Quando si realizza un progetto, è sempre utile tenere un promemoria: prendere nota dei materiali usati, della riduzione del pettine, della lunghezza dell'ordito, dell'armatura usata, ecc.
Anche annotare eventuali inconvenienti e osservazioni (ad esempio se un un certo tipo di filato presenta problemi, se il tessuto ottenuto è adatto per un certo uso o meno, ecc.) è una buona abitudine, che aiuterà sicuramente in occasione di nuovi lavori.
Se è vero infatti che l'esperienza è la migliore maestra, è anche vero che alla nostra memoria non possiamo chiedere di ricordare tutto (soprattutto quando i lavori iniziano ad essere tanti e alcuni sono stati regalati o venduti)!
Perciò ci vuole un po' di pazienza, ma vale la pena perdere un po' di tempo ad annotare le cose essenziali. Sicuramente ognuno prima o poi trova il "suo" sistema, secondo le proprie esigenze e comodità. Ci sarà il pignolo che annoterà proprio tutto, il disordinato che userà fogli sparsi, l'informatico che preferirà il computer... insomma, tanti modi diversi quante sono le persone che si mettono al lavoro!
Personalmente uso un quaderno ad anelli, così posso aggiungere e spostare i fogli.
Conservo un campione del filato usato e prendo nota del tipo (si potrebbe in alternativa conservare la fascetta del gomitolo) e, se possibile, aggiungo una fotografia del lavoro finito.
In ogni scheda c'è una griglia per poter annotare il rimettaggio, il movimento-licci e l'armatura del tessuto.
Le mie schede sono molto sintetiche, perché davvero non ho l'animo della persona precisa, però le informazioni essenziali ci sono tutte: ecco qui una versione della scheda.
Buon lavoro!
Aggiornamento: nel sito di JoOwl si possono trovare i modelli di scheda-progetto per 4 e 8 licci, sia in formato Word che in PDF. Il sito è in lingua inglese.
domenica 28 febbraio 2010
domenica 21 febbraio 2010
Se un filo inizia a cedere...
Un piccolo trucco che ho inventato e sperimentato con successo.
Mentre si tesse, può capitare che nell'ordito un filo cominci a consumarsi per lo strofinio col pettine e con i licci; può infatti succedere che nei filati composti da più capi (tipo lana e misti) uno dei fili più sottili si rompa. Bisogna fermarsi e intervenire, altrimenti il passaggio del pettine porterà con sé il filo rotto formando un nodo dietro ai denti.
Si prende un pizzico di farina e la si mescola con qualche goccia d'acqua per ottenere un impasto fluido, che sarà la nostra "colla".
Si mette un pezzetto di carta sotto al filo che si sta rompendo e poi si passa la colla sul filo in modo che il capo rotto aderisca bene al resto del filato 8la carta serve ad impedire che si incollino anche i fili vicini).
Si attende che la colla si secchi - 10 minuti sono sufficienti - e poi si continua a tessere normalmente.
In questo modo il filo rotto non viene ulteriormente sollecitato dal pettine, rimane in posizione, e con i passaggi di trama successivi viene regolarmente compreso nell'intreccio senza disfarsi. Non bisogna preoccuparsi dell'aspetto biancastro che avrà assunto il filo riparato a causa della colla: una volta terminata la tessitura, il normale lavaggio porterà via completamente i residui di farina e non si vedrà più nulla.
E' meglio perdere qualche minuto con questo sistema molto artigianale ma efficace, che dover sostituire o riparare un filo di ordito rotto!
Mentre si tesse, può capitare che nell'ordito un filo cominci a consumarsi per lo strofinio col pettine e con i licci; può infatti succedere che nei filati composti da più capi (tipo lana e misti) uno dei fili più sottili si rompa. Bisogna fermarsi e intervenire, altrimenti il passaggio del pettine porterà con sé il filo rotto formando un nodo dietro ai denti.
Si prende un pizzico di farina e la si mescola con qualche goccia d'acqua per ottenere un impasto fluido, che sarà la nostra "colla".
Si mette un pezzetto di carta sotto al filo che si sta rompendo e poi si passa la colla sul filo in modo che il capo rotto aderisca bene al resto del filato 8la carta serve ad impedire che si incollino anche i fili vicini).
Si attende che la colla si secchi - 10 minuti sono sufficienti - e poi si continua a tessere normalmente.
In questo modo il filo rotto non viene ulteriormente sollecitato dal pettine, rimane in posizione, e con i passaggi di trama successivi viene regolarmente compreso nell'intreccio senza disfarsi. Non bisogna preoccuparsi dell'aspetto biancastro che avrà assunto il filo riparato a causa della colla: una volta terminata la tessitura, il normale lavaggio porterà via completamente i residui di farina e non si vedrà più nulla.
E' meglio perdere qualche minuto con questo sistema molto artigianale ma efficace, che dover sostituire o riparare un filo di ordito rotto!
giovedì 18 febbraio 2010
Link a testi sulla Sardegna
Sul sito www.sardegnacultura.it sono disponibili moltissimi testi sull'arte e le tradizioni dell'Isola. E' possibile consultare in formato pdf monografie, guide, testi di approfondimento...
Basta scegliere un argomento nella lista a sinistra e da qui cliccare su "monografie" o "guide" e poi continuare ad esplorare tutte le altre sottovoci: l'intero sito è una vera miniera!
Sulla tessitura si può scaricare una bella monografia sui tessuti sardi.
Basta scegliere un argomento nella lista a sinistra e da qui cliccare su "monografie" o "guide" e poi continuare ad esplorare tutte le altre sottovoci: l'intero sito è una vera miniera!
Sulla tessitura si può scaricare una bella monografia sui tessuti sardi.
lunedì 8 febbraio 2010
Berretto tessuto
Ci sono molti modi per tessere anche senza usare un vero e proprio telaio!
Ecco come fare un berretto usando come telaio un semplice pezzo di cartone.
Occorrente:
un gomitolo di lana media (non pelosa) o cotone per l'ordito
un gomitolo di lana grossa (o ciniglia, o ciò che si preferisce) per la tessitura
un pezzo di cartone abbastanza rigido, tipo cartone ondulato da imballo
un ago da lana con la punta
un ago da lana senza punta per la tessitura
Preparazione del "telaio"
disegnare sul cartone un cerchio di 30 cm di diametro e all'interno di questo un altro cerchio concentrico di 18 cm di diametro.
Segnare su ciascun cerchio 91 punti equidistanti tra loro (possono anche essere di più o di meno, l'importante è che siano dispari e di numero uguale su ciascun cerchio). Fare un forellino in ogni punto segnato.
Ordito
Prendere una lunga gugliata di filo e fare l'ordito usando l'ago con la punta: fissare il capo del filo sul cartone con un pezzetto di adesivo e far passare il filo in uno dei buchi del cerchio interno (x), passare nel foro a destra del precedente (1) e infilare poi l'ago nel punto corrispondente nel cerchio esterno (2). Passare poi il filo nel foro del cerchio esterno esattamente opposto al precedente (3) e riuscire nel foro corrispondente nel cerchio interno (4). Infilare l'ago nel foro a destra del precedente (5) e poi nel foro corrispondente nel cerchio esterno (6). Da qui passare il filo nel foro del cerchio esterno esattamente opposto (7, che viene a trovarsi a destra del foro 2) e da qui al corrispondente foro sul cerchio interno (8). Proseguire con questa sequanza fino ad aver passato il filo in tutti i fori. Se la gugliata iniziale non è sufficiente, si può annodare un'altra lunghezza di filo e proseguire; la giunta non sarà visibile nel lavoro finito.
Trama
Iniziare a tessere con una gugliata di lana grossa: annodare un capo al filo di ordito in corrispondenza del centro del cerchio e infilare l'altro capo nella cruna dell'ago senza punta. Partendo dal centro e proseguendo in giri concentrici, passare sopra 2 fili, poi sotto 2 fili, e così via per circa 5-6 cm di diametro; all'inizio stringere un po' tirando il filo. Poi proseguire alternando 1 filo sopra e 1 filo sotto. Coprire in questo modo tutto l'ordito da un lato del cartone; la tessitura deve essere abbastanza fitta e il filo di trama deve coprire completamente l'ordito; il cartone non deve piegarsi.
Voltare il cartone e tessere sull'altro lato, sempre 1 filo sopra e 1 filo sotto, coprendo bene l'ordito con il filo di trama. Non è necessario preoccuparsi delle giunte: si possono nascondere facilmente con i successivi passaggi di trama, oppure si possono lasciare liberi i capi di filo per cucirli alla fine del lavoro.
Una volta terminata al tessitura, rompere con attenzione il cartone per rimuovere il lavoro: è sconsigliato usare le forbici, poichè i fili eventualmente rotti non si possono riparare, quindi è meglio strappare il cartone con le mani, usando particolare cautela per non tirare o spezzare i fili.
Il berretto può essere rifinito con un bordo all'uncinetto a maglia bassa o con un bordino a maglia acoste 1/1.
La misura data è adatta per un berretto da donna medio (circonferenza testa 54-56 cm). Per un berretto più grande o più piccolo, modificare la misura dei cerchi ed eventualmente il numero dei fori; è importante che i fori siano sempre in numero dispari.
Ecco come fare un berretto usando come telaio un semplice pezzo di cartone.
Occorrente:
un gomitolo di lana media (non pelosa) o cotone per l'ordito
un gomitolo di lana grossa (o ciniglia, o ciò che si preferisce) per la tessitura
un pezzo di cartone abbastanza rigido, tipo cartone ondulato da imballo
un ago da lana con la punta
un ago da lana senza punta per la tessitura
Preparazione del "telaio"
disegnare sul cartone un cerchio di 30 cm di diametro e all'interno di questo un altro cerchio concentrico di 18 cm di diametro.
Segnare su ciascun cerchio 91 punti equidistanti tra loro (possono anche essere di più o di meno, l'importante è che siano dispari e di numero uguale su ciascun cerchio). Fare un forellino in ogni punto segnato.
Ordito
Prendere una lunga gugliata di filo e fare l'ordito usando l'ago con la punta: fissare il capo del filo sul cartone con un pezzetto di adesivo e far passare il filo in uno dei buchi del cerchio interno (x), passare nel foro a destra del precedente (1) e infilare poi l'ago nel punto corrispondente nel cerchio esterno (2). Passare poi il filo nel foro del cerchio esterno esattamente opposto al precedente (3) e riuscire nel foro corrispondente nel cerchio interno (4). Infilare l'ago nel foro a destra del precedente (5) e poi nel foro corrispondente nel cerchio esterno (6). Da qui passare il filo nel foro del cerchio esterno esattamente opposto (7, che viene a trovarsi a destra del foro 2) e da qui al corrispondente foro sul cerchio interno (8). Proseguire con questa sequanza fino ad aver passato il filo in tutti i fori. Se la gugliata iniziale non è sufficiente, si può annodare un'altra lunghezza di filo e proseguire; la giunta non sarà visibile nel lavoro finito.
Trama
Iniziare a tessere con una gugliata di lana grossa: annodare un capo al filo di ordito in corrispondenza del centro del cerchio e infilare l'altro capo nella cruna dell'ago senza punta. Partendo dal centro e proseguendo in giri concentrici, passare sopra 2 fili, poi sotto 2 fili, e così via per circa 5-6 cm di diametro; all'inizio stringere un po' tirando il filo. Poi proseguire alternando 1 filo sopra e 1 filo sotto. Coprire in questo modo tutto l'ordito da un lato del cartone; la tessitura deve essere abbastanza fitta e il filo di trama deve coprire completamente l'ordito; il cartone non deve piegarsi.
Voltare il cartone e tessere sull'altro lato, sempre 1 filo sopra e 1 filo sotto, coprendo bene l'ordito con il filo di trama. Non è necessario preoccuparsi delle giunte: si possono nascondere facilmente con i successivi passaggi di trama, oppure si possono lasciare liberi i capi di filo per cucirli alla fine del lavoro.
Una volta terminata al tessitura, rompere con attenzione il cartone per rimuovere il lavoro: è sconsigliato usare le forbici, poichè i fili eventualmente rotti non si possono riparare, quindi è meglio strappare il cartone con le mani, usando particolare cautela per non tirare o spezzare i fili.
Il berretto può essere rifinito con un bordo all'uncinetto a maglia bassa o con un bordino a maglia acoste 1/1.
La misura data è adatta per un berretto da donna medio (circonferenza testa 54-56 cm). Per un berretto più grande o più piccolo, modificare la misura dei cerchi ed eventualmente il numero dei fori; è importante che i fori siano sempre in numero dispari.
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giovedì 4 febbraio 2010
Borsa-zainetto
modello di AnnaR
Materiali:
- lana Patons tipo "Forest" 100% lana: 4 gomitoli da 50 grammi (meglio avere un gomitolo di scorta)
- ferri n. 6
- chiusura lampo da 28-30 cm con cursore grande (le zip che si usano per i maglioni per bambini)
N.B. - usare la lana sempre messa doppia; usare la stessa lana anche per fare le cuciture; è importante che la lana sia 100% lana non irrestringibile, altrimenti la feltratura non avverrà; prima di iniziare il lavoro è opportuno fare un campioncino, anche molto piccolo, e provare ad infeltrirlo
Come si fa:
Avviare 30 maglie con la lana messa doppia e lavorare a dritto per 14 righe.
Aumentare, avviandole a nuovo, 30 maglie per lato. Si ottengono 90 maglie in tutto.
Lavorare a maglia rasata per 4o cm (misurando dal punto in cui si è fatto l'aumento).
Chiudere le maglie lasciandone in sospeso 10 al centro e 5 alla fine.
Sulle maglie in sospeso al centro lavorare i cordoncini per la tracolla; mettere in attesa 5 maglie su una spilla e lavorare a maglia rasata sulle altre 5 maglie per circa 90 cm. Chiudere le maglie lasciando il filo lungo. Cucire insieme i due lati lunghi, ottenendo un cilindretto. Per rendere più solido il cordino si può inserire all'interno una fettuccia di cotone. Fare lo stesso sulle altre 5 maglie in attesa.
Riprendere le 5 maglie lasciate in sospeso alla fine e fare un cordoncino lungo 10 cm lavorando come appena descritto. Questo cordoncino diventerà l'anellino in cui far passare le tracolle.
Cucire i lati corti del corpo della borsa formando un cilindro. Cucire il fondo, ottenendo una specie di sacco. Cucire ad anello il cordino corto.
Infeltrire a mano, manipolando vigorosamente la borsa con acqua saponata calda. Secondo la lana il processo può richiedere 30 minuti-un'ora o anche di più. Feltrare i cordini rotolandoli tra le mani. Prima della feltratura la borsa deve essere 1/3 più grande della misura definitiva. La feltratura è sufficiente quando i punti della maglia non si distinguono più. Eventuali irregolarità del lavoro non saranno visibili dopo la feltratura.
Sciacquare e strizzare, poi mettere ad asciugare inserendo una forma all'interno (ad esempio una scatola ricoperta con una busta di plastica, oppure un pezzo di polistirolo).
Misure dopo la feltratura: base 22 cm, altezza 31 cm.
Foderare e mettere la zip sull'apertura superiore, dall'anello all'attaccatura dei cordini.
Passare i cordini (tracolle) attraverso l'anello. Controllare la lunghezza delle tracolle ed eventualmente tagliarle; tenere conto che si tratta di una borsa di lana che verrà portata su giacche e cappotti invernali. Cucire l'estremità di ciascun cordino-tracolla ai lati della base della borsa.
Materiali:
- lana Patons tipo "Forest" 100% lana: 4 gomitoli da 50 grammi (meglio avere un gomitolo di scorta)
- ferri n. 6
- chiusura lampo da 28-30 cm con cursore grande (le zip che si usano per i maglioni per bambini)
N.B. - usare la lana sempre messa doppia; usare la stessa lana anche per fare le cuciture; è importante che la lana sia 100% lana non irrestringibile, altrimenti la feltratura non avverrà; prima di iniziare il lavoro è opportuno fare un campioncino, anche molto piccolo, e provare ad infeltrirlo
Come si fa:
Avviare 30 maglie con la lana messa doppia e lavorare a dritto per 14 righe.
Aumentare, avviandole a nuovo, 30 maglie per lato. Si ottengono 90 maglie in tutto.
Lavorare a maglia rasata per 4o cm (misurando dal punto in cui si è fatto l'aumento).
Chiudere le maglie lasciandone in sospeso 10 al centro e 5 alla fine.
Sulle maglie in sospeso al centro lavorare i cordoncini per la tracolla; mettere in attesa 5 maglie su una spilla e lavorare a maglia rasata sulle altre 5 maglie per circa 90 cm. Chiudere le maglie lasciando il filo lungo. Cucire insieme i due lati lunghi, ottenendo un cilindretto. Per rendere più solido il cordino si può inserire all'interno una fettuccia di cotone. Fare lo stesso sulle altre 5 maglie in attesa.
Riprendere le 5 maglie lasciate in sospeso alla fine e fare un cordoncino lungo 10 cm lavorando come appena descritto. Questo cordoncino diventerà l'anellino in cui far passare le tracolle.
Cucire i lati corti del corpo della borsa formando un cilindro. Cucire il fondo, ottenendo una specie di sacco. Cucire ad anello il cordino corto.
Infeltrire a mano, manipolando vigorosamente la borsa con acqua saponata calda. Secondo la lana il processo può richiedere 30 minuti-un'ora o anche di più. Feltrare i cordini rotolandoli tra le mani. Prima della feltratura la borsa deve essere 1/3 più grande della misura definitiva. La feltratura è sufficiente quando i punti della maglia non si distinguono più. Eventuali irregolarità del lavoro non saranno visibili dopo la feltratura.
Sciacquare e strizzare, poi mettere ad asciugare inserendo una forma all'interno (ad esempio una scatola ricoperta con una busta di plastica, oppure un pezzo di polistirolo).
Misure dopo la feltratura: base 22 cm, altezza 31 cm.
Foderare e mettere la zip sull'apertura superiore, dall'anello all'attaccatura dei cordini.
Passare i cordini (tracolle) attraverso l'anello. Controllare la lunghezza delle tracolle ed eventualmente tagliarle; tenere conto che si tratta di una borsa di lana che verrà portata su giacche e cappotti invernali. Cucire l'estremità di ciascun cordino-tracolla ai lati della base della borsa.
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mercoledì 3 febbraio 2010
Tessuti popolari
I tessuti popolari sono tra i più diffusi nella cultura tradizionale europea ed americana.
Sono anche detti "lanciati" (in inglese "overshot") poichè vi è una trama supplementare che forma il motivo su una base ad armatura tela.
Sebbene siano realizzati con 4 licci soltanto, si può ottenere una grande varietà di disegni, anche molto grandi e apparentemente complessi.
Alcuni link:
Miniature Patterns for Hand Weaving, parte 1 e parte 2, si possono scaricare gratuitamente in formato pdf (occorre registrarsi al sito Handweaving.net)
un po' di teoria su come progettare motivi tradizionali
un articolo da Weavezine su come progettare motivi ondulati
Tutti i link sono in inglese.
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lunedì 1 febbraio 2010
Colore: libri
Letture per approfondire il tema "colore":
Storia
Philip Ball, Colore. Una biografia, ed. tascabile Rizzoli 2001
Manlio Brusatin, Storia dei colori, Einaudi 1983
Michel Pastoreau, Blu. Storia di un colore, ed. tascabile Ponte alle Grazie 2008 (esiste anche una edizione illustrata)
Simon Garfield, Il malva di Perkin. Storia del colore che ha cambiato il mondo, Garzanti 2002
David Batchelor, Cromofobia. Storia della paura del colore, ed. Bruno Mondadori 2001
Michel Pastoreau, Il piccolo libro dei colori, Ponte alle Grazie 2008 (raccolta di articoli-chiacchierate)
Uso e interazioni
Johannes Itten, Arte del colore, Il Saggiatore (varie edizioni)
Josef Albers, Interazione del colore, ed. tascabile il Saggiatore 2009
Betty Edwards, L'arte del colore : guida pratica all'uso dei colori, Longanesi 2006
Luigina De Grandis, Teoria e uso del colore, Mondadori 1990
Deb Menz, Color Works. The Crafter's Guide to Color, Interweave Press 2004 (in inglese, con paritcolare attenzione alle arti tessili)
Viaggi
Victoria Finlay, Colour. Travels through the Paintbox, Sceptre 2002 (in inglese)
Storia
Philip Ball, Colore. Una biografia, ed. tascabile Rizzoli 2001
Manlio Brusatin, Storia dei colori, Einaudi 1983
Michel Pastoreau, Blu. Storia di un colore, ed. tascabile Ponte alle Grazie 2008 (esiste anche una edizione illustrata)
Simon Garfield, Il malva di Perkin. Storia del colore che ha cambiato il mondo, Garzanti 2002
David Batchelor, Cromofobia. Storia della paura del colore, ed. Bruno Mondadori 2001
Michel Pastoreau, Il piccolo libro dei colori, Ponte alle Grazie 2008 (raccolta di articoli-chiacchierate)
Uso e interazioni
Johannes Itten, Arte del colore, Il Saggiatore (varie edizioni)
Josef Albers, Interazione del colore, ed. tascabile il Saggiatore 2009
Betty Edwards, L'arte del colore : guida pratica all'uso dei colori, Longanesi 2006
Luigina De Grandis, Teoria e uso del colore, Mondadori 1990
Deb Menz, Color Works. The Crafter's Guide to Color, Interweave Press 2004 (in inglese, con paritcolare attenzione alle arti tessili)
Viaggi
Victoria Finlay, Colour. Travels through the Paintbox, Sceptre 2002 (in inglese)
Glossario di tessitura: armature
Tela - armatura fondamentale, in cui un filo di trama passa alternativamente sopra e sotto i fili di ordito; in inglese plain weave o anche tabby
Saia - è la seconda armatura base, ha andamento diagonale, con un dritto e un rovescio, uno a effetto di trama e l'altro a effetto di ordito; si chiama anche saglia, sargia, spiga, diagonale, levantina, batavia; in inglese twill
Batavia - saia 2/2
Spina di pesce - armatura a saia spezzata, che forma un disegno spigato
Pied de poule - tessuto a due colori con disegno caratteristico, ottenuto dall'incrocio dei fili colorati; si ottiene con armatura saia 2/2 e con l'alternanza, sia in ordito che in trama, di 4 fili chiari e 4 fili scuri
Denim - saia 2/1, in cui la trama passa sopra due fili e sotto 1; sono necessari tre licci; è il tessuto con cui si confezionano i blue-jeans
Raso - è la terza armatura fondamentale, in cui i punti di legatura sono radi e largamente distribuiti così da apparire nascosti; il numero di scoccamento indica la distanza tra una legatura e l'altra; per realizzarlo occorrono come minimo 5 licci; è detto anche satin
Rasatello - tessuto in cotone con armatura raso da 5 (realizzato con 5 licci), molto liscio
Damasco - è un tipo di tessuto operato monocolore con disegni ad effetto di lucido-opaco; si produce con il telaio jacquard; il fondo è dato da un'armatura a raso da otto, mentre i motivi decorativi sono ottenuti con un'amratura raso da otto a rovescio; l'effetto è perciò ottenuto dalla lucentezza della parte a raso contrastante con l'opacità delle zone a raso rovescio (può essere accentuata anche dall'uso di filati diversi)
Damascato - tessuto simile al damasco, in cui però si utilizzano diversi colori
Broccato - elaborazione del Damasco, è un tessuto operato con disegni colorati anche complessi, realizzati inserendo nella tessitura dei fili supplementari sia in ordito che in trama; le trame supplementari si chiamano trame broccate e formano il disegno che si stacca dal fondo di colore diverso; i fili supplementari sul rovescio sono liberi e formano delle briglie quando non sono legati e non compaiono sul dritto se non quando sono usate per il disegno
Lampasso - tessuto antico, operato, di grande pregio. Ha sfondo in raso con slegature di trame supplementari che formano il disegno; realizzato in seta, era spesso arricchito con trame d'oro e argento; per la compattezza e pesantezza era usato soprattutto per l'arredamento
Nattè o Panama - dal francese, significa "cestino"; indica il tessuto derivato dalla tela in cui gruppi uguali di fili si intrecciano a tela; in inglese basketweave
Nido d'ape - tessuto a tre dimensioni, con un reticolo a rilievo in superficie, e in profondità le nicchie dei buchi. Usato per asciugamani e accappatoi per la capacità di assorbire l'acqua; in inglese waffle weave
Velluto - tessuto che presenta sulla faccia del dritto un fitto pelo (velluto unito) o una serie di anelli (velluto riccio)
Garza - tessuto traforato ottenuto con diverse lavorazioni, ottenute grazie al movimento dei licci, o anche con manipolazioni del tessitore
Saia - è la seconda armatura base, ha andamento diagonale, con un dritto e un rovescio, uno a effetto di trama e l'altro a effetto di ordito; si chiama anche saglia, sargia, spiga, diagonale, levantina, batavia; in inglese twill
Batavia - saia 2/2
Spina di pesce - armatura a saia spezzata, che forma un disegno spigato
Pied de poule - tessuto a due colori con disegno caratteristico, ottenuto dall'incrocio dei fili colorati; si ottiene con armatura saia 2/2 e con l'alternanza, sia in ordito che in trama, di 4 fili chiari e 4 fili scuri
Denim - saia 2/1, in cui la trama passa sopra due fili e sotto 1; sono necessari tre licci; è il tessuto con cui si confezionano i blue-jeans
Raso - è la terza armatura fondamentale, in cui i punti di legatura sono radi e largamente distribuiti così da apparire nascosti; il numero di scoccamento indica la distanza tra una legatura e l'altra; per realizzarlo occorrono come minimo 5 licci; è detto anche satin
Rasatello - tessuto in cotone con armatura raso da 5 (realizzato con 5 licci), molto liscio
Damasco - è un tipo di tessuto operato monocolore con disegni ad effetto di lucido-opaco; si produce con il telaio jacquard; il fondo è dato da un'armatura a raso da otto, mentre i motivi decorativi sono ottenuti con un'amratura raso da otto a rovescio; l'effetto è perciò ottenuto dalla lucentezza della parte a raso contrastante con l'opacità delle zone a raso rovescio (può essere accentuata anche dall'uso di filati diversi)
Damascato - tessuto simile al damasco, in cui però si utilizzano diversi colori
Broccato - elaborazione del Damasco, è un tessuto operato con disegni colorati anche complessi, realizzati inserendo nella tessitura dei fili supplementari sia in ordito che in trama; le trame supplementari si chiamano trame broccate e formano il disegno che si stacca dal fondo di colore diverso; i fili supplementari sul rovescio sono liberi e formano delle briglie quando non sono legati e non compaiono sul dritto se non quando sono usate per il disegno
Lampasso - tessuto antico, operato, di grande pregio. Ha sfondo in raso con slegature di trame supplementari che formano il disegno; realizzato in seta, era spesso arricchito con trame d'oro e argento; per la compattezza e pesantezza era usato soprattutto per l'arredamento
Nattè o Panama - dal francese, significa "cestino"; indica il tessuto derivato dalla tela in cui gruppi uguali di fili si intrecciano a tela; in inglese basketweave
Nido d'ape - tessuto a tre dimensioni, con un reticolo a rilievo in superficie, e in profondità le nicchie dei buchi. Usato per asciugamani e accappatoi per la capacità di assorbire l'acqua; in inglese waffle weave
Velluto - tessuto che presenta sulla faccia del dritto un fitto pelo (velluto unito) o una serie di anelli (velluto riccio)
Garza - tessuto traforato ottenuto con diverse lavorazioni, ottenute grazie al movimento dei licci, o anche con manipolazioni del tessitore
Glossario di tessitura
Piccolo glossario dei termini usati in tessitura
Arazzo - lavorazione tessile in cui l'ordito è completamente coperto dalla trama; il filo della trama copre zone definite, così da creare un disegno stabilito. Il nome viene dalla città francese di Arras, che fu un importante centro di produzione
Armatura - il modo in cui i fili di ordito e di trama si intrecciano; indica anche l'azione di preparare il telaio alla tessitura
Batavia - nome della saia 2-2, in inglese è detta "twill"
Battente - la parte del telaio in cui è inserito il pettine e con cui si "batte" la tela, cioè si accostano al tessuto già realizzato i successivi passaggi di trama
Battuta - passaggio del filo di trama nel passo d'ordito e accostamento alla tela già tessuta tramite il movimento del pettine
Briglia - filo di trama o ordito che rimane slegato per un tratto, poichè non viene utilizzato nell'intreccio; briglie troppo lunghe sono sconsigliate perchè rendono il tessuto difficile da utilizzare
Cartone - disegno in grandezza reale per l'esecuzione dell'arazzo
Chinè - l'effetto ottenuto usando insieme più fili di colori o tonalità diverse
Cimosa - bordo ai lati del tessuto; detto anche "vivagno"
Effetto di ordito - tessuto in cui l'ordito copre la trama
Effetto di trama - tessuto in cui la trama copre l'ordito
Frange - fili di ordito che rimangono non tessuti all'inizio e alla fine del tessuto; una volta tolto il tessuto dal telaio, le frange possono essere usate come motivo decorativo annodandoli in vari modi
Garza - tessuto traforato che si può ottenere con il movimento dei licci o con lavorazioni particolari
Infilaggio - lo stesso che "rimettaggio"
Liccio - elemento del telaio che serve ad alzare o abbassare i fili dell'ordito, formando i passi in cui poter inserire il filo di trama
Maglia - ciascun elemento del liccio con un occhiello al centro in cui passano i fili dell'ordito; può essere in metallo, cotone, nylon
Messa in carta - rappresentazione grafica del rimettaggio e del movimento licci per ottenere un dato tessuto
Navetta - strumento per introdurre la trama tra i fili dell'ordito; può avere varie forme (piatta, con rotelle, a sci, ecc.)
Ordito - i fili longitudinali tesi sul telaio tra i due subbi
Orditoio - strumento utilizzato per preparare l'ordito; l'orditoio a muro è costituito da una cornice con pioli in legno attorno ai quali si avvolge il filo secondo una precisa sequenza, così da misurare la lunghezza dell'ordito
Orditura - operazione di preparazione del telaio che consiste nella misurazione dei fili d'ordito, nel loro avvolgimento sul subbio (anteriore o posteriore a seconda del metodo preferito) del telaio
Passatura nel pettine - operazione con cui si passano i fili dell'ordito nel pettine; ci si può aiutare con una passina
Passina - strumento ad uncino, di forma piuttosto piatta, che serve per passare i fili d'ordito nel pettine
Passo - spazio che si forma tra i fili dell'ordito tramite il movimento dei licci
Pettine - parte del telaio, è costituito da una sequenza di lamine di metallo (anticamente di canna) che servono a distanziare in maniera regolare i fili di ordito e a battera la trama; si classifica in base alla riduzione, cioè al numero di denti per ogni cm (o pollice nei paesi anglosassoni)
Pettine liccio - pettine costituito da una sequenza di listelli con un foro al centro, che serve sia a battere l'ordito che a formare il passo
Riduzione - numero dei fili di ordito (o di trama) per cm
Rimettaggio - operazione con cui si passano i fili di ordito nelle maglie dei licci; con la stessa parola si indica anche la parte del grafico in cui è indicata la sequenza con cui i fili d'ordito devono essere passati nella magli dei licci
Rimettino - strumento ad uncino che serve per passare i fili di ordito nelle maglie dei licci
Rya - tecnica del tappeto scandinavo, con nodi radi e pelo lungo
Saia - armatura a righe oblique
Spola - strumento per lassare il filo di trama nel passo (come navetta)
Spolinato - tessuto in cui i motivi sono creati da trame supplementari in zone circoscritte, su un fondo uniforme, generalmente a tela
Subbio - cilindro su cui viene avvolto l'ordito (subbio posteriore) o il tessuto (subbio anteriore)
Tela - armatura fondamentale in cui i fili di trama passano alternativamente sopra e sotto i fili di ordito
Tempiale - accessorio che serve a mantenere costante la larghezza del tessuto
Texsolv - sistema svedese di costruzione dei telai che utilizza maglie e cordicelle di legatura in nylon
Trama - i fili che vengono introdotti nell'ordito durante l'operazione della tessitura
Verghe di incrocio - due asticelle legate che mantengono l'incrocio dell'ordito, e quindi l'esatta sequenza dei fili, durante il montaggio (armatura) dell'ordito
Vivagno - lo stesso che cimosa
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