Gironzolando nella Rete, ho trovato il catalogo della mostra di arte tessile che si è recentemente svolta a Firenze, intitolata "MADE. Materia Mano Macchina".
Vi si possono trovare le fotografie delle opere e il profilo degli artisti; alcuni ho avuto l'onore di conoscerli nei giorni scorsi a Zagarolo.
Ecco il link: MADE
Non vi fate ingannare dalla prima pagina che appare: sono le istruzioni per "montare" da soli il catalogo una volta stampato, scorrendo le pagine arriva poi la parte sostanziosa!
lunedì 24 maggio 2010
Tramando Tessendo
E così ho fatto la mia prima esperienza in una mostra-mercato...
Nello scorso fine settimana alla manifestazione "Tramando Tessendo", a Zagarolo, c'ero anch'io, insieme ai miei amici-compagni del corso di tessitura della Scuola San Giacomo.
Come sempre, stare con loro è divertente e piacevole, e il tempo è letteralmente volato!
Al di là del magrissimo bilancio delle vendite, è stata un'occasione molto interessante per incontrare altri tessitori ed artigiani, per confrontarsi con chi ha più esperienza e... per acquistare materiali per lavorare ancora.
Aggiungerò prossimamente qualche foto e qualche link.
Per ora mi faceva piacere condividere l'entusiasmo e l'ulteriore voglia di fare che questa piccola avventura ha messo in moto!
Grazie a tutti quelli che mi hanno regalato un po' del loro tempo in questo giorni, spiegandomi cose che non sapevo, mostrandomi tecniche, scambiando idee...
Nello scorso fine settimana alla manifestazione "Tramando Tessendo", a Zagarolo, c'ero anch'io, insieme ai miei amici-compagni del corso di tessitura della Scuola San Giacomo.
Come sempre, stare con loro è divertente e piacevole, e il tempo è letteralmente volato!
Al di là del magrissimo bilancio delle vendite, è stata un'occasione molto interessante per incontrare altri tessitori ed artigiani, per confrontarsi con chi ha più esperienza e... per acquistare materiali per lavorare ancora.
Aggiungerò prossimamente qualche foto e qualche link.
Per ora mi faceva piacere condividere l'entusiasmo e l'ulteriore voglia di fare che questa piccola avventura ha messo in moto!
Grazie a tutti quelli che mi hanno regalato un po' del loro tempo in questo giorni, spiegandomi cose che non sapevo, mostrandomi tecniche, scambiando idee...
sabato 15 maggio 2010
Sciarpa arcobaleno
Sciarpa in cotone cablè n.8 a riquadri arcobaleno con motivo "pizzo svedese - mosquito lace".
Pettine: 60/10, 1 filo per dente
Ordito: 226 fili, lunghezza circa 2,80 metri
Ordine dei colori:
- rosso 28 fili (i primi 4 fili sono messi doppi per la cimosa) - rimettaggio tela
- rosso scuro 24 fili - rimettaggio pizzo svedese
- viola 24 fili - rimettaggio tela
- blu 24 fili - rimettaggio pizzo svedese
- indaco 24 fili - rimettaggio tela
- turchese 24 fili - rimettaggio pizzo svedese
- verde 24 fili - rimettaggio tela
- giallo 24 fili - rimettaggio pizzo svedese
- mattone 28 fili (gli ultimi 4 fili sono messi doppi per la cimosa)
Trama: i colori si alternano ogni 24 passaggi secondo la stessa sequenza .
Altenanza motivo: 24 passaggi tela - 24 passaggi pizzo svedese; terminare con 24 passaggi tela.
Rinfinire ai bordi con una frangia di circa 6 cm
Larghezza al pettine: 37 cm
Misure della sciarpa finita (dopo il lavaggio): 33 x 170 cm + frange
Etichette:
4 licci,
istruzioni,
lavori,
sciarpa,
tessitura
venerdì 7 maggio 2010
Il prezzo "giusto"
Dare un prezzo alle cose fatte con le proprie mani non è affatto facile. Entrano in gioco tanti fattori, dal costo dei materiali al valore del proprio lavoro e del proprio tempo. Siccome anche la stima che si ha di sè ha un suo ruolo, e spesso si rischia di svalutare capacità e risultati, un suggerimento sempre valido resta quello di consultarsi con qualche amico/a fidato.
Molto utile è un giretto in mercatini e fiere, oppure sul web (ad esempio su etsy.com, dove si vendono oggetti fatti mano) per vedere i prezzi degli altri e avere una base di partenza. Poi si deve valutare il motivo per cui si vende: si può decidere di vendere le proprie "opere" semplicemente per vedere se altri le apprezzano, o per ricavarne qualche utile da reinvestire in materiali, o per fare del proprio passatempo un lavoro "vero"... e per mille altri motivi!
Faccio qualche riflessione sparsa che vuol essere solo una condivisione di idee o uno spunto di discussione
Un prezzo troppo alto è controproducente (e si capisce bene perché), ma anche un prezzo basso ha delle conseguenze importanti per noi e per gli altri:
- in un mondo in cui tutto oramai si valuta in base al suo prezzo, una cosa che costa poco viene valutata come una cosa che vale poco; credo, invece, che abbiamo il dovere di far capire alle persone quanto vale il lavoro delle nostre mani e della nostra testa
- non esistono due oggetti uguali, se sono fatti a mano; anche l'unicità ha un valore (e anche quel piccolo difetto - di cui normalmente ci accorgiamo solo noi - è un segno dell'unicità di ciò che abbiamo creato)
- chi acquista un prodotto fatto a mano non vuole fare "un affare", ma vuole una cosa di qualità: teniamone conto quando facciamo il prezzo e soprattutto quando scegliamo le cose da mettere in vendita
- proporre prezzi stracciati mette in difficoltà gli altri artigiani che producono cose simili per guadagnarsi da vivere: i compratori impiegano un millisecondo a pensare che i prezzi più alti sono un furto, mentre noi sappiamo bene quanta fatica c'è dietro ogni cosa; se proprio vogliamo toglierci dai piedi quel pezzo mettendolo in vendita a poco, segnaliamo chiaramente che non è quello il suo reale valore!
- vendere le proprie creazioni è un'occasione ottima per far conoscere alle persone come nasce un oggetto e quanta passione ci mettiamo: approfittiamone per scambiare due chiacchiere e spiegare qualcosa sulla tecnica, i materiali, l'idea, l'uso che se ne può fare... non tanto per vendere, quanto per avvicinare le persone al nostro mondo
Nel calcolo del prezzo vanno tenuti in conto i seguenti parametri:
- il costo dei materiali: va calcolato il costo normale; non importa se ci è capitata l'occasione di acquistarli in offerta o in saldo; poichè può capitare di ricevere commissioni per oggetti simili a quelli già realizzati, dobbiamo essere sicuri di poterli rifare allo stesso prezzo; è bene tenere presenti anche i costi accessori: luce, ricambio e manutenzione degli strumenti di lavoro, costo di etichette, imballaggi ecc.
- il costo del lavoro: è bene stabilire un costo orario per il proprio lavoro che comprenda tutte le fasi, dalla progettazione alla rifinitura; teniamo come riferimento il costo orario di un lavoro medio-basso, e moltiplichiamolo per le ore necessarie a completare il lavoro; ho visto alcuni tessitori segnalare sull'etichetta le ore di lavoro impiegate: mi sembra un'idea interessante, anche per far capire quanto impegno ci vuole!
- il costo dello spazio-vendita: anche il costo dell'affitto del proprio posto al mercatino va calcolato.
Per regolarsi, chiedersi se si sarebbe disposti ad acquistare quell'oggetto a quel prezzo e se si sarebbe disposti a rifare quell'oggetto per lo stesso prezzo. Se la risposta è "no", è meglio non metterlo in vendita o cambiare qualcosa (ad esempio, studiare un modo per fare la stessa cosa in maniera più veloce o più semplice). Inoltre il parere di qualche persona affidabile è sempre un buon aiuto.
Mettere sugli oggetti il cartellino con il prezzo e alcune informazioni di base (tecnica, materiali, istruzioni per il lavaggio, ecc.)
Tenere d'occhio le reazioni dei potenziali compratori e fare un bilancio a fine giornata aiuterà a fare scelte più mirate alla prossima occasione!
Qualche buona idea e riflessione per approfodire il tema, in particolare per gli oggetti tessuti a mano, si trova infine qui (in inglese).
Molto utile è un giretto in mercatini e fiere, oppure sul web (ad esempio su etsy.com, dove si vendono oggetti fatti mano) per vedere i prezzi degli altri e avere una base di partenza. Poi si deve valutare il motivo per cui si vende: si può decidere di vendere le proprie "opere" semplicemente per vedere se altri le apprezzano, o per ricavarne qualche utile da reinvestire in materiali, o per fare del proprio passatempo un lavoro "vero"... e per mille altri motivi!
Faccio qualche riflessione sparsa che vuol essere solo una condivisione di idee o uno spunto di discussione
Un prezzo troppo alto è controproducente (e si capisce bene perché), ma anche un prezzo basso ha delle conseguenze importanti per noi e per gli altri:
- in un mondo in cui tutto oramai si valuta in base al suo prezzo, una cosa che costa poco viene valutata come una cosa che vale poco; credo, invece, che abbiamo il dovere di far capire alle persone quanto vale il lavoro delle nostre mani e della nostra testa
- non esistono due oggetti uguali, se sono fatti a mano; anche l'unicità ha un valore (e anche quel piccolo difetto - di cui normalmente ci accorgiamo solo noi - è un segno dell'unicità di ciò che abbiamo creato)
- chi acquista un prodotto fatto a mano non vuole fare "un affare", ma vuole una cosa di qualità: teniamone conto quando facciamo il prezzo e soprattutto quando scegliamo le cose da mettere in vendita
- proporre prezzi stracciati mette in difficoltà gli altri artigiani che producono cose simili per guadagnarsi da vivere: i compratori impiegano un millisecondo a pensare che i prezzi più alti sono un furto, mentre noi sappiamo bene quanta fatica c'è dietro ogni cosa; se proprio vogliamo toglierci dai piedi quel pezzo mettendolo in vendita a poco, segnaliamo chiaramente che non è quello il suo reale valore!
- vendere le proprie creazioni è un'occasione ottima per far conoscere alle persone come nasce un oggetto e quanta passione ci mettiamo: approfittiamone per scambiare due chiacchiere e spiegare qualcosa sulla tecnica, i materiali, l'idea, l'uso che se ne può fare... non tanto per vendere, quanto per avvicinare le persone al nostro mondo
Nel calcolo del prezzo vanno tenuti in conto i seguenti parametri:
- il costo dei materiali: va calcolato il costo normale; non importa se ci è capitata l'occasione di acquistarli in offerta o in saldo; poichè può capitare di ricevere commissioni per oggetti simili a quelli già realizzati, dobbiamo essere sicuri di poterli rifare allo stesso prezzo; è bene tenere presenti anche i costi accessori: luce, ricambio e manutenzione degli strumenti di lavoro, costo di etichette, imballaggi ecc.
- il costo del lavoro: è bene stabilire un costo orario per il proprio lavoro che comprenda tutte le fasi, dalla progettazione alla rifinitura; teniamo come riferimento il costo orario di un lavoro medio-basso, e moltiplichiamolo per le ore necessarie a completare il lavoro; ho visto alcuni tessitori segnalare sull'etichetta le ore di lavoro impiegate: mi sembra un'idea interessante, anche per far capire quanto impegno ci vuole!
- il costo dello spazio-vendita: anche il costo dell'affitto del proprio posto al mercatino va calcolato.
Per regolarsi, chiedersi se si sarebbe disposti ad acquistare quell'oggetto a quel prezzo e se si sarebbe disposti a rifare quell'oggetto per lo stesso prezzo. Se la risposta è "no", è meglio non metterlo in vendita o cambiare qualcosa (ad esempio, studiare un modo per fare la stessa cosa in maniera più veloce o più semplice). Inoltre il parere di qualche persona affidabile è sempre un buon aiuto.
Mettere sugli oggetti il cartellino con il prezzo e alcune informazioni di base (tecnica, materiali, istruzioni per il lavaggio, ecc.)
Tenere d'occhio le reazioni dei potenziali compratori e fare un bilancio a fine giornata aiuterà a fare scelte più mirate alla prossima occasione!
Qualche buona idea e riflessione per approfodire il tema, in particolare per gli oggetti tessuti a mano, si trova infine qui (in inglese).
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