pena fare una passeggiata in centro e concedersi una tappa alla mostra, per girare tra le aule e i laboratori, vedere i lavori, fare una chiacchierata con gli allievi e i maestri ... e magari far nascere la curiosità di imparare una tecnica nuova!
Nella foto il pannello realizzato dagli allievi del corso di tessitura, intitolato "Ararat".
Mostra di fine anno
Scuola Arti Ornamentali
via di San Giacomo 11 - Roma (zona Piazza del Popolo)
da lunedì 20 a venerdì 24 giugno 2011
orario di apertura: 16-20
ingresso libero
Si tratta di una scuola storica, e una delle poche scuole pubbliche (unica a Roma) dove si può imparare la tessitura, oltre a tantissime altre discipline d'arte, come restauro, pittura, scultura, incisione, arazzo, macramè, oreficeria, ceramica...
I lavori sono bellissimi e la ricerca che gli insegnanti fanno con gli allievi è di altissimo livello (anche se ogni tanto qualcuno vuol far passare l'idea che chi frequenta la scuola lo faccia tanto per passare il tempo; ma quando si "spendono" 12 ore alla settimana in un laboratorio si fa sul serio!)
Purtroppo la mostra è poco pubblicizzata, nonostante la scuola sia una delle realtà più vivaci e interessanti di Roma.
Il Comune, che la gestisce, non ne fa neppure un cenno nel sito istituzionale (!!!)
Secondo me, vale la pena fare una passeggiata in centro e concedersi una tappa alla mostra, per girare tra le aule e i laboratori, vedere i lavori, fare una chiacchierata con gli allievi e i maestri ... e magari far nascere la curiosità di imparare una tecnica nuova!
Nella foto il pannello realizzato dagli allievi del corso di tessitura, intitolato "Ararat".
Mostra di fine anno
Scuola Arti Ornamentali
via di San Giacomo 11 - Roma (zona Piazza del Popolo)
da lunedì 20 a venerdì 24 giugno 2011
orario di apertura: 16-20
ingresso libero
martedì 7 giugno 2011
Tessere con le strisce di stoffa
Mi dispiace sempre buttare i vecchi vestiti, soprattutto quelli che ho portato a lungo e ai quali mi sono affezionata. Ma, proprio perchè usati a lungo, ad un certo punto davvero non si possono più indossare perchè il tessuto si consuma, scolorisce, si strappa...
Allora li tengo nell'armadio, sperando prima o poi che possano tornare utili... e magari si possano riciclare. E' capitato così per questi vecchi pantaloni,che hanno un colore che mi è sempre piaciuto tantissimo e che proprio non avrei mai voluto buttare...
Così ho provato a ricavare una striscia di stoffa alta 1 cm tagliando in maniera continua le gambe dei pantaloni, senza far caso alle cuciture laterali: ne ho ricavato un gomitolo di "filato" irregolare, ma di un colore bellissimo!
Ho provato a tesserlo, alternato ad altre strisce di stoffa più leggera, ricavate da tende di color verde chiaro; l'intreccio è semplicemente 12 - 34 su rimettaggio seguito a quattro licci.
L'ordito è in cotone bianco grosso, con pettine 40/10.
Ne è venuto fuori un tessuto robusto, che probabilmente userò per una borsa. Le irregolarità delle cuciture nel "filo" non sono un problema, basta solo avere l'accortezza di mandarle sul rovescio; nella tessitura bisogna battere con una certa energia. L'effetto è ovviamente irregolare e rustico (ci sono zone più o meno spesse e la stoffa di partenza si sfilaccia un po'), ma è parte del gioco.
Non è certo una novità, ma per i miei vecchi pantaloni è l'inizio di una nuova vita!
Allora li tengo nell'armadio, sperando prima o poi che possano tornare utili... e magari si possano riciclare. E' capitato così per questi vecchi pantaloni,che hanno un colore che mi è sempre piaciuto tantissimo e che proprio non avrei mai voluto buttare...
Così ho provato a ricavare una striscia di stoffa alta 1 cm tagliando in maniera continua le gambe dei pantaloni, senza far caso alle cuciture laterali: ne ho ricavato un gomitolo di "filato" irregolare, ma di un colore bellissimo!
Ho provato a tesserlo, alternato ad altre strisce di stoffa più leggera, ricavate da tende di color verde chiaro; l'intreccio è semplicemente 12 - 34 su rimettaggio seguito a quattro licci.
L'ordito è in cotone bianco grosso, con pettine 40/10.
Ne è venuto fuori un tessuto robusto, che probabilmente userò per una borsa. Le irregolarità delle cuciture nel "filo" non sono un problema, basta solo avere l'accortezza di mandarle sul rovescio; nella tessitura bisogna battere con una certa energia. L'effetto è ovviamente irregolare e rustico (ci sono zone più o meno spesse e la stoffa di partenza si sfilaccia un po'), ma è parte del gioco.
Non è certo una novità, ma per i miei vecchi pantaloni è l'inizio di una nuova vita!
Weaving with rags
I'm always sad when I have to throw away old garments... so I'm trying to recycle an old pair of trousers. I loved the colour so much, and now they are worn out, but I hope they will have a new life.
So I made yarn from the trousers! I've cut a 1 cm continuous strip from the legs, and I used it to weave. alternating with a lighter strip cut from a curtain. I like it, and the weaving is quite sturdy enough for a bag.
So I made yarn from the trousers! I've cut a 1 cm continuous strip from the legs, and I used it to weave. alternating with a lighter strip cut from a curtain. I like it, and the weaving is quite sturdy enough for a bag.
mercoledì 1 giugno 2011
Sciarpa a righe multicolori
La sciarpa è stata finita, lavata e... orgogliosamente indossata!
Il tessuto ha un buon effetto di colore, anche se non proprio quello che avevo in mente quando ho progettato il lavoro. Inoltre è morbido e "cade" bene: credo che potrebbe essere adatto, con altri colori e proporzioni, per farne un capo da indossare, tipo una camicia/top.
La tessitura si fa tutta con un solo colore, quindi procede abbastanza velocemente, l'importante è tenere a mente la sequenza giusta. Per ridurre le possibilità di errore, può essere utile usare due spole dello stesso colore, una da usare per i passaggi di tela e una per quelli di motivo.
Le cimose, per le quali ho scelto un rimettaggio poco adatto, in realtà non sono venute così male come immaginavo (probabilmente la soluzione migliore è un semplice rimettaggio seguito 1,2,3,4, ecc.; per non indurre altri in errore, nello schema ho riportato soltanto il rimettaggio della parte con il motivo)
Ordito: cotone mercerizzato n.5 nei colori: azzurro, blu, viola, verde, giallo, arancione, rosso; 226 fili totali lunghi 2,80 metri
Trama: cotone mercerizzato n.5 colore azzurro
Pettine: 40/10, 1 filo per liccio, 2 fili per dente
Riduzione: 8 fili al cm sia in trama che in ordito
Larghezza al pettine: 26 cm
Lunghezza tessuta: 190 cm
Misura finita: 25x183 cm
Cliccare sull'immagine per vedere lo schema ingrandito
Il tessuto ha un buon effetto di colore, anche se non proprio quello che avevo in mente quando ho progettato il lavoro. Inoltre è morbido e "cade" bene: credo che potrebbe essere adatto, con altri colori e proporzioni, per farne un capo da indossare, tipo una camicia/top.
La tessitura si fa tutta con un solo colore, quindi procede abbastanza velocemente, l'importante è tenere a mente la sequenza giusta. Per ridurre le possibilità di errore, può essere utile usare due spole dello stesso colore, una da usare per i passaggi di tela e una per quelli di motivo.
Le cimose, per le quali ho scelto un rimettaggio poco adatto, in realtà non sono venute così male come immaginavo (probabilmente la soluzione migliore è un semplice rimettaggio seguito 1,2,3,4, ecc.; per non indurre altri in errore, nello schema ho riportato soltanto il rimettaggio della parte con il motivo)
Ordito: cotone mercerizzato n.5 nei colori: azzurro, blu, viola, verde, giallo, arancione, rosso; 226 fili totali lunghi 2,80 metri
Trama: cotone mercerizzato n.5 colore azzurro
Pettine: 40/10, 1 filo per liccio, 2 fili per dente
Riduzione: 8 fili al cm sia in trama che in ordito
Larghezza al pettine: 26 cm
Lunghezza tessuta: 190 cm
Misura finita: 25x183 cm
Cliccare sull'immagine per vedere lo schema ingrandito
lunedì 16 maggio 2011
Sul telaio
Sto lavorando a questo tessuto
L'orditura è stata un po' complicata a causa dei tanti colori e del cotone piuttosto sottile, ma la tessitura procede discretamente, anche se le cimose sono veramente un disastro (ho sbagliato a progettarle, credo)...
Non so quanto si vedrà l'effetto dei colori che appaiono e scompaiono: sono curiosa di vedere come sarà una volta tolto dal telaio.
L'orditura è stata un po' complicata a causa dei tanti colori e del cotone piuttosto sottile, ma la tessitura procede discretamente, anche se le cimose sono veramente un disastro (ho sbagliato a progettarle, credo)...
Non so quanto si vedrà l'effetto dei colori che appaiono e scompaiono: sono curiosa di vedere come sarà una volta tolto dal telaio.
On the loom
I'm weaving this...
The warping was a little tricky because of the multiple colors anche the fine yarn, but the weaving is pleasant, although the selvedge is awful!
The warping was a little tricky because of the multiple colors anche the fine yarn, but the weaving is pleasant, although the selvedge is awful!
sabato 7 maggio 2011
Swedish Lace a scacchi
Sciarpa in cotone con tecnica "swedish lace".
Ordito e trama: cotone mercerizzato n.5 colore ecrù (usata una intera rocca da 250 grammi)
Ordito: 240 fili lunghi 3,10 metri
Pettine: 60/10; 1 filo per dente
Larghezza al pettine: 40 cm
Misura finita: 36x180 cm (dopo il lavaggio)
Impostazione: 4 fili di cimosa (1-2-3-4), alternare per 4 volte i due blocchi, terminare con 4 fili di cimosa (1-2-3-4). Usare le cimose flottanti.
Il disegno traforato diventa ben evidente dopo il lavaggio
Ordito e trama: cotone mercerizzato n.5 colore ecrù (usata una intera rocca da 250 grammi)
Ordito: 240 fili lunghi 3,10 metri
Pettine: 60/10; 1 filo per dente
Larghezza al pettine: 40 cm
Misura finita: 36x180 cm (dopo il lavaggio)
Impostazione: 4 fili di cimosa (1-2-3-4), alternare per 4 volte i due blocchi, terminare con 4 fili di cimosa (1-2-3-4). Usare le cimose flottanti.
Il disegno traforato diventa ben evidente dopo il lavaggio
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