mercoledì 14 gennaio 2015

La carta giapponese (Washi)

Uno dei vantaggi di abitare in una città come Roma è la possibilità di entrare in contatto con diverse culture senza doversi spostare più di tanto :-)
Qualche giorno fa ho avuto la possibilità di assistere alla fabbricazione della carta giapponese (washi) presso l'Istituto Giapponese di Cultura di Roma, in una dimostrazione di Nobushige Akiyama.
La carta washi è molto sottile e resistente; comunemente è detta "carta di riso", ma in realtà è fabbricata con il "kozo", una varietà di gelso che cresce molto velocemente ed ha fibre piuttosto lunghe, che danno alla carta una particolare resistenza.
Il "kozo", la pianta da cui si ricavano le fibre per fare la carta washi.
Il telaio e la vasca con cui si fa il foglio di carta.
Il telaio; il foglio si forma su una stuoia di stecche di bambù sottilissime.
Il foglio di carta appena fatto
I fogli impilati; si mette un filo tra uno e l'altro per poterli separare facilmente.
La carta giapponese washi, oltre che come supporto per scrivere o dipingere, si usa anche per i pannelli delle case tradizionali. Recentemente (26 novembre 2014) è stata dichiarata dall'Unesco Patrimonio immateriale dell'Umanità.
Qui un video sulla carta giapponese washi e la sua fabbricazione.

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